La strana proposta: case rifugio per uomini maltrattanti e non per le donne maltrattate

A Pisa polemiche per la proposta inserita nel programma di mandato del sindaco Michele Conti. Protesta la Casa delle donne

di Redazione

Una casa per uomini maltrattanti. E' uno dei punti del Programma di mandato del sindaco leghista pisano, Michele Conti, approvato il 13 novembre in consiglio comunale e che ha fatto infuriare la Casa della donna. L'associazione femminista ha definito la misura 'inutile e pericolosa per le donne maltrattate e i loro figli'. Nel testo al paragrafo 'Politiche di tutela alla genitorialità', Conti scrive: 'Nel caso di padri maltrattanti si dovrà invertire la tendenza per cui le madri e i figli sono costretti a trasferirsi in case rifugio e saranno pertanto previste residenze nelle quali trasferire' gli uomini consentendo alle vittime di abusi di restare presso il proprio domicilio. Una soluzione pensata per ridurre, 'soprattutto per i bambini, le cause di disagio e di stress'.

La casa delle donne: è inaccettabile

La tesi ritenuta è ritenuta inaccettabile dalle femministe: 'Tutte le legislazioni, convenzioni e linee guida nazionali e internazionali - sottolinea Carla Pochini, presidente della Casa della donna - prevedono che in caso di gravi maltrattamenti le donne e i minori vengano allontanati dal maltrattante e ospitati in una casa rifugio a indirizzo segreto proprio per garantirne la sicurezza ed evitare che il maltrattante possa reiterare le violenze. A Pisa, invece, caso unico al mondo, il sindaco vuole aprire una casa di accoglienza per uomini maltrattanti e lasciare donne e bambini alla mercé dei propri carnefici. La vergognosa nomina di Buscemi (l'assessore alla Cultura coinvolto in una vicenda di stalking, ndr) non bastava, adesso addirittura il sindaco vuole mettere a rischio la vita delle donne e dei bambini'. La coordinatrice del centro antiviolenza pisano, Giovanna Zitiello aggiunge: 'Le case rifugio, 55 in tutta Italia, sono l'unico luogo davvero protetto dove le donne maltrattate e i loro bambini possono salvarsi dalla violenza omicida di mariti e padri. Ci appelliamo a tutti i consiglieri comunali affinché chiedano il ritiro di questa proposta senza senso'.

La replica dell’assessora

L'assessora alle politiche socioeducative del Comune di Pisa - Rosanna Cardia - vera ideatrice dell’iniziativa, difende il progetto: 'Non è la prima volta che in Italia si parla di misure per padri maltrattanti, sinceramente mi sorprendono queste reazioni più prevenute da elementi di carattere ideologico che non dall'autentica volontà di affrontare e risolvere i problemi. La nostra proposta intende tutelare in primo luogo il minore, ritenendo che nel caso di spostamento forzoso della mamma, sarebbe una vittima incolpevole costretta a subire uno sradicamento dal suo ambiente domestico, sociale, relazionale e scolastico'. 'Sorprende ancora di più il fatto che la proposta di una casa per uomini violenti - aggiunge Cardia - sia definita 'inutile e pericolosa' da parte di un'associazione che collabora strettamente con l'associazione 'Nuovo Maschile' di Pisa per offrire un servizio di ascolto rivolto proprio a uomini autori di violenza. Alla base della nostra proposta c'è il fatto che esiste un'ampia tipologia di maltrattamenti fisici e psicologici da parte di uomini che, in alcuni casi, possono essere individuati e recuperati prima che sfocino in episodi di violenza. Per questo ci prefiggiamo come obiettivo anche quello di attivare politiche per la rieducazione dell'uomo maltrattante. Da mesi la Casa della Donna non perde occasione di attaccare questa amministrazione, rifuggendo un confronto su temi molto delicati, preferendo invece la strumentalizzazione sistematica e lo scontro politico ancor prima di entrare nel merito delle proposte'.

Nessun dietrofront

Come racconta oggi Il Fatto Quotidiano, allo scoppio delle polemiche il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha in un primo momento deciso di bloccare l’iniziativa attribuendola all’assessora Cardia e affermando che “non ci sono le risorse economiche”. Poi ha cambiato idea: “Noi comunque andiamo avanti”.