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La ricerca della felicità è da sempre un'aspirazione delle donne e degli uomini

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Sono sempre di più le coppie giovani che incontrano la crisi e sono tentate dalla rottura del rapporto. Invece di capire cosa non ha funzionato, la tentazione dei partner, oppressi dalle delusioni, è di cedere ad infatuazioni e storie, senza darsi il tempo di andare a vedere i problemi ed affrontare possibili soluzioni.

Molte coppie sprofondano proprio nella gestione della vita al plurale, convivenza non più libera per la presenza dei figli, inizio di problematiche delle famiglie di origine, come malattie o difficoltà dei genitori. Organizzare la vita a tre o a quattro, con la presenza di figli piccoli e di complesse organizzazioni è sicuramente quello che angoscia le giovani coppie. I genitori non si perdonerebbe mai di escludere i figli dalle scuole migliori e dallo sport o non farli partecipare a gare e feste, ma ci si autorizza a pensare, con una certa leggerezza, che i figli affronteranno benissimo il processo separativo.

La frase più frequente da ascoltare in fase separativa è che i figli saranno felici se i genitori o uno dei due è felice e che per i figli sarà meglio vedere che padre e madre conoscono l'amore e lo vogliono vivere, ignorando che bambini molto piccoli reagiscono dolorosamente al cambiamento delle regole e alle sparizioni dei genitori, dato che non possono facilmente raggiungere ragionamenti così complessi come la gioia del genitore.

Nella mediazione di separazione e divorzio che è un procedimento che cerca di far emergere i problemi dei bambini, si lavora molto sulla presa in carico della difficoltà dei piccoli, ma anche degli adolescenti che tendono a cogliere il diritto alla felicità di uno dei genitori come diritto a pensare a se stessi. Gli adolescenti in particolare tendono a sentirsi autorizzati a trasgredire le regole in particolare quelle legate al sociale e alla sessualità.

Le coppie che non sanno prendere decisioni serene durante il matrimonio difficilmente riusciranno a prenderle nel processo separativo. Il consiglio che si dà nella consultazione di coppia è di prendere in considerazione le difficoltà e l'incompetenza a risolverle. Si valutano le risorse per capire cosa ostacola la riconciliazione, cosa impedisce la mediazione delle regole e l'intimità emotiva e sessuale.

La ricerca della felicità è da sempre un'aspirazione delle donne e degli uomini ed un eccesso di infelicità, può facilmente generare malattie. Potremmo cercare di dare risposta ad alcuni problemi costanti: la mancanza di tempo, il fastidio per la ripetizione di comportamenti non graditi o odiati, la mancanza di intimità sia nelle parole che nei gesti. Sembra che la cosa che manca sempre di più è il tempo che non riesce ad essere organizzato tra sonno-veglia, hobby e lavoro, stili abitativi e stili di pulizie, modelli educativi e risorse messe in campo per far crescere bene i figli. La coppia deve avere un tempo di gioco e un tempo di intimità emotiva e sessuale.

Fare sparire queste due dimensioni è portatore di tradimenti e di rotture di relazione. L'intimità è qualcosa che nelle prime fasi del rapporto è spesso spontanea e nelle fasi successive richiede attenzione: far crescere o nutrire la seduzione, la creazione di spazi interessanti, il piacere accanto ai doveri, cose che abbiamo voglia di fare insieme, la gioia nell'educazione dei figli e della creazione di un mondo positivo intorno alla famiglia.

La coppia non deve perdere la sessualità, che può inceppare in meccanismi troppo banali tanto da diventare un peso nell'organizzazione delle giornate e delle settimane. Oggi a casa può arrivare un mondo di contatti via internet, di scambi e sollecitazioni. La competizione di ogni partner non è più solo con persone dell'ambiente di vita, ma è anche con persone che si consocino mentalmente prima di incontrarsi. Se si accetta che questo accada senza creare nella coppia una dimensione di uguale interesse, è facile che le ore passate al computer diventino più importanti delle ore da passare insieme.

Scopriamo anche nel rapporto di coppia le nostre risorse sentimentali ed emotive, pensiamo all'altro come ad una persona che può sorprenderci e farci sognare, non distruggiamo i sogni ed i desideri, altrimenti le fughe saranno frequenti e i risultati disastrosi. Ogni volta che dite no al sesso, che lo fate malamente, ricordatevi che ci sono tante persone che provengono da rotture sentimentali e che si stanno mettendo in gioco. Questo deve sollecitare a capire che si può prendersi cura di noi stessi e degli altri non facendo confusione: il matrimonio non è una famiglia dove tornare è anche una dimensione di coppia che va sostenuta.

Dopo e durante le separazioni tutti fanno fuochi di artificio, domandiamoci perchè solo la paura permette di attivare i comportamenti che il/la partner desiderava da sempre, perchè prima ponevamo ostacoli inutili e gratuiti a desideri espressi con forza e con amore. La ricerca della felicità non è solo incontrarla è anche costruirla, con attenzione, coraggio, dedizione, forza del carattere. Se abbiamo costruito un rapporto importante gli dobbiamo portare rispetto: guardiamo antiche foto, lettere, ricordiamo atmosfere, luoghi amati, realizziamo sogni, non riduciamo tutto a ricominciare perchè dopo poco tempo potremmo ritrovare la stessa incompetenza a costruire la felicità.

Stiamo sempre attente alla sessualità, perdere questo spazio è predittivo dei problemi che troveremo, se ci sono guai è meglio una consultazione, parlare con un consulente sessuale, con il ginecologo, con un operatore di un consultorio. E' fondamentale riuscire a non far diventare questo spazio negativo perchè è ciò che trasforma un rapporto nato come sessuale ed emotivo in una parentela neutra che ci autorizzerà a cercare di nuovo il sesso e l'amore di cui per dichiararci felici abbiamo bisogno.

13/07/2011