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Lo sport dopo il lockdown: un gradito ritorno all’insegna della sicurezza

Sport e attività fisica aiutano il benessere psico-fisico. Praticarli pensando sempre più a igiene e sicurezza di abbigliamento, attrezzature, accessori

Lo sport dopo il lockdown un gradito ritorno allinsegna della sicurezza
di Stefania Elena Carnemolla

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Dopo il lockdown è tornato anche lo sport, senza preclusione per alcuna disciplina, ma con una sola raccomandazione: purché in sicurezza. Chi ama, ad esempio, il fitness, il tennis, il golf, il calcetto, il bowling, il nuoto, la montagna o tutti gli altri sport, può praticarli. Sport e movimento, del resto, sono fondamentali per il benessere psico-fisico, nonché uno scudo contro il rischio di mortalità e malattie croniche: “È stato dimostrato” spiega, ad esempio, la Federazione Medico Sportiva Italiana “che l'esercizio fisico regolare riduce efficacemente il rischio di malattie del sistema cardiovascolare, riduce il rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2, aumenta la densità minerale ossea e la massa muscolare e influisce positivamente sulla salute mentale. Una corretta quantità di attività fisica, svolta con le dovute cautele e in condizioni di assoluta sicurezza, è quindi un elemento imprescindibile della vita di tutte le persone. Dal lato opposto, studi di fisiologia dell’esercizio mostrano come anche brevi periodi di ridotta attività fisica (minori di 4 settimane) o completo allettamento (vedasi ad esempio gli studi di Bed-Rest eseguiti per simulare le condizioni di ridotta gravità nello spazio) comportino profonde alterazioni strutturali e funzionali a livello di tutti gli organi, muscoli inclusi”.

Per farsi un’idea, dopo il lockdown, di cosa è possibile fare o non fare, disciplina per disciplina, aiuteranno i protocolli di indirizzo raccolti dal Coni, per il contrasto e il contenimento dei rischi da contagio da Covid-19, delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate. Comuni a ogni sport e all’attività motoria in genere sono alcune buone prassi e norme igienico-sanitarie riassunte in un’infografica dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Prassi e norme che devono essere rispettate da tutti – utenti, atleti, arbitri, accompagnatori, allenatori, dirigenti, massaggiatori, spettatori, adetti ai lavori – sia che le attività avvengano all’esterno o al chiuso.

Un altro esempio è il decalogo del Club Alpino Italiano per il ritorno nei rifugi di montagna 

Una garanzia per lo sport ai tempi del Covid-19 è la sicurezza di abbigliamento, attrezzature, accessori. Nelle palestre e in altre strutture, ad esempio, la sanificazione e disinfezione delle attrezzature spetta ai responsabili. Anche gli utenti sono invitati al rispetto di alcune norme come, ad esempio, bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate; disinfettare gli effetti personali e non condividere con altri borracce, fazzoletti, attrezzi; non toccare oggetti e segnaletica fissa; arrivare già adeguatamente vestiti all’attività da svolgere in modo da evitare di utilizzare spazi comuni per cambiarsi; evitare, questo se ci si vuole rivestire, di lasciare in luoghi condivisi con altri indumenti indossati per l’attività fisica, che andranno, invece, conservati in zaini o borse personali.

