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Michelle Obama gela le speranza democratiche: “Non mi candiderò mai. Ho visto troppe cattiverie”

Da oggi è in vendita <b>Becoming</b>, biografia della 54enne ex first lady, diventata un fenomeno ancor prima di finire sugli scaffali delle librerie

di Redazione

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'Nella mia vita, finora, sono stata avvocato, dirigente di un ospedale e direttore di un ente non profit che aiuta i giovani a costruirsi una carriera. Sono stata una studentessa nera della workingclass in un costoso college frequentato in prevalenza da bianchi. Sono stata spesso l'unica donna e l'unica persona afroamericana presente nella stanza, in molte stanze diverse. Sono stata moglie, neomamma stressata, figlia lacerata dal dolore del lutto. E, fino a non molto tempo fa, sono stata la first lady degli Stati Uniti d'America, un lavoro che ufficialmente non è un lavoro, ma che mi ha offerto una tribuna che mai avrei immaginato. Mi ha stimolato e mi ha reso umile, mi ha tirato su il morale e abbattuto, a volte nella stessa circostanza'. E' uno dei passaggi cruciali della prefazione di 'Becoming - La mia storia', di Michelle Obama in libreria da oggi (Garzanti, traduzione di Chicca Galli, 498 pagine, 25 euro).

Fenomeno editoriale

Un libro del quale si parla da mesi, del quale si sono centellinate anticipazioni per tenere alta la tensione e che finalmente è disponibile per tutti. Quello di Michelle LaVaughn Robinson, coniugata Obama, è il racconto appassionato della vita di una donna che ha scavalcato i confini della First Lady per diventare icona internazionale. Nelle prime pagine, Michelle si racconta a due anni dalla vittoria di Donald Trump e precisa con forza che quella della politica non è la sua strada. “Siccome me lo chiedono spesso, lo dirò qui senza mezzi termini: non ho intenzione di candidarmi a una carica politica, non lo farò mai. Non sono mai stata un’appassionata di questo mondo e la mia esperienza negli ultimi dieci anni non ha fatto molto per cambiare il mio atteggiamento”.

Nessun ritorno alla Casa Bianca

Nessuna sfida a Trump quindi: “Questo non vuol dire che non mi stia a cuore il futuro del nostro paese”. Da quando si è insediato il successore del marito, “ho letto notizie che mi fanno rivoltare lo stomaco”. E si riferisce alla cancellazione, voluta da Trump, di tanti provvedimenti che, “approntati con cura”, guardavano ai bisogni delle persone. E avverte, però: mai cedere al cinismo. “Io resto sempre legata a una forza che è più grande e più potente di qualsiasi elezione o leader o notizia di cronaca: l’ottimismo. Per me è una forma di fede”.

Il passaggio di consegne

Nel rivivere quel passaggio di consegne avvenuto due anni fa, la ex first lady scrive del difficile addio di Malia e Sasha al personale che le ha viste crescere in 8 anni, le bandiere donate, la delusione per il successore, la nuova vita: “Barack e io abbiamo lasciato per l’ultima volta la Casa Bianca il 20 gennaio 2017 per accompagnare Donald e Melania Trump alla cerimonia di insediamento. Quel giorno provavo tante sensazioni contemporaneamente: stanchezza, orgoglio, turbamento, impazienza. Soprattutto, però, cercavo di mantenere la calma, consapevole che le telecamere seguivano ogni nostro movimento. Mio marito e io eravamo determinati a completare il passaggio di consegne con grazia e dignità, a finire”.

Chi lo avrebbe mai detto

Nelle 426 pagine di ricordi la nuova Michelle si concede un po’ di nostalgia ma non smette di guardare al futuro: “Ora il mio ritratto e quello di Obama sono alla National Portrait Gallery di Washington e questo ci intimidisce. Dubito che qualcuno considerando la nostra infanzia e le nostre condizioni sociali avrebbe mai potuto pronosticare che saremmo finiti su quelle pareti”. “Se c’è posto per noi – continua Michelle – allora può esserci anche per molti altri”. “Il punto non consiste nell’essere perfetti, non consiste nel traguardo che si raggiunge. Il potere è consentire a se stessi di farsi conoscere e ascoltare, avere una propria storia unica, usare la propria storia autentica. La grazia è essere disposti a conoscere e ascoltare gli altri. Questo, per me, è come diventare”. Becoming.

L’incontro con Barack

Fra i capitoli più attesi c’è quello che racconta l’incontro con lo stagista Barack Obama: forse in pochi sanno che lei fu suo tutor nello studio legale che vide i loro primi passi professionali: “Ciò che mi colpì fu la sua sicurezza riguarda la direzione che avrebbe preso la sua vita. Era stranamente privo di dubbi”. A quell’epoca Michelle non pensava affatto a diventare la signora Obama, soprattutto dopo che lo vide fumare: “Al termine di un pranzo si accese una sigaretta e io pensai che sarebbe stato solo uno stagista per l’estate”.

Il tour di presentazione

Michelle Obama ora è pronta per l'annunciato tour negli stadi americani per promuovere “Becoming: An Intimate Conversation”. Ad accompagnarla nel suo viaggio ci saranno celebrity tra le più famose del paese. La prima tappa non poteva che essere Chicago, la sua città natale, e con l'ex first lady il prossimo 13 novembre a moderare il dibattito ci sarà Oprah Winfrey. Durante la presentazione Michelle parlerà sia di esperienze pubbliche che private: dalla sua infanzia nel quartiere South Side di Chicago a come ha coniugato l'essere madre con il suo ruolo alla Casa Bianca. Nella tappe successive, che la porteranno in diverse città degli Stati Uniti, ci saranno anche l'attrice, modella e comica Tracee Ellis Ross, la star di Sex and the City, Sarah Jessica Parker, un'ex dell'amministrazione Obama, Valerie Jarrett, la giornalista Michele Norris.

13/11/2018