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Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora \\u0026egrave; sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EPer la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya \\u0026egrave; troppo alto perch\\u0026eacute; possa continuare a gareggiare con le donne. 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L\\u0026rsquo;atleta sudafricana al centro di una disputa \\u0026ldquo;sul sesso\\u0026rdquo;, ha ricevuto dall\\u0026rsquo;International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata \\u0022come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici\\u0022, costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. \\u0022Non permetter\\u0026ograve; pi\\u0026ugrave; che usino il mio corpo\\u0022, aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022E\\u0027 biologicamente un maschio\\u0022, sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest\\u0027ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi \\u0022ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EL\\u0026rsquo;iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora \\u0026egrave; sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EPer la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya \\u0026egrave; troppo alto perch\\u0026eacute; possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E8 \\\/ 10\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/228880_ad447194b5\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/228880_ad447194b5\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Iaaf Semenya \\u00e8 biologicamente maschio\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003ENon c\\u0026rsquo;\\u0026egrave; pace per Carsten Semenya. L\\u0026rsquo;atleta sudafricana al centro di una disputa \\u0026ldquo;sul sesso\\u0026rdquo;, ha ricevuto dall\\u0026rsquo;International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata \\u0022come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici\\u0022, costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. \\u0022Non permetter\\u0026ograve; pi\\u0026ugrave; che usino il mio corpo\\u0022, aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022E\\u0027 biologicamente un maschio\\u0022, sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest\\u0027ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi \\u0022ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EL\\u0026rsquo;iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora \\u0026egrave; sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EPer la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya \\u0026egrave; troppo alto perch\\u0026eacute; possa continuare a gareggiare con le donne. 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L\\u0026rsquo;atleta sudafricana al centro di una disputa \\u0026ldquo;sul sesso\\u0026rdquo;, ha ricevuto dall\\u0026rsquo;International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata \\u0022come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici\\u0022, costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. \\u0022Non permetter\\u0026ograve; pi\\u0026ugrave; che usino il mio corpo\\u0022, aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022E\\u0027 biologicamente un maschio\\u0022, sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest\\u0027ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi \\u0022ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EL\\u0026rsquo;iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora \\u0026egrave; sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EPer la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya \\u0026egrave; troppo alto perch\\u0026eacute; possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E10 \\\/ 10\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/228878_d29a5d6bb5\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/228878_d29a5d6bb5\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Iaaf Semenya \\u00e8 biologicamente maschio\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003ENon c\\u0026rsquo;\\u0026egrave; pace per Carsten Semenya. L\\u0026rsquo;atleta sudafricana al centro di una disputa \\u0026ldquo;sul sesso\\u0026rdquo;, ha ricevuto dall\\u0026rsquo;International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata \\u0022come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici\\u0022, costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. \\u0022Non permetter\\u0026ograve; pi\\u0026ugrave; che usino il mio corpo\\u0022, aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022E\\u0027 biologicamente un maschio\\u0022, sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest\\u0027ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi \\u0022ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EL\\u0026rsquo;iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora \\u0026egrave; sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EPer la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya \\u0026egrave; troppo alto perch\\u0026eacute; possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022]')
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
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Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.
Non c’è pace per Carsten Semenya. L’atleta sudafricana al centro di una disputa “sul sesso”, ha ricevuto dall’International Association of Athletics Federations una replica alla sua accusa di averla usata "come cavia da laboratorio nella faccenda riguardante il nuovo regolamento sugli atleti iperandrogenici", costringendola, per gareggiare, a sottoporsi a test del sesso e a cure ormonali. "Non permetterò più che usino il mio corpo", aveva aggiunto la due volte olimpionica degli 800 metri.
"E' biologicamente un maschio", sostiene ora la federazione mondiale di atletica in una nota in cui spiega la tesi esposta davanti al Tas di Losanna, che le ha dato ragione nei confronti della mezzofondista. Quest'ultima contestava la regola secondo cui, per poter continuare a gareggiare, lei e le altre nella sua stessa condizione di iperandrogenismo devono obbligatoriamente sottoporsi a una terapia ormonale per ridurre i propri livelli di testosterone. La Semenya ha replicato dicendo di sentirsi "ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare".
L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono prodotti anche dalle donne, ma quando il loro livello aumenti eccessivamente nel sangue, allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione, in genere a livello ovarico.
Per la Iaaf il livello di testosterone nel sangue di Semenya è troppo alto perché possa continuare a gareggiare con le donne. Gli ormoni, infatti, la avvantaggerebbero rispetto alle altre atlete.