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“Troppo facile rapire donne e bambini alla frontiera ucraina”: allarme tratta a fini sessuali per chi fugge dalla guerra

“Le donne che tentano di fuggire dall'Ucraina con i loro figli sono preda di sfruttatori alla frontiera', dice un’attivista Femen. La conferma dell’allarme anche da Unicef, UNHCR e dal Vaticano

Troppo facile rapire donne e bambini alla frontiera ucraina allarme tratta a fini sessuali per chi fugge dalla guerra
di Redazione

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Come se non bastasse l’orrore di cui quotidianamente siamo testimoni, anche se dal sicuro delle nostre case e lontani dal fronte ucraino, alla guerra e al suo stillicidio di notizie di morte si aggiunge un turpe allarme: quello della tratta a fini sessuali. Con gli uomini al fronte, le donne e i bambini si sono riversati sui confini del Paese in cerca di fuga. E su queste masse fragili in cerca di un tetto sicuro - l'Onu calcola 10 milioni di sfollati dalle proprie case - si allunga ora l'ombra degli sfruttatori a caccia di “merce umana” da avviare alla tratta e alla prostituzione.

Il rischio di diventare schiavi sessuali

Un allarme lanciato già da UNHCR e dall'Unicef e che ha trovato conferma nelle ultime ore anche nell'attenzione particolare che è stata rivolta al tema dal Vaticano: 'Pensiamo a queste donne, questi bambini, che col tempo, senza lavoro, separate dai mariti, saranno cercate dagli avvoltoi della società' ha affermato all'Angelus Papa Francesco, aggiungendo un appello a 'proteggerli'. Secondo quanto risulta alle organizzazioni internazionali attive sul fronte ucraino, gli 'avvoltoi' sarebbero già pronti ad approfittare della situazione, come succede ogni volta che ci sono grandi mobilitazioni di persone, perché il caos favorisce le sparizioni.

Pericolo per i bimbi in viaggio da soli

 L'Unicef ha spiegato che in particolare i bambini sono 'esposti a un rischio maggiore di tratta e sfruttamento', una 'minaccia reale e crescente' a fronte di oltre 1,5 milioni di bambini fuggiti dal Paese dal 24 febbraio scorso. E se in generale i minori sono il 28% delle vittime identificate di tratta, nel caso della crisi ucraina gli esperti dell'Unicef tendono a immaginare una percentuale anche maggiore di potenziali vittime, proprio perché le colonne dei profughi sono composte perlopiù di donne e bambini, e c'è un numero preoccupante di minori non accompagnati: 'Più di 500 - riferisce ancora Unicef - sono stati identificati mentre transitavano dall'Ucraina alla Romania dal 24 febbraio al 17 marzo. Il vero numero di bambini separati che sono fuggiti dall'Ucraina verso i Paesi vicini è probabilmente molto più alto'.

Le promesse di un trasferimento sicuro

Al momento ci sono anche 3,3 milioni di minori sfollati all'interno del Paese. Oltre a quello dei minori, esiste un concreto rischio di tratta per le donne, che verrebbero intercettate alla frontiera e attratte con l'inganno e la promessa di un trasferimento sicuro verso il racket della prostituzione dei Paesi limitrofi. Una circostanza confermata anche da chi ha fatto sopralluoghi sul posto, come il cardinale Michael Czerny, prefetto del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, che dopo una visita in Ucraina ha lanciato l'allarme sui trafficanti che tentano di rapire donne a questo scopo. Motivo in più perché la macchina dell'accoglienza e dei trasferimenti vada predisposta e organizzata per garantire la massima sicurezza a chi cerca rifugio in Paesi diversi dal proprio.

Femen: pericolo sfruttatori di donne

La conferma arriva anche dalla militante femminista ucraina Inna Shevchenko, una delle componenti delle 'Femen'. L’attivista ha lanciato un grido d'allarme sulla sorte delle donne ucraine, che 'si armano' o tentano di 'fuggire con i loro bambini' e possono essere bersaglio di 'sfruttatori alla frontiera'. 'Le donne sono molto attive - ha detto la Shevchenko, 31 anni, da dieci a Parigi - sono al fronte, prendono le armi, aiutano, salvano vite umane e partoriscono nei rifugi o nelle maternità bombardate'. 'Sono prese come bersaglio in Ucraina - continua la 'Femen' - in quanto civili e quelle che tentano di fuggire dall'Ucraina con i loro figli sono preda di sfruttatori alla frontiera'. Si tratta di gente senza scrupoli che 'arriva dalla Germania alla frontiera polacca per approfittare dello stato di miseria di quelle donne', ha aggiunto la Shevchenko: 'Le donne sono il volto della sofferenza ucraina e al tempo stesso della resistenza', ha concluso.

La situazione in Italia

In Italia, per esempio, dove a oggi sono arrivati in tutto ben oltre 55 mila profughi, in particolare in Lombardia ed Emilia-Romagna dove risiedono forti comunità di connazionali, e la stragrande maggioranza sono donne e bambini, si lavora su più fronti: c'è quello delle famiglie di parenti e amici, ma anche il mondo dei monasteri, delle case disabitate nei borghi spopolati o in quelle che potranno essere affittate grazie al sostegno dello Stato. Si è attivata in questo senso anche la rete della Caritas, che ha contattato parrocchie e istituti religiosi che possano essere inseriti nel computo dell'accoglienza, sotto il coordinamento dei prefetti.

I dati

Circa il 90 per cento di coloro che sono fuggiti sono donne e bambini. Gli uomini ucraini di età compresa tra i 18 ei 60 anni sono passibili della convocazione militare e non possono andarsene. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite ha anche detto che a partire da mercoledì scorso 162.000 cittadini di paesi terzi sono fuggiti dall'Ucraina. Altri milioni sono fuggiti dalle loro case ma rimangono all'interno dei confini dell'Ucraina. L'Oim stima che circa 6,48 milioni di persone siano sfollate all'interno dell'Ucraina. Prima del conflitto l'Ucraina aveva una popolazione di 37 milioni di abitanti nelle regioni sotto il controllo del governo, esclusa la Crimea annessa alla Russia e le regioni separatiste filo-russe a est.

20/03/2022