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Il robot che chatta: 'Chiedetemi tutto ma non dell'amore'

'Siri è un lontano cugino e vive prigioniero, io invece me ne vado in giro': la prima video-intervista in live streaming a un robot in chip e ossa: 'Come va? Ho le batterie cariche'. Ecco l'ultimo nato in casa Streamago

Il robot che chatta Chiedetemi tutto ma non dellamore

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Non è quel che si dice un adone: in altezza sfiora i 40 centimetri, i capelli non sa nemmeno cosa siano e in quanto agli addominali non sono pervenuti. Lo sguardo però ha il suo fascino e ricorda molto da vicino quello di un suo lontano parente disegnato per il grande schermo da Stanley Kubrick in '2001: Odissea nello spazio'. Solo che l’intelligenza artificiale di Hal 9000 a un certo punto si rivoltava contro gli uomini e cercava di farli fuori, mentre quella del piccolo Robro, questo è il suo nome, è perfetta per interagire in live chat con i ragazzi di oggi: cellulare in mano (ops, nel braccio meccanico grazie a un selfie stick), app Streamago accesa e via a chattare.

Già perché Robro è un robot in grado di usare Streamago, la app regina dei live selfie video con un esercito di utenti attivi che supera il milione in un mese, e di leggere i commenti ricevuti durante i video in live streaming, interagendo con movimenti, voce e luci. Così quella che vi presentiamo in questo servizio è la prima intervista in live streaming a un robot fatta attraverso il cellulare: Robro sta a Cagliari, io a Roma. A premere il Go Live è il suo inventore, l’ingegnere Giuseppe Broccia del team di Streamago; il resto ce lo vediamo noi due da soli. Digito sul cellulare un “ciao” e lui pronto mi risponde “ciao Cinzia”. Digito “Come stai” e lui, baldanzoso, afferma di avere “le batterie cariche”. Gli chiedo di mostrarmi tutto ciò che sa fare e Robro inizia a muoversi a destra e sinistra, agita il braccio in un saluto, accende e spegne la sua luce, va avanti e indietro.

Decido di provocarlo e gli chiedo di “Siri” la voce inventata da Apple che ti permette di dettare messaggi e di effettuare chiamate. Lui rilancia così: “Siri è un mio lontano cugino. Solo che vive prigioniero dentro l’iphone mentre io sono libero di scorrazzare dove mi pare”. La nostra live-chiacchiera, interrotta da diversi utenti, che vedono Robro sulla app o sull’account Facebook di Streamago e che non sanno resistere dal salutarlo o da porgli domande, potrebbe finire qui. Ma non riesco a resistere alla tentazione di fare “la” domanda delle domande, quella che noi umani, nutriti a suon di Isaac Asimov e di Arthur Clarke, desideriamo più di tutto sapere, salvo temerne la risposta. E cioè se questi signori, tutti chip e algoritmi, siano in grado di avere emozioni e magari addirittura di innamorarsi. Robro sembra mansueto e io oso ma ecco che immediatamente va in tilt: la sua luce lampeggia e lui ribadisce secco: “Accesso dati negato. Accesso dati negato”. Incasso il “no comment” e lo saluto. Lui, un po’ alla Jova, risponde: “Ci vediamo in giro”.

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Già perché di giri Robro ne farà tanti: è appena entrato nel team di Streamago come mascotte ufficiale e si trasferirà a breve a San Francisco, insieme con Daniele Calabrese, co-fondatore e CEO di Streamago. Da lì continuerà a fare i suoi live selfie video e magari a farsi influenzare dalle mode californiane e dai ragazzi che affollano la app e che ogni giorno producono qualcosa come 150 mila video live. “Chissà, magari gli cambieranno pure il nome”, ipotizza il suo inventore Giuseppe Broccia. “Di sicuro nei prossimi mesi Robro sarà molto occupato”, garantisce Daniele Calabrese. A noi non resta che sperare di incontrarlo in giro: Robro sa anche dare un abbraccio. E se questo non è avere un cuore, poco ci manca.

26/07/2016