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Contro la violenza sugli animali c'è bisogno della nuova legge

Contro la violenza sugli animali cè bisogno della nuova legge
di Gianluca Felicetti

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Angelo a Sangineto, in Calabria, e Pilù a Pescia, in Toscana, sono diventati due cani-simbolo non solo della quotidiana violenza contro i più deboli ma anche della rivolta popolare contro di essa. Da mesi si susseguono iniziative e ancora nelle prossime settimane ci saranno nuove manifestazioni affinchè i riflettori non si spengano su questi due efferati delitti.

Non sono gli unici, purtroppo. Solo nelle ultime settimane altri cani, solo per rimanere in tema di quattrozampe in case, ecco le tragiche storie di Apollo trascinato attaccato all’auto e trascinato da un pastore di Amatrice, la scandalosa sentenza per l’analogo caso di Irgoli in Sardegna, i decisivi passi in altri Tribunali per ottenere sentenze a Brescia per il taglio di code e orecchie, a Breno per Moro, un importante processo a Lodi per traffico cuccioli dall’Est e l’uccisione a bastonate di una cagnetta in Friuli a Pasian di Prato.

E’ importante che in ognuno di questi casi ci sia stata e c’è un’associazione con bravi avvocati a farsi sentire, in questi casi la LAV fra le altre, anche senza servizi televisivi.

Ma grazie a Le Iene, e con la relativa visibilità mediatica, è stata lanciata da qualche giorno la petizione #controlaviolenzasuglianimali che chiede a Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro della Giustizia Orlando di migliorare le sanzioni” inserendole nel pacchetto di sicurezza in corso di approvazione, unitamente ad altre misure che rendano finalmente efficace e concreta la tutela della vita degli animali”.

Bene, sosteniamo l’iniziativa de Le Iene, il Governo e il Parlamento si muovano, ricordando che lo strumento da approvare c’è già da oltre un anno e mezzo in Parlamento, grazie a una nostra proposta di Legge che va proprio in questa direzione, sottoscritta da diciannove senatori e deputati di diversi gruppi sia di maggioranza che di opposizione. La 1859 Cirinnà al Senato “Modifiche al Codice penale e altre disposizioni in materia di delitti contro gli animali” e l’analoga 3005 Brambilla alla Camera

La legge 20 luglio 2004, n.189 che ha introdotto alcune importanti disposizioni in materia di reati contro gli animali è infatti ormai una disciplina risalente a dodici anni fa (nata sull’onda della bollitura del cane Aronne in provincia di Mantova nel 2002, fatto che indignò tutta l’Italia, quando il responsabile allora rischiava al massimo una contravvenzione, oblazionabile), che prevede sanzioni penali ormai blande e inadeguate per i fenomeni criminosi che ha il compito di  contrastare e che necessita pertanto di modifiche ed implementazione in linea con l’evoluzione normativa internazionale, comunitaria e nazionale, a partire dalla disposizione del Trattato di Lisbona che all’articolo 13 prevede che “gli animali sono esseri senzienti (…)” imponendo che anche le normative nazionali tengano conto di tale superiore principio. E poi la non applicabilità della “tenuità del fatto”, il contrasto al fenomeno della zooerastia…

Angelo e Pilù, vivrete in tutti gli animali che le coscienze, e una nuova Legge, potranno salvare.



08/11/2016