Via libera alla pillola dei '5 giorni dopo' anche per le minorenni. La svolta

Una vera e propria svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti: 'Ma resta contraccezione di emergenza'

di Redazione

Una vera e propria svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti. Non sarà più necessario l'obbligo della prescrizione medica per dare anche alle ragazze minorenni il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto a “rischio”. A stabilirlo, con una decisione importante, è stata l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). 'Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d'emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i 5 giorni dal rapporto”, ha spiegato il direttore Generale Aifa, Nicola Magrini, ma è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico soltanto delle ragazze. Sottolineo comunque che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente'.

Ma resta contraccezione di emergenza

Al momento dell'acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo con lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. In questa ottica, ha annunciato lo stesso Magrini, 'Aifa svilupperà presto un sito ad hoc, con informazioni e indicazioni approfondite sulla contraccezione. La contraccezione, infatti, di cui la pillola anticoncezionale rappresenta una possibile opzione, consente a tutte le donne di programmare una gravidanza e, più in generale, la propria vita. Ricordo infine che il farmaco è dal 2017 nella lista dei farmaci essenziali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per questa indicazione, come parte dei programmi di accesso ai farmaci contraccettivi, e che le gravidanze nelle teenager sono un importante indicatore di sviluppo di una società, che va tenuto ai minimi livelli'.

 Le madri adolescenti hanno meno probabilità di finire gli studi e di trovare un lavoro adeguato

La maggior parte delle gravidanze adolescenziali, infatti, non sono pianificate e molte terminano con un aborto. L'evento nascita nelle adolescenti si accompagna spesso a situazioni di rischio, connesse sia alla difficoltà della giovane madre di accedere ai servizi materno-infantili, sia a una serie di problematiche di notevole portata sul piano interpersonale e psicologico: le madri adolescenti hanno non solo meno probabilità di portare a termine gli studi e di conseguenza una minore possibilità di occupazione e di futuro inserimento nel mondo del lavoro, ma anche maggiori probabilità di crescere i propri figli da sole e in povertà. La gravidanza adolescenziale, inoltre, è associata a un più elevato rischio di morbosità o mortalità perinatale. Infatti, secondo i dati 2018, sottolinea l'Agenzia del farmaco, 'l'aumento dell'uso della contraccezione d'emergenza ( e cioè levonorgestrel (Norlevo), la 'pillola del giorno dopo', e ulipistral acetato (EllaOne), la 'pillola dei 5 giorni dopo') ha inciso positivamente sulla riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), che è in continua e progressiva diminuzione dal 1983'.

'Accogliamo con soddisfazione la notizia che AIFA ha abolito l'obbligo per le minorenni della prescrizione medica per ottenere la contraccezione d'emergenza a base di Ulipristal acetato (la 'pillola dei cinque giorni dopo'). Lo affermano in una nota Filomena Gallo, segretario dell' Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, Mirella Parachini, ginecologa e Vice Segretario ass. Luca Coscioni e Anna Pompili (ginecologa di Amica, Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto).

Sicura, efficace e non incoraggia comportamenti a rischio

'La letteratura scientifica evidenzia che facilitare l'accesso alla CE alle adolescenti è una misura sicura e affidabile, che non ha effetti negativi sull'uso della contraccezione continua nè incoraggia comportamenti sessuali a rischio.Tali evidenze giustificano la decisione di AIFA. Non è che un primo passo: ricordiamo infatti - dicono - che l'accesso alla CE è ancora fortemente ostacolato da barriere di tipo economico e culturale, che devono essere abbattute; uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, nel 2017, ha evidenziato come l'abolizione da parte della FDA delle restrizioni alla CE in base all'età non abbia abolito le difficoltà di accesso ai contraccettivi, più evidenti tra le fasce di popolazione a basso reddito. Ribadiamo il nostro impegno per la contraccezione gratuita, che rientra tra gli obiettivi dell'Associazione Luca Coscioni, ritenendo tale aspetto uno dei punti qualificanti per il servizio sanitario di un paese che rispetti i diritti della salute riproduttiva'. (ANSA).