Federica Angeli minacciata sui social da cyber-bulli. Interviene il ministro Pinotti

La giornalista de 'La Repubblica', sotto scorta da 3 anni, vittima di un linciaggio digitale: 'Basta violenza sul web'

di Cinzia Marongiu

“Gentile Ministro Pinotti, da mesi ormai, come troppo di frequente accade sui social network un po' a tutti, sono bersaglio di molestie da parte di un utente twitter tale @spinax64 che ieri ho scoperto essere tale Michele Casipoli ovvero un tecnico avionico presso la 46esima brigata in stanza a Pisa. Questo almeno scrive sul suo profilo pubblico di Facebook.

Fermo restando la veridicità della sua appartenenza all'Aeronautica e dunque alle dipendenze del Ministero della Difesa mi domando come possa, coperto da anonimato, scrivere a una donna, prima ancora che cronista purtroppo da tre anni sotto scorta, su un social network come mi comporti in intimità e se mi porti a letto gli uomini della mia scorta (come può vedere dallo screenshot che allego)”. A scrivere questa lettera è Federica Angeli, giornalista de “La Repubblica” che vive sotto scorta da tre anni dopo aver subito continue minacce da parte dei clan mafiosi di Ostia, sui cui affari illeciti ha scritto in qualità di cronista di cronaca nera e di giudiziaria.

Una vita di rinunce e di tensioni, che coinvolge, oltre che la sfera professionale, anche quella privata e quindi i suoi tre bambini e la sua famiglia, come la stessa Federica ha raccontato qualche mese fa a Tiscali.it in una toccante videointervista. E proprio in quell’occasione Federica aveva raccontato anche un altro aspetto della vita da “sorvegliata speciale” e cioè quella della macchina del fango che si mette in moto contro chi dà fastidio per il solo fatto di non essere omologato agli altri, nel far finta di non vedere, nel non esporsi in prima persona, nel non lasciar correre. Una macchina del fango che ha continuato a cercare di schizzarla anche ora che nei suoi articoli sono finite le intercettazioni delle conversazioni dell’assessore 5Stelle Muraro con Buzzi e Panzironi, nomi noti dell’inchiesta “Mafia Capitale”. Così a denigrarla fino a giungere ai più bassi livelli della falsità ecco tal @Spinax64 , simpatizzante del Movimento 5Stelle, che protetto da un nickname e introdotto dall’immagine di un dito medio alzato ha iniziato una vera e propria persecuzione digitale ai danni della giornalista. Peccato per lui, che Federica Angeli non sia persona che si lascia intimorire. Né tantomeno che non passi dalle parole ai fatti. Ecco come prosegue la lettera della giornalista: “Il diritto alla critica è legittimo, non legittima però l'art 21 della Costituzione il poter raggiungere livelli così bassi che in un solo tweet hanno offeso me, mio marito, l'arma dei carabinieri e la dignità stessa di questo tecnico avionico della 46esima brigata, ammesso ne abbia una. In sede penale e civile mi sto già muovendo. Le chiedo signor ministro di accertare l'appartenenza di questa persona all'Aeronautica Militare e, nel caso, di spiegare all'uomo che si fregia di appartenere a un Corpo così importante che non si insulta una donna. Neanche sotto anonimato. E che le parole hanno un peso importante soprattutto se lanciate nel mare dei social dove la barbarie tenta di prendere il sopravvento. Anche se io e molti come me non lo permetteremo”.

 

La risposta del ministro non ha tardato ad arrivare - In un tweet Roberta Pinotti scrive: “L’ho seguita proprio perché mi ha colpito la sua giusta battaglia. Verificherò sen’altro”.  Insomma, la guerra contro il cyber-bullismo continua perché poi a vincere è sempre la forza della verità. Proprio come sostiene Federica Angeli in un altro post pubblicato nei giorni scorsi: “ Non lasciatevi contagiare dall'odio e dalla violenza verbale del web.

Le menzogne, le calunnie e gli insulti si combattono con la forza della verità, dell'educazione e dell'intelligenza. Un pizzico di ironia non guasta. Ma guai a cedere all'ignoranza.  Alzate l'asticella dell'autostima, il mantra è 'Io non sarò mai come te”