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“Devi morire mostro”, “Ti sei arricchita sulla tragedia”. Valentina Pitzalis dice basta e denuncia gli hater

Dopo il successo della campagna 'Regala un sorriso per Vale', Chi Odia Paga e FARE X BENE lanciano l'operazione #DIFENDIAMOLE, supportando legalmente la donna bruciata viva dall'ex compagno e ora vittima dell’odio sui social

Devi morire mostro Ti sei arricchita sulla tragedia Valentina Pitzalis dice basta e denuncia gli hater
di Redazione

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Dopo avere subito tutto il male del mondo, si aspettava solidarietà. Dopo essere sopravvissuta all’offesa del fuoco, avrebbe dovuto raccogliere rispetto e cura. Invece Valentina Pitzalis, che nel 2011 fu data alle fiamme dall’ex marito, morto nel rogo, ha poi dovuto subire addirittura l’accusa di omicidio: come se fosse stata lei ad appiccare le fiamme che le hanno divorato il corpo. E dopo anni di processi, con l’ultima sentenza che le dà ragione, non è ancora finita. Ci sono gli insulti sui social, in quello spazio virtuale al quale Valentina si è rivolta per cercare aiuto.

La decisione di denunciare

Ma a quelle ingiurie, lei ha reagito e ora c’è una denuncia penale contro oltre venti hater che l’hanno insultata sui social, depositata presso sette procure in tutta Italia. È questa la testimonianza che Valentina Pitzalis ha scelto di diffondere a nome di tutte le vittime di odio online in Italia, in occasione del Safer Internet Day, la giornata internazionale dedicata all’uso consapevole di Internet. 

L’assurdo odio per le vittime

La decisione di denunciare, presso diverse procure, alcuni tra i più violenti leoni da tastiera che l’hanno perseguitata in questi anni, vuole richiamare l’attenzione di tutti: cittadini e istituzioni.  Valentina, infatti, è solo una delle tante donne colpite dal victim blaming, ovvero dall’odio e dalla colpevolizzazione nei confronti delle vittime di violenza. Al suo fianco in questa iniziativa sono FARE X BENE ONLUS, da sempre accanto a Valentina e alle vittime di abusi e violenze, e Chi Odia Paga, la startup legaltech che difende le vittime di odio online.  Entrambi i partner si impegnano ad aggiornare tutti i sostenitori di Valentina sull’esito dell’iniziativa, che verrà raccontata puntualmente sul sito Aiutiamole/difendiamole.

La storia di Valentina

La vita di Valentina Pitzalis è cambiata quella lontana sera del 17 aprile 2011. Il suo incubo, infatti, iniziò lì, quando rimase vittima di un tentativo di femminicidio da parte del marito, che le diede fuoco e morì nel rogo da lui stesso provocato. Valentina, a discapito di tutto, sopravvisse alla tragedia che le portò via il volto e parte del corpo, rendendola per sempre disabile e non autosufficiente. Reagendo e lottando, è diventata il simbolo vivente del contrasto alla violenza sulle donne, della sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno. Questo, però, si è scontrato con una campagna d’odio online nei suoi confronti senza precedenti, che Valentina ha dovuto affrontare per tutta la durata dell’inchiesta a suo carico, aperta a seguito dell’ennesimo esposto presentato contro di lei dalla famiglia del marito con le accuse di omicidio volontario, istigazione al suicidio e incendio doloso. L’inchiesta, durata 3 anni, si è conclusa ovviamente con l’archiviazione di ogni accusa nei confronti di Valentina, dichiarata, ancora una volta, unica vittima di quella notte, ma le ha lasciato 100.000 euro di spese legali e perizie da pagare.  Il fatto sconvolgente è che la sentenza non solo non abbia comunque fermato gli attacchi degli hater, ma li abbia addirittura fomentati.

