Addio "pin up". Ora il calendario Pirelli valorizza l'impegno e i sogni femminili

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Dal punto di vista tecnico il fotografo di moda scozzese, che ha studiato grafica e cinema prima di approdare alla fotografia nel 1971, torna alle sue origini e costruisce immagini che lui stesso definisce \\u0022pesanti\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003E\\u0022L\\u0027idea iniziale era quella di realizzare un film, un documentario in quattro parti.\\u003C\\\/strong\\u003E Non \\u0026egrave; il mio modo abituale di lavorare (si dedica alla moda, agli spot pubblicitari e ai manifesti per il cinema, ndr), ma una combinazione di grafica e cinematografia in cui ho voluto rompere gli schemi, sia negli abbinamenti dei personaggi (due fidanzati, due amiche, una donna single e il suo amico e confidente) che nelle storie\\u0022. \\u0022Ho voluto dare a Pirelli qualcosa diverso da quanto fatto prima e se il genere \\u0027pin up\\u0027 \\u0026egrave; stato esplorato tante volte, ora \\u0026egrave; bello esplorare altri territori, come il cinema\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EDal punto di vista del concept, invece,\\u003C\\\/strong\\u003E \\u003Cstrong\\u003E\\u0022l\\u0027obiettivo era esplorare le donne\\u0022\\u003C\\\/strong\\u003E, sottolinea Watson, \\u0022poi si \\u0026egrave; aggiunta l\\u0027idea del \\u0027sogno\\u0027, nel suo significato di \\u0027riflettere sul domani\\u0027 - spiega Watson - di cosa fare del proprio futuro, collegandolo alle proprie ambizioni\\u0022. \\u0022C\\u0027\\u0026egrave; un messaggio simbolico: le donne si fanno sentire, siamo importanti e abbiamo cose da dire importanti - sottolinea Misty Copeland, una delle modelle -. 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E abbiamo uomini accanto che ci sostengono in questo\\u0022. \\u0022Albert - conclude Casta - ha cercato di catturare qualcosa dalle nostre anime pi\\u0026ugrave; che dai nostri corpi\\u0022.\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EFonte Ansa - Foto Ansa e Instagram\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E17 \\\/ 17\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1748922_b5aef6f71c\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022848\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1748922_b5aef6f71c\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Addio pin up Ora il calendario Pirelli valorizza limpegno e i sogni femminili\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022848\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ENell\\u0027anno del #metoo e mentre sale l\\u0027allarme per la violenza sulle donne,\\u003C\\\/strong\\u003E Pirelli con The Cal 2019 prosegue nel suo percorso, allontanando sempre di pi\\u0026ugrave; l\\u0027immagine della donna \\u0027pin up\\u0027 e valorizzando l\\u0027impegno, le sfide e i successi femminili.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ENella 46\\\/a edizione del Calendario, scattato da Albert Watson ad aprile tra Miami e New York,\\u003C\\\/strong\\u003E 40 fotografie a colori e in bianco e nero raccontano in 4 piccoli docu-film, interpretati da \\u003Cstrong\\u003EGigi Hadid affiancata da Alexander Wang, Julia Garner, Misty Copeland con Calvin Royal III e Laetitia Casta insieme a Sergei Polunin,\\u003C\\\/strong\\u003E le vite di donne impegnate a raggiungere i propri obiettivi, inseguire sogni e passioni, con impegno, coraggio e guardando al futuro.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ESiamo lontanissimi dall\\u0027immagine sexy e trasgressiva\\u003C\\\/strong\\u003E presentata da Steve Meisel nel 2015, Albert Watson alle sue modelle (e modelli) ha chiesto: \\u0022Mettete in scena i vostri sogni\\u0022, inserendosi cos\\u0026igrave; nel solco aperto da Annie Leibovitz (2016) e su cui hanno proseguito Peter Lindbergh (2017) e Tim Walker (2018). 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