Dopo ogni attività fisica gli indumenti vanno lavati immediatamente e separatamente dagli altri, una regola fondamentale in passato, a maggior ragione in tempi di Covid-19. Lasciarli, invece, umidi e sporchi nella cesta del bucato sporco aiuterà la proliferazione dei batteri e dei cattivi odori. Gli indumenti sportivi, infatti, possono trasportare virus, batteri, nonché altri agenti patogeni. Una soluzione di lavaggio è quella con ossigeno attivo, un gas presente nell’ambiente, riprodotto artificialmente, più potente del cloro e famoso per la sua azione battericida, fungicida, nonché come inattivante dei virus e capace di igienizzare anche in acqua fredda, quindi con notevole risparmio energetico, senza l’aggiunta di detersivi o additivi. L’ossigeno attivo, inoltre, non ha controindicazioni: non rilascia residui, tossine, odori, sapori, non provoca allergie. Né danneggia la lavatrice, mentre da qualche tempo esistono in commercio lavatrici con tecnologie per la produzione di ossigeno attivo, con lavaggi efficaci già a 20° C. Alcuni di questi dispositivi, ad esempio, possono miscelare l’ossigeno attivo all’acqua in entrata insieme a nanoparticelle in argento, mentre una sonda a raggi UV dal potere  sterilizza, aumenta l’azione ossidante contro sporco, batteri, virus, funghi. Grazie alla capacità di agire alle basse temperature l’ossigeno attivo è, ad esempio, l’ideale per igienizzare e disinfettare i capi di abbigliamento sportivi in gran parte di fibra sintetica e in tecnofibra, che necessitano, infatti, di basse temperature. Al tempo stesso l’ossigeno attivo può essere utilizzato per il trattamento di capi in cotone come, ad esempio, teli, asciugamani, calzini di spugna.  

Se si vogliono, invece, utilizzare i tradizionali detersivi e non rovinare, così, gli indumenti sportivi, bisogna utilizzare alcuni accorgimenti. Un’azienda che produce lavatrici, ad esempio, consiglia di usare poco detersivo – una dose eccessiva di detersivo può, infatti, depositarsi nelle fibre, catturando sporco e cellule morte; di lavarli sempre in acqua fredda usando un programma per delicati; di rovesciarli, dal momento che lo sporco s’accumula all’interno; di non utilizzare l’ammorbidente. Gli indumenti così lavati vanno fatti asciugare all’esterno, in alternativa è possibile utilizzare un’asciugatrice optando per la temperatura più bassa. I calzini, una volta asciutti, possono essere igienizzati con il getto di vapore del ferro da stiro. Gli asciugamani, invece, vanno lavati subito dopo l’uso a 60° C, aggiungendo dell’ammordidente alla vaschetta del lavaggio, anche per profumarli. Quanto ai capi in materiale sintetico e tecnofibre gli odori possono essere eliminati immergendo i capi in acqua fredda e aceto. Un’altra soluzione è il bicarbonato, ne bastano 50 g, l’equivalente di due cucchiai, da aggiungere in lavatrice o nel bucato a mano nell’acqua di risciacquo.

In lavatrice, spiega un’azienda che produce detersivi, possono essere lavate a 30° C le scarpette di tela e, separatamente i lacci, eliminando prima del lavaggio le eventuali macchie di fango o erba spazzolando le calzature con sapone di Marsiglia. Le solette vanno lavate a parte con acqua e sapone di Marsiglia. Per non rovinare le scarpe durante il lavaggio in lavatrice, è possibile proteggerle con una vecchia federa. In lavatrice non è, invece, possibile lavare le scarpe in pelle o altro materiale. Per pulire occorreranno allora spazzole per bucato e sapone di Marsiglia, con risciacquo in acqua tiepida e lavando separatamente lacci e solette, mentre in caso di macchie più ostinate è possibile provare a eliminarle con una spugna e uno sgrassatore. Tutte le scarpe sportive, che siano di tela, pelle o altro materiale, vanno sempre fatte asciugare all’aria aperta. 

L’azienda di detersivi insegna anche come pulire e igienizzare il tappetino per lo yoga, che non va mai lavato in lavatrice ma immergendolo in un bacinella con acqua calda e detersivo liquido al bicarbonato e salgemma, due ingredienti dal potere purificante. Il tappetino va, quindi, strofinato con una spugna morbida e risciacquato in acqua corrente. Per eliminare l’acqua va scosso energicamente, stendendovi sopra un asciugamano, su cui camminare per eliminare quella eventualmente in eccesso. Il tappetino va fatto asciugare all’aperto pizzicandolo con le dita per assicurarsi che non sia ancora umido. Per igienizzare, ad esempio, in casa,  tapis roulant, cyclette, step, pesi, bilancieri è possibile utilizzare una goccia di detergente per pavimenti da diluire in acqua calda, passando uno straccio così impregnato sulle superfici degli attrezzi, per poi risciacquare e asciugare, mentre attrezzi e accessori possono essere disinfettati anche con una soluzione alcolica.

 

 

29/09/2020