Il successo della raccolta fondi

Allo scopo di ripagare le spese sostenute per difendersi durante l’inchiesta, FARE X BENE ONLUS e Chi Odia Paga hanno aiutato Valentina attraverso la realizzazione della raccolta fondi “Regala un sorriso per Vale” a fine 2020. La generosità dei donatori e degli artisti e personaggi pubblici che sono schierati al suo fianco, ha permesso di raccogliere, in un solo mese, oltre 126 mila euro totali. Questo risultato ha dato la possibilità a Valentina di saldare le spese del passato ma anche, come dichiarato da subito nel caso in cui la cifra fosse stata superata, anche di attuare una seconda azione di difesa. Un gesto fatto legalmente per lei, ma simbolicamente per tutte le vittime di odio online: una causa contro i suoi principali odiatori on line.

La seconda fase: lotta agli hater

Dato il successo della campagna, ora Valentina Pitzalis ha deciso di dedicare la cifra eccedente raccolta, per dimostrare quanto sia sempre e comunque importante difendersi contro l’odio online e denunciare gli hater e i leoni da tastiera. In molti, infatti, commentano ancora i suoi social mettendo in dubbio la verità, con commenti offensivi e diffamatori che continuano a causare sofferenza e dolore a Valentina e sono un chiaro esempio di victim blaming: “Assassina”, “Devi morire mostro”, “Ti sei arricchita sulla tragedia”.

Reati da perseguire sempre

Questa seconda fase della campagna di sensibilizzazione parte non a caso il 9 febbraio, giornata dedicata alla sicurezza su Internet (Safer Internet Day). Valentina intende battersi in prima linea contro la piaga dell’odio on line, che spesso non viene punita con una applicazione doverosa e puntuale del diritto e delle relative sanzioni: la denuncia contemporanea presso molte procure d’Italia intende richiamare anche enti e istituzioni a prendere una posizione chiara e trasversale contro questi reati.

Il Concerto Codice Rosso

Nel contempo, Valentina desidera ringraziare fortemente gli oltre 4mila donatori che hanno reso possibile tutto questo e come chiusura della campagna di raccolta fondi e evento simbolico di lotta all’odio on line, il gruppo rock K3mama realizzerà un evento con accesso esclusivo dedicato ai donatori più generosi, dal titolo “Codice Rosso Rock”, in compagnia di Omar Pedrini, Andy dei Bluvertigo e i Punkreas. Anche questo concerto si svolgerà online il 9 febbraio.

FARE X BENE è un’associazione non profit, apartitica e apolitica, che ha come fine istituzionale la solidarietà e la cooperazione allo sviluppo umano nazionale e internazionale. FARE X BENE sostiene, promuove e realizza progetti e attività per contrastare ogni forma di violenza tra pari e di genere, fornendo assistenza psicologica e legale alle vittime di abusi e violenze. Promuove e realizza da anni nelle scuole di ogni ordine e grado, percorsi di sensibilizzazione prevenzione e contrasto alle differenze, stereotipi, discriminazione e violenza di genere, nonché di abusi e violenza tra pari, come bullismo e cyberbullismo. FARE X BENE fa parte dell’Advisory Board di “Generazioni Connesse”! (SIC ITALY III) progetto coordinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) che promuove strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani. I progetti nelle scuole sono stati, inoltre, insigniti del premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica nell’anno 2015. 

COP - Chi Odia Paga è una startup innovativa a vocazione sociale fondata a Milano nel 2018 che contribuisce a rendere le comunità meno inclini all’odio e più inclusive. Tramite la sua piattaforma legaltech COP offre uno strumento semplice veloce ed economico di difesa tecnologica e legale alle vittime di odio online, rendendo più efficace e accessibile a tutti la tutela dei propri diritti. Ispirandosi agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs #5, #10, #11, #16 e #17), COP mette inoltre a disposizione di PMI, grandi aziende e soggetti istituzionali, strumenti per le attività di responsabilità sociale d'impresa (CSR). COP collabora con numerose associazioni e istituzioni a livello nazionale e gode del patrocinio del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (MID) e dell’Ordine degli Avvocati di Milano.  

10/02/2021