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Giornata mondiale della Gentilezza, la presidente italiana: "Come e perché fa crescere il Pil di un Paese"

"La gentilezza non coincide con le buone maniere ma incide sulla costruzione di una società sostenibile. In che modo? Interferendo positivamente sul PIL". L'intervista a Natalia Re, presidente del Movimento italiano per la gentilezza

Giornata mondiale della Gentilezza la presidente italiana Come e perché fa crescere il Pil di un Paese

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La gentilezza, cioè, così come la intendiamo noi, non coincide con le buone maniere ma è un fenomeno che incide sulla costruzione di una società sostenibile. In che modo? Interferendo positivamente sul PIL. L’osservatorio infatti nasce con l’intento di quantificare l'impatto economico e finanziario della gentilezza, con un’attenzione particolare alla questione dei reati. Sono cioè convinta che, se ci fosse stato un intervento nella formazione dell’individuo in termini di alfabetizzazione emotiva, alcuni reati non avrebbero avuto luogo. Quindi il primo obiettivo è lavorare alla ricerca sul PIL e sulla riduzione di eventuali costi in termini di giustizia. 

In occasione della nascita del primo Osservatorio italiano della gentilezza e del comportamento, abbiamo intervistato la presidente del Movimento italiano per la gentilezza (MIG), ente no profit fondato nel 2001, Natalia Re, l'Osservatorio sarà un organismo indipendente che svilupperà progetti di ricerca multidisciplinari sul valore sociale, ambientale ed economico della gentilezza.

Al via anche la nuova campagna di sensibilizzazione del MIG e fra i testimonial l’attore protagonista della serie Netflix i Barbari, Gaetano Aronica, e la scrittrice autrice del best seller I leoni di Sicilia, Stefania Auci.

Ci parli del diritto alla gentilezza

“Siamo abituati a pensare alla gentilezza come un elemento accessorio, un plus relazionale, in realtà dovremmo rivendicarne il diritto - spiega la presidente Re - nel concetto di gentilezza, infatti, risiedono le basi del vivere comune, il rispetto dell’altro, delle differenze e delle leggi dello Stato, la gentilezza è lo strumento che ci aiuta a vivere e interagire con il prossimo in maniera virtuosa”.

Come si misura la gentilezza?

La ricerca che intendiamo sviluppare riguarda proprio lo studio dei reati: si andranno cioè a considerare reati di natura penale con il supporto di un team di psicologi, sociologi e legali. In particolare andremo a comprendere, attraverso una valutazione fatta tenendo conto di alcune variabili di tipo sociologico, la consapevolezza emotiva che un soggetto che compie un reato possiede. Per esempio, se pensiamo ai reati contro le donne, vediamo come ci sia una correlazione con la frustrazione di uomini che non accettano il rifiuto, innescando la violenza. Un problema che avrebbe potuto essere affrontato già in età infantile.

Un atteggiamento gentile è un atteggiamento che prevede una consapevolezza di tipo emozionale: è cioè la somma di un’alfabetizzazione emozionale e di un’alfabetizzazione alla gentilezza, indici che noi utilizziamo per la nostra misurazione. 

Andremo per questo a individuare reati per i quali immaginiamo che i rei possano essere stati privi di questo equilibrio emozionale, misurandone poi il costo in termini di spese legate alla giustizia. Abbiamo già, in questo modo, un indice economico-finanziario. In sintesi: stabiliamo quali reati avrebbero potuto non manifestarsi se i soggetti avessero avuto un’educazione alla gentilezza e alle emozioni e determiniamo l’impatto sul sistema giudiziario in termini di spesa. 

L’osservatorio si propone di inaugurare questo campo di ricerca, ma si propone anche di essere uno sportello di ascolto, sostegno e orientamento per tutti coloro che volessero unirsi al messaggio, essere attivisti o denunciare diritti negati. 

Come fare per ottenere una società più gentile?

La gentilezza è un antidoto a ogni forma di violenza, perché se la violenza genera violenza, anche la gentilezza ha un effetto travolgente: gli atteggiamenti gentili coinvolgono e vengono replicati. È importante però sottolineare che ci si allena alla gentilezza, non è qualcosa che si detiene ma un percorso a cui tutti dovremmo essere chiamati, per gli altri e per noi stessi, per i suoi benefici sociali ma anche psico-fisici.

Al via gli studi sugli effetti reali della gentilezza

La missione dell’Osservatorio sarà proprio quella di analizzare gli effetti reali della gentilezza sulla società contemporanea. La prima indagine infatti si concentrerà sullo studio della gentilezza in relazione all’aumento del PIL, in che modo cioè un ecosistema più gentile può influenzare la generazione di ricchezza di un Paese. A questa si affiancherà uno studio sul mondo delle carceri, in particolare per ciò che riguarda alla riabilitazione e al reinserimento dei detenuti. Un ambito di analisi, quest’ultimo, che si colloca sulla scia di alcuni progetti sperimentali portati avanti dal MIG, come ad esempio “La scuola di emozione” sviluppata insieme all’Osservatorio Antigone presso il carcere Pagliarelli di Palermo. “Abbiamo voluto che l’indirizzo dell’Osservatorio del MIG avesse una direzione chiara e si muovesse per contribuire alla costruzione di una società più giusta - aggiunge la presidente - se infatti oggi empiricamente possiamo riconoscere il portato della gentilezza nella creazione di comunità più sostenibili, con il nostro progetto vogliamo fornire ai decisori e alle amministrazioni dati tangibili che possano supportarli nelle scelte quotidiane”.

Il Movimento italiano per la gentilezza cosa fa?

L’osservatorio è uno degli strumenti del Movimento per la gentilezza. Il Movimento si è accorto in questi ultimi anni che la gentilezza è qualcosa d'altro rispetto alle buone maniere e all’educazione. La gentilezza deve essere pensata come diritto: diritto di vivere in una società sostenibile, di stare bene. E, come dicevo, rappresenta un valore relazionale che può essere dimostrato in termini di influenza sul PIL. In particolare, le attività di ricerca vengono svolte attraverso studi specifici sui 5 pilastri delle nostre azioni, che sono sanità, giustizia, urbanità sostenibile, educazione e uguaglianza globale. 

L'osservatorio nasce quindi sì dalla volontà di fare ricerca, soprattutto rispetto a giustizia e sanità, ma abbiamo pensato allo stesso tempo anche ai diritti negati e a come l’Osservatorio