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L'italiano che ha fatto innamorare Donald e Melania: 'Quando erano qui sul mio divano'

Lui è Paolo Zampolli, ha 47 anni e fa l'imprenditore: 'Ho consigliato a Melania un'attività che le potrebbe far vincere il Nobel per la Pace. Ma lei mi ha risposto che lo merita per il solo fatto di stare con Donald da tanti anni'

Mentre scoppiava la polemica sul dress code richiesto alla Casa Bianca che impone alle dipendenti Trump di adottare un abbigliamenti femminile, Melania indossava per la prima volta un bel paio di ballerine per accogliere il marito all'aeroporto di Palm Beach. Anche in occasione del il Super Bowl First Lady rinuncia al suo sexy tubino per jeans e maglione il tutto accompagnato da un bellissimo paio di di Christian Louboutin tacco 12 Melania tuttavia riconferma il suo gusto per gli outfit sexy e femminili indossando, in occasione del gran gala della Croce Rossa, nella tenuta di Mar-a-Lago di Trump, un abito fucsia, lungo e fasciante firmato Dior con un paio di So Kate di Christian Louboutin. Foto Instagram

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«Conobbi Trump negli anni Novanta. Ero arrivato da poco a New York e avevo un’agenzia di modelle. Ne restai subito affascinato: il nome Trump mi evocava la Trump Tower, perché mio padre (l’imprenditore Zampolli della Harbert) avrebbe voluto comprarmi una casa lì. All’epoca ero un bad boy, un paninaro sedicenne, e di certo non pensavo che un giorno a me, il piccolo Paolo, potesse servire un appartamento a Manhattan. Nella mia testa c’era anche il Trump Princess, il bellissimo yacht, ex Nabila, che vedevamo in mare quando giravo in barca con i miei genitori». A parlare, in un’intervista rilasciata al settimanale Vanity Fair, è l’italiano Paolo Zampolli, 47 anni, imprenditore e ambasciatore presso le Nazioni Unite dell’isola di Dominica, balzato agli onori delle cronache come il Cupido della coppia presidenziale. Già, perché l’amore tra il palazzinaro Donald Trump e la modella slovena Melania Knauss, oggi rispettivamente presidente degli Stati Uniti e First Lady,  è nato proprio a casa sua, sul suo divano. Allora Zampolli era socio dell’agenzia di modelle Metropolitan, quella di Claudia Schiffer e Heid Klum per intenderci. Poi di agenzia ne aprì una in proprio, la Id Models. Erano gli anni del Ritz, dello champagne a fiumi e dei soldi a palate. Soldi che andavano comunque reinvestiti. E qui entra in ballo Donald Trump.  «Lui si era appena separato dalla sua seconda moglie (Marla Maples, ndr), usciva tanto e ci frequentavamo spesso. La sera del 1998 in cui gli presentai Melania, amica della mia fidanzata Edith, lui era ospite d’onore a una mia cena durante la settimana della moda. Lo lasciai al loro tavolo e andai a occuparmi degli altri 300 ospiti. Due settimane dopo, a cena a casa mia si presentò con Melania e fui molto sorpreso: lei non aveva detto nulla nemmeno a Edith, quindi doveva essere il loro primo appuntamento. Sono stato io a scattare la foto sul mio divano. Da quel giorno stanno ancora insieme, il mio amico è diventato Presidente degli Stati Uniti e la mia amica la First Lady».

Ma Zampolli non è stato solo il cupido di Trump e signora. Il suo aiuto è stato decisivo anche quando Melania ha avuto problemi a stare negli Stati Uniti perché ancora “immigrata irregolare”. “In realtà quando lo scorso agosto è uscita fuori questa notizia ho passato 4 ore al giorno a rilasciare interviste e smentite visto che all’epoca  ero l’agente di Melania. “A mia moglie Amanda, che si lamentava perché stavo tutto quel tempo al telefono in vacanza, ho detto: “Sono miei amici. .È grazie a Donald, con il quale ho lavorato alla Trump Organization, se abbiamo questa casa”. Ho detto solo la verità, ma quanti al mio posto l’avrebbero fatto? Ho ricevuto minacce e offerte di denaro di ogni tipo perché cambiassi la mia versione e dicessi anche solo “non ricordo”. Tutta la campagna elettorale di Trump si basava sulla lotta all’immigrazione clandestina. Tanti, soprattutto alle Nazioni Unite, dove io e mia moglie lavoriamo e dove l’ambiente è molto liberal, sono convinti che senza quella mia testimonianza Trump avrebbe potuto perdere le elezioni. Infatti, da agosto a novembre quando Donald ha vinto, ho evitato di farmi vedere all’Onu».

Zampolli parla molto anche di Melania. A proposito della voce secondo cui avrebbe fatto la escort dice: “Melania ha fatto una causa da 150 milioni di dollari contro certi giornali inglesi che hanno riportato questa notizia falsa, ripresa da un libro romanzato sloveno in cui si diceva che Melania avrebbe fatto la escort a Milano. Ma i giornalisti hanno pensato bene di dire che questo accadeva a New York, scrivendo a quel punto due cose false”. E ancora: “L’ultima volta ci siamo visti alla cena dell’Insediamento del Presidente a Washington, ma ci sentiamo spesso. L’ho vista forte, determinata, nonostante i tanti attacchi odiosi. Penso anche a quelli a suo figlio Barron di 10 anni, che conosco personalmente. Cose che nessuna donna dovrebbe subire. Sono sicuro che quando la stampa si calmerà, lei saprà affermarsi, e sarà una First Lady che gli americani ricorderanno. Per adesso è la più bella, e quella che parla più lingue, ben cinque. Una First Lady si giudica in quattro anni, non nei primi cento giorni come il Presidente.2. Zampolli da buon amico le ha anche dato un consiglio: “Melania, amica mia, ho in testa un progetto molto serio per cui tu vincerai il Nobel per la Pace”. Lo sa che cosa mi ha risposto ridendo? “Il Nobel lo merito già per tutti questi anni come moglie di Donald”.

03/03/2017