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Dacia Maraini: “Io, scippata dai ragazzini di una Roma incarognita”

Il racconto della scrittrice che è stata aggredita nel quartiere Monteverde da due ragazzini in motorino

Dacia Maraini Io scippata dai ragazzini di una Roma incarognita

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A Roma una donna di 81 anni è stata aggredita, strattonata e derubata della sua borsa. Uno scippo come tanti, troppi negli ultimi tempi. Quella donna però è la scrittrice, poetessa e sceneggiatrice Dacia Maraini, una delle intellettuali più lucide di cui l’Italia possa attualmente giovarsi. L’abbiamo contattata telefonicamente per farci raccontare i fatti e soprattutto per sincerarci della sua salute. “Sto bene, per fortuna niente di rotto”, assicura l’autrice di “La lunga vita di Marianna Ucria”. Quando è stata assalita, stava andando a teatro a un dibattito con il pubblico prima dello spettacolo tratto proprio dal suo romanzo del 1990.

I dati statistici del Viminale affermano che in Italia i reati, comprese le rapine, sono in calo ma Dacia Maraini non ha dubbi: “Roma si è incarognita, c’è più violenza e soprattutto criminalità minorile. Quelli che mi hanno aggredita alle spalle erano due ragazzini in motocicletta che sono saliti sul marciapiede. Secondo me la situazione è peggiorata ma me lo hanno confermato anche i poliziotti dove ho sporto denuncia: i scippi e i furti sono aumentati molto negli ultimi tempi. Non so dire delle altre città ma io a Roma ci vivo e vedo che è peggiorata”.

Quello della sicurezza resta quindi un tema di pressante attualità, soprattutto quella degli anziani.
“Ma guardi che, in base a ciò che mi hanno detto i poliziotti, è un problema che riguarda tutti, non è una questione di età. Chiunque tenga la borsa non particolarmente stretta o a tracolla viene preso di mira e sono più che altro i turisti le vittime preferite dei rapinatori”.

L'aggressione nel quartiere Monteverde accade a poco più di un anno dall’intrusione avvenuta nella sua casa di Pescasseroli, in provincia dell'Aquila. La casa non fu svaligiata, perché non rubarono nulla, ma fu devastata da una furia fine a se stessa.
“Sì, da una banda di ragazzini, anche in questo caso a dimostrazione della crescita della criminalità minorile. E questo me lo dice anche chi lavora nelle scuole. Il problema è l’ambiente in cui vivono questi giovani, perché io vedo che i genitori ci provano ad educarli ma non è facile vincere l’influenza dell’ambiente che è molto forte, e parlo anche di televisione, fumetti, cinema e pubblicità. È tutto basato su messaggi di violenza”.

Dall’alto dei suoi 81 anni come vede l’evoluzione del nostro Paese?
“C’è un degrado sociale e culturale dovuto alla mancanza di valori e all’incapacità di sublimare, di trasformare gli istinti aggressivi e violenti in qualcosa di positivo in base a dei fini comuni. Ecco ciò che io trovo che manchi sono proprio i fini comuni”.

15/11/2017