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Quando la madre determina il carattere della figlia

Quando la madre determina il carattere della figlia
di Orietta Matteucci

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Il rapporto madre–figlia è una delle relazioni più complesse e rimarrà centrale nella vita di entrambe. Inoltre sarà significativo per ogni relazione che la figlia avrà con gli uomini, le altre donne, il partner, i figli.

Di certo una figlia costruirà la propria autostima e sicurezza, osservando con gli occhi e con il cuore 'come' la madre la percepisce, come si rapporta con lei, con gli altri, con il padre, quest'ultima figura importante per la scelta del partner.

Quando nasce una femmina la madre, inconsciamente, si aspetta che sia simile a lei per quanto riguarda valori, idee, qualità e che non abbia nessuno dei suoi difetti. A volte però, dietro queste aspettative, c'è il bisogno di riempire o compensare vuoti affettivi. Potrebbe immaginare, per esempio: mia figlia mi vorrà bene sopra tutti, è uguale a me, sarà una donna perfetta, voglio avere con mia figlia il rapporto che desideravo con mia madre, mia figlia 'farà famiglia con me', etc.

Molte madri cercano di rivivere la loro giovinezza attraverso la vita delle figlie. Si vestono e si atteggiano come loro. Cercano di essere loro amiche e complici, di manipolarne la vita nell'illusione di vivere 'oggi' ciò che 'ieri' è loro mancato. La cosa più difficile sembra proprio quella di riconoscere che la figlia ha una personalità autonoma con il diritto di sognare, progettare e fare le proprie scelte in piena libertà!

La figura materna è, quindi, per ogni figlia un modello a cui riferirsi nella vita, in particolare quando si relazionerà con il partner e cosa si aspetterà da lui.

Il legame è forte e quando da adolescente, la figlia, inizierà a separarsi da lei, questa separazione sarà, inevitabilmente, dolorosa, a volte conflittuale e, in questo caso, la ricomposizione potrebbe richiedere anche molti anni.

Se la madre cercherà di trattenerla in ogni modo e con ogni 'artificio', la figlia, fatalmente svilupperà rabbia, senso di colpa, frustrazione che potrebbero sfociare in qualche forma di disadattamento, disturbo dell'alimentazione, scelta di partner sbagliati, in problematiche sessuali e in forme di promiscuità, dipendenze, tutti finalizzati ad attirare l'attenzione.

Cosa desidera una figlia?

Una figlia desidera una madre che non la imiti, né si metta in competizione con lei, che sappia ascoltarla, sostenerla nelle scelte e aiutarla a trovare la propria strada.

Come crescere bene una figlia?

La formula perfetta, come sempre, non esiste. Tuttavia è possibile seguire alcune linee guida per accompagnare la propria figlia durante la crescita e aiutarla a diventare quello che realmente è, e non quello che si vorrebbe che fosse.

Forse potrà essere complicato da mettere in atto, perché è come interrompere un circolo vizioso che si tramanda da madre in figlia, ma di certo è possibile, magari, se occorre, anche rivolgendosi a professionisti nella relazione di aiuto!

 

7 linee guida per crescere bene una figlia

1.Gestire prima di tutto, le proprie emozioni e la propria stanchezza perché la figlia, specialmente da piccola, è vulnerabile e può spaventarsi davanti a repentini sbalzi di umore della propria madre travolta dall’emotività.

2.Ascoltare senza giudicare, indagare, minimizzare, svalutare, senza pretendere di aver ragione a tutti i costi, accettando con serenità che una figlia possa avere un'altra visione del mondo, completamente diversa e ugualmente valida.

3.Essere paziente, comprendere emozioni e sentimenti della propria figlia e cosa la rende felice.

4.Scegliere uno stile di vita che punti sul rispetto di se stessi e degli altri, sulla gentilezza, sullo spirito di sacrificio, sulla tolleranza, su un comportamento empatico verso chi ha più bisogno.

5.Accettare che per crescere una figlia sono necessarie anche altre figure femminili. Che siano sorelle, amiche, nonne, più esempi in cui specchiarsi ci saranno nella sua vita, più spunti avrà per strutturarsi come donna.

6.Educare al 'femminile' essenzialmente per due motivi: il primo, perché la conoscenza del ruolo biologico e genetico femminile e maschile, permette l'accettazione delle reciproche differenze e il sano dialogo uomo-donna, presupposti per una vita relazionale e sessuale gioiosa e soddisfacente. Il secondo motivo è quello di riconoscere pudore e vergogna quali emozioni naturali, onde evitare il rischio sviluppi un'errata immagine di sé, in particolare nel rapporto con i maschi. È sempre preferibile che conti sulla propria intelligenza e le proprie competenze anziché sul sex appeal. Il valore di una persona ricondotto esclusivamente al suo sex-appeal e alla sua disponibilità ad essere usata come oggetto sessuale, la pornografia che impone la sessualità in modo inappropriato e al di fuori di contesti emozionali e relazionali, sono messaggi devianti per chiunque, specialmente per bambini e adolescenti!

7.Evitare che media 'spazzatura' invadano la sua vita, disorientandola e minando la sua autostima. Purtroppo oggi molti media e marketing offrono modelli estetici con cui è quasi impossibile confrontarsi. Aiutare a decodificare le immagini strumentali del corpo femminile e moderare l'uso della TV, l'accesso a Internet, l'uso dello smartphone almeno fino ai 14 anni, sono misure che possono essere prese prima che si verifichino problemi.

 

Orietta Matteucci presidente Bambino Oggi...Uomo Domani Onlus



30/08/2016