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Il segreto della Regina Elisabetta e della sua leadership unica al mondo tra Brexit e Parlamento che riapre

mentre il Parlamento inglese riapre virtualmente, Elisabetta II si conferma la sovrana dei record: 68 anni di regno, carisma da vendere e nessuna intenzione di mollare

Il segreto della Regina Elisabetta e della sua leadership unica al mondo tra Brexit e Parlamento che riapre
di Simone Filippetti

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Sulla cima del torrione più alto del castello di Windsor sventola la bandiera britannica: l’Union Jack, oggi su uno sfondo di cielo blu e sereno, indica che la Regina è in casa. Elisabetta e oggi la sovrana di tutti record festeggia il suo compleanno: Elisabeth è nata il 21 aprile del 1926, in una casa dietro di Bruton Street, dove oggi c’è un ristorante cinese da asporto, nel quartiere di Mayfair, interamente di proprietà della corona e dunque oggi suo.

Il castello dove si è rifugiata per sfuggire ai miasmi virali di Londra, e da cui la sua casata ha preso il nome (il nonno Giorgio V nel 1915 decise di abbandonare il troppo teutonico cognome Coburgo-Gotha per il più anglofono Windsor), fu costruito addirittura da Gugliemo Il Conquistatore e dunque risale alle origini della monarchia stessa. Ma fu poi nel 1300 che il Re Edoardo II trasformò il vecchio edificio normanno in una reggia che assomigliasse al castello di Camelot, per legare la corona alla saga epica di Re Artù su cui si è costruita la mitologia britannica. E anche Elisabetta ormai è entrata a far parte di quei sovrani che hanno rinsaldato il mito della corona: regna dal 1952.
 
 
Con i suoi 68 anni di trono, ha superato persino il record secolare della sua bisnonna, la Regina Vittoria. Immortalità è la parola che più le si adatta. In mille anni di storia della monarchia, nessun sovrano ha regnato così a lungo e difficilmente chi verrà dopo ci riuscirà (sicuramente non il figlio Carlo che ha già 72 anni e il cui futuro regno finirà per essere per forza breve). Molti esperti di cose reali pensano che Elisabetta supererà di slancio il traguardo dei 100 anni: se la sua trisnonna Vittoria visse fino a 90 anni nel 1800, quando non c’erano gli antibiotici e il progresso scientifico di oggi; e se Anne Bowes-Lyon la Regina Madre è morta a 102 anni, e non aveva fama di astemia, la figlia “Lilibeth” che ha sempre condotto una vita parca e sobria, è lanciata verso il secolo di vita.

Nel cerimoniale di Stato di Buckingham Palace, il compleanno ufficiale si festeggia a fine giugno e non il giorno effettivo dell’anagrafe. Ma in realtà Sua Maestà il suo 94esimo anniversario lo ha già celebrato con davanti a tutti i sudditi due settimane fa. Ha parlato alla nazione, in piena emergenza da Coronavirus: non lo faceva da 18 anni. Nel suo infinito regno ha parlato solo 5 volte: un understatement che stride con il vocìo petulante dei governanti italiani. Un discorso fermo ma umano, da statista ma comprensibile anche alla casalinga di Liverpool. Ha parlato ai suoi sudditi con l’empatia della vecchia “nonnina” ma allo stesso tempo ha parlato anche ai capi di stato di tutto il mondo. Parlando da Windsor, la Regina ha citato un suo discorso ai sudditi del 1940, pronunciato proprio da Windsor. La sovrana può già auto-citarsi nei libri di Storia.

I giornali di gossip, che da sempre seguono le gesta della monarchia con egual dosi di maniacalità e cinismo, si erano affrettati a bollare il 2019 come un Annus Horribilis per la sovrana, per via dello scandalo sessuale del Principe Andrea, per i problemi della Brexit, lo schiaffo della chiusura del Parlamento e le elezioni anticipate. L’espressione risale al 1992 quando Elisabetta medesima la usò per definire l’anno che stava finendo (all’epoca c’erano stati il divorzio tra Carlo e Diana; la crisi della Sterlina con l’attacco del finanziere George Soros). Da allora ogni volta che un anno si chiude con eventi negativi, dal cassetto i tabloid ritirano fuori la frase.

E così puntualmente è stato per il 2019. Solo che il 2020 è anche peggio: dalla rivoluzionaria separazione di Harry&Meghan, fino al Coronavirus all’imminente recessione economica.

Eppure nel suo sobrio, elegantissimo e metaforico abito verde (il colore della speranza) con cui si è rivolta alla nazione, Elisabetta alla soglia dei 94 anni, ha dimostrato una leadership unica al mondo. E che purtroppo non si intravede in nessuno dei suo tanti eredi nella già lungo albero familiare al trono.

Nel giorno del compleanno, intanto, il paese gli fa un regalo: la riapertura del Parlamento. Dopo settimane di blocco, la House of Commons riparte, in modalità “virtuale”, o sarebbe: saranno presenti

E’ solo una pura casualità che Westminster riapra i battenti nel giorno del compleanno, ma diventa una coincidenza dal forte sapore simbolico. E’ un fatto storico pure questo: in 800 di vita, dai tempi della Magna Charta siglata dal Re Giovanna nel XIII secolo, mai il Parlamento è stato convocato senza la presenza fisica degli onorevoli. Il segnale che arriva al paese è che pian piano la Gran Bretagna torna a una normalità dopo la tempesta del CoronaVirus. Solo che la normalità del paese è il marasma della Brexit. Questa settimana ripartono le trattative, dopo lo stop per il Coronavirus. Ma l’orologio della Brexit non ha mai fermato il suo ticchettìo in queste settimane: mancano ormai solo 7 mesi alla fine dell’anno. Le possibilità che i due negoziatori, Michel Barnier e David Frost, possano trovare un accordo sono quasi nulle. Dopo il virus, incombe lo spettro della Hard Brexit.

22/04/2020