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Gessica Notaro a Ballando con le Stelle: "Non sto zitta"

«Non mi farete tacere, continuerò a parlare: per me, per tutte le donne che non ci sono più e per quelle chiuse in casa che non hanno la forza di reagire».  Gessica Notaro, sabato sera a “Ballando con le Stelle”, ha sfidato in diretta gli avvocati di Edson Tavares, dopo che i legali avevano chiesto alla Rai di non permettere più che si parlasse della vicenda durante il programma di Rai Uno.

“Noi stiamo con Gessica”

Come raccontano Il Resto del Carlino o Il Corriere della Sera, Riccardo Luzi e Alessandro Pinzari (subentrato al posto di Andrea Tura) hanno invece ottenuto l’effetto contrario: da dieci giorni vengono costantemente attaccati da giudici e concorrenti di “Ballando con le stelle”. La stessa conduttrice del programma Rai, Milly Carlucci, sabato scorso ha preso posizione: «Noi stiamo con Gessica, che porta ancora in faccia i segni dell’aggressione subita e li porterà per sempre».

Offese e scuse

Ma nell’ultima puntata si sono espresse anche la criminologa Roberta Bruzzone e Selvaggia Lucarelli, giudici del programma. Secondo la Lucarelli «Tavares può marcire in carcere». E una delle concorrenti, la modella romena Cristina Ich (foto), prima di essere eliminato ha mandato letteralmente a quel paese gli avvocati di Tavares, per poi scusarsi.

Attacchi agli avvocati

Gli avvocati di Tavares, che sta scontando la pena di 18 anni (10 per l’aggressione con l’acido a Gessica e 8 per stalking nei suoi confronti) non intendono però demordere anzi. «Quello che è accaduto sabato 7 aprile nella trasmissione – attacca Luzi – è gravissimo. Per gli insulti e gli attacchi che abbiamo ricevuto, per il modo in cui giudici e concorrenti commentano una vicenda processuale che non conoscono, e che non è ancora arrivata alla fine visto che finora c’è stata una sentenza di primo grado. Non possiamo continuare a tollerare quello che accade a Ballando con le stelle».

L’appello al ministro

Gli avvocati tra oggi e domani manderanno una seconda lettera, questa volta indirizzata al ministero della Giustizia e all’autorità di vigilanza della Rai, per chiedere «una volta per tutte di mettere fine a quel processo mediatico che si è scatenato contro Tavares nel programma televisivo. C’è in gioco una questione essenziale, un tema di diritto: i processi vanno fatti in aula, non in televisione. Chiediamo di porre fine a questa situazione, che non fa altro che esasperare in vista del processo alla Corte d’Appello».

Foto Ansa e RaiPlay

08/11/2022