Maria Laura Berlinguer: 'Io, blogger a 50 anni e il mio cognome nel bene e nel male'

'Scommettere su se stessi e reinventarsi la vita è difficilissimo: ecco come ho fatto'. Videointervista alla creatrice di 'Stile italiano' che ricorda: 'Mio zio Enrico era un mito anche in famiglia'

di Cinzia Marongiu

Ognuno ha i suoi sogni, necessariamente diversi l’uno dall’altro. Ma ce n’è uno che è comune pressoché a tutti, trasversale ai generi e ai redditi: stiamo parlando dell’ormai mitico “piano B”. Se hai già compiuto i 40 anni, ma spesso anche se sei più giovane, è davvero difficile che non ti sia fermato a fantasticare almeno una volta sul desiderio di cambiare vita, sulla voglia di ridisegnare il lavoro a tua immagine ma anche sulla necessità di trovare un’alternativa più produttiva. Poi, certo, magari in tanti si fermano solo alla fase dei sogni. Ma c’è anche chi quei sogni decide di metterli in patica. E ce la fa, complice il coraggio ma anche e soprattutto la volontà.

Maria Laura Berlinguer, origini sarde trapiantate a Roma con l’innesto “del profumo dell’elicriso e del mirto che porto sempre con me”, è una di questi. E a 50 anni tondi si è reinventata l’esistenza “partendo da me stessa”. Così, laureata in legge, dopo aver lasciato l’attività forense per occuparsi di marketing e comunicazione, si è accorta che quella strada cominciava a starle stretta e a essere ripetitiva e ha deciso di dimettersi e di puntare sul web. Oggi ha un blog, “Stile Italiano” nel quale racconta le bellezze del Made in Italy: “Scopro e cerco di promuovere le eccellenze italiane nel design, nell’artigianato, nella moda e nelle case. In pratica vado in giro a cercare il bello, visto che l’Italia ne è l’indiscussa patria. E, tra l’altro, raccontandolo, mi sono resa conto che ci sono tantissime persone che si sono reinventate e che hanno tirato fuori il famoso sogno nel cassetto per metterlo in pratica. Si tratta della media e piccola impresa che da sempre è la forza dell’Italia e che oggi ha deciso di rimboccarsi le maniche e di crederci ancora”.

Naturalmente il salto non è stato facile. “Anzi, direi che è difficilissimo. Perché si tratta di scommettere su se stessi e di ampliare le proprie competenze. Cosa ho fatto? Mi sono rimessa a studiare perché del web e dei social, come tanti della mia generazione, sapevo poco”. Un approccio pragmatico e serio che riporta dritto al suo cognome, quello reso famoso e amatissimo da suo zio, Enrico Berlinguer. “Un cognome che nel bene e nel male ti segna e ti dà certe responsabilità. Da una parte ti misuri con una famiglia che è stata importante e con un grande senso dell’etica e questo ti impone di essere all’altezza. Dall’altra ti mette nella condizione di essere giudicato dal di fuori, qualche volta con un po’ di pregiudizi”. In quanto allo zio Enrico, cugino e amico di suo padre, Maria Laura in questa videointervista concessa a Tiscali.it, racconta: “Anche all’interno della nostra famiglia era un esempio, un mito. Di lui ricordo l’amore per il mare, Stintino e le gite in barca”.