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Ingredienti cosmetici a prova di ambiente: cosa evitare e cosa preferire

Ingredienti cosmetici a prova di ambiente cosa evitare e cosa preferire
di Federica Facchini

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Stiamo diventando sempre più consapevoli e scrupolosi nei confronti dell’ambiente: attenzione al cibo, al risparmio energetico, alle emissioni inquinanti nei nostri trasporti quotidiani. Lo stesso vale per i prodotti che utilizziamo quotidianamente per la cura e la bellezza del corpo in cui è molto importante, nella scelta consapevole, leggere le etichette per capire se nella lista degli ingredienti possono nascondersi sostanze dannose per noi o per l’ambiente e potendo così prediligere prodotti il più possibile di origine vegetale e non testati sugli animali.  

L’ INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) - criterio internazionale utilizzato per indicare le componenti presenti all'interno di un prodotto cosmetico - aiuta nell’interpretazione dell’etichetta attraverso precise nomenclature e regole: gli ingredienti di un prodotto cosmetico vanno riportati in ordine di concentrazione decrescente, i primi indicati sono quindi quelli presenti in quantità maggiore; i nomi latini si riferiscono agli ingredienti botanici e presenti nella farmacopea (ad esempio se troviamo la dicitura “Prunus Amygdalus Dulcis Oil” sappiamo che si tratta di olio di mandorle dolci); per identificare i coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Colour Index (composto dalla sigla “CI” seguita da una sequenza numerica di 5 cifre) le altre componenti invece sono indicate in inglese.

Ci sono alcuni ingredienti, che possono comporre i prodotti cosmetici che utilizziamo, a cui dovremmo prestare particolare attenzione per il rischio di provocare allergie, danni alla salute o all’ambiente.

- I siliconi, che generalmente terminano con -one (Dimethicone e Amodimethicone, Cyclomethicone) oppure in -siloxane o -silanol, spesso presenti nei prodotti per la cura dei capelli grazie alla loro capacità di creare un aspetto lucente alle fibre; purtroppo però si tratta solo di un risultato apparente e non di un reale nutrimento, un uso prolungato di queste sostanze infatti può provocare l’effetto opposto ossia secchezza per i capelli e la pelle. I siliconi inoltre rientrano tra le sostanze inquinanti e non biodegradabili.

- I parabeni utilizzati per lo più come conservanti. Si tratta di ingredienti su cui è in corso un acceso dibattito circa la loro potenziale dannosità per la salute e interferenza con il sistema endocrino. In Danimarca sono state introdotte restrizioni relativamente a queste sostanze nei prodotti per bambini al di sotto dei tre anni. Come i parabeni anche gli ftalati, presenti soprattutto negli smalti, possono avere effetti sugli ormoni.

- I tensioattivi sono presenti soprattutto nei detergenti ed è opportuno preferirli naturali (es. Coco-Glucosice, Ammonium Lauryl Sulfate) più tollerati dalla pelle e maggiormente rispettosi dell’ambiente, evitando quelli derivati dalla raffinazione del petrolio (es. Sodium laureth sulfate, Ammoniun lauryl sulfate).

- Da evitare anche alcuni conservanti come DMDM Hydantoin, Methylchloroisothiazolinone, Diazolidinyl Urea, Benzylhemiformal considerati allergizzanti e potenziali cessori di formaldeide.

Per aiutare a interpretare correttamente le componenti di un prodotto ci viene in aiuto il Biodizionario, in cui è possibile cercare tra circa 5.000 ingredienti cosmetici utilizzati con più frequenza, catalogati seconda del loro livello di accettabilità per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

16/12/2015