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Si batteva contro il femminicidio il famoso dermatologo che ha ucciso la moglie

Matteo Cagnoni, accusato di avere ucciso Giulia Ballestri, nel 2013 collaborò a una serata organizzata da Linea Rosa

Matteo Cagnoni, accusato di avere ucciso la moglie Giulia Ballestri, fracassandole il cranio con un bastone, nel 2013 collaborò a una serata organizzata da Linea Rosa, associazione che tutela le donne vittime di violenza
di Redazione

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“Era un brav’uomo, tutto casa e lavoro, non ce lo saremmo mai aspettati”. Sono le frasi che si sentono ripetere spesso all’indomani da un omicidio a proposito dell’assassino e in caso di femminicidio la solfa non cambia. Che si possa uccidere la propria moglie a colpi di bastone in testa fino a fracassargliela di certo non te lo aspetti da un uomo che ha organizzato un incontro proprio a sostegno della lotta alla violenza sulle donne. Da questo tipo di uomo ti aspetti consapevolezza del fenomeno, rispetto per le donne e il loro diritto all'autodeterminazione.

Il dermatologo delle dive

Sulla carta Matteo Cagnoni era così, invece il “dermatologo delle dive”, come si definiva il professionista 51enne noto anche per varie apparizioni televisive, è stato arrestato a Firenze la notte tra domenica e lunedì con l’accusa di avere ucciso sua moglie, Giulia Ballestri. Per lui le ipotesi di reato sono di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. La coppia si stava separando: pare che lei avesse una nuova relazione che lui non voleva accettare e per questo l’avrebbe pure fatta pedinare arrivando a clonarle il telefonino per ricevere i messaggi indirizzati a lei e leggere quelli da lei inviati.

Dal corteggiamento dell’uomo dei sogni all’epilogo violento

Una dinamica nota agli inquirenti: da perfetto stalker che si trasforma in femminicida. Del marito appassionato che si trasforma in aguzzino. Aveva faticato Matteo Cagnoni per conquistare la sua futura moglie: come racconta Il Corriere della Sera, l’andava a prendere con la sua Bentley bianca sotto casa per corteggiarla. Lui che era uno scapolo desiderato a Ravenna, aveva scelto Giulia, più giovane di 12 anni, l’aveva sposata e con lei aveva cresciuto tre figli. I bambini coi quali voleva scappare quando è stato fermato dalle forze dell’ordine.

Collaborò a una serata contro la violenza sulle donne

Ma ciò sconcerta di più di Matteo Cagnoni, è che nel 2013 collaborò a una serata organizzata da Linea Rosa, associazione che tutela le donne vittime di violenza. La conferenza si tenne al teatro Rasi di Ravenna, come ricorda - intervistata dal Resto del Carlino - la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara: 'Fu lui a contattarci perché, disse, avrebbe voluto organizzare un evento che potesse aiutare Linea Rosa. E infatti il ricavato della serata fu devoluto all'associazione. Ci furono diversi incontri preparatori, e la moglie veniva sempre insieme a lui. Ci aiutò parecchio'. Tre anni dopo questo evento il dottor Cagnoni è accusato di aver ucciso la moglie a colpi di bastone in testa.

21/09/2016