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Le diede fuoco, ora lei lo bacia e lo difende. La madre: 'La prossima volta l’ammazza'

Ylenia Bonavera, la 22enne messinese ustionata con la benzina, difende l’ex pure davanti al Gup: “È innocente, voglio stare con lui”

Le diede fuoco ora lei lo bacia e lo difende La madre La prossima volta lammazza
di Redazione

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A due giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la storia di Ylenia Grazia Bonavera pare emblematica di un fenomeno spesso contraddittorio. Perché non ci sono solo le donne che lottano e soccombono, ci sono anche quelle che prima di imparare a lottare, accettano la violenza come un fatto inevitabilmente legato all’amore. Un amore malato, dice giustamente la madre di Ylenia, Anna Giorgio, che lotta - lei sì - per la salvezza di questa sua figlia, che dopo le prime accuse, ora difende il suo aggressore Alessio Mantineo davanti ai giudici e spera in un’assoluzione e in una vita insieme. Nell’ultima udienza di due giorni fa si è avvicinata al banco degli imputati e lo ha addirittura baciato sotto lo sguardo costernato di sua madre.

In attesa delle perizie

Per parte sua, il Gup di Messina Salvatore Mastroeni ha disposto una perizia-medico legale per il caso della 22enne messinese che a gennaio di quest’anno è stata ustionata con la benzina nel suo appartamento di Bordonaro. Il medico legale Giuseppe Strati della polizia di Stato dovrà inoltre verificare la dinamica dei fatti, la quantità di benzina lanciata e se c’erano le condizioni per poter uccidere la ragazza.

L’accusa

Sull’ex di Ylenia pesa l’accusa di tentato omicidio. Le prove a suo carico sono pesantissime: è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza del distributore dove ha comprato la benzina (nella ripresa lo si vede con la bottiglia piena di liquido infiammabile) che ha poi usato contro la ragazza. È accusato di averle versato addosso la benzina e appiccato il fuoco, ma lei continua a difenderlo sostenendo che non sia stato lui. Subito dopo l’aggressione la giovane aveva indicato Mantineo come l’aggressore, lo aveva detto ai soccorritori, all’amica che per prima la aiutò, e alla madre. Dopo pochi giorni dall’aggressione la ritrattazione: “Era uno sconosciuto, era incappucciato, non so chi fosse”. Le stesse parole che ha ripetuto in aula due giorni fa. E quando il giudice le ha chiesto: “Signorina, ma lei apre la porta agli sconosciuti alle 5 del mattino?”, Ylenia non ha risposto e ha lanciato uno sguardo di intesa al suo Alessio.

La disperazione della madre di Ylenia

Come racconta La Repubblica, la madre non si dà pace, “Ma cos’ha nella testa? Non lo capisce che la prossima volta l’ammazza. Io ho lasciato suo padre quando lei era piccolina perché lui mi alzava le mani e ora mia figlia mente per coprire questo qua”. La donna si è costituita parte civile mentre sua figlia, già indagata per favoreggiamento, rischia addirittura l’incriminazione per falsa testimonianza. Ma non c’è niente da fare ha deciso che il suo aggressore va difeso e non perdona sua madre per la determinazione con la quale chiede che invece Alessio Mantineo sia punito. In tribunale Ylenia non ha avuto nessun gestoper sua madre, neanche uno sguardo mentre ha baciato e abbracciato la famiglia di lui. 
Ci sono donne che vanno salvate anche da se stesse, lo sapevamo già ma Ylenia ce lo ricorda in un modo che infonde un’infinita amarezza in tutti coloro che si battono contro i violenti .
In attesa delle perizie, il processo è stato rinviato a gennaio.

23/11/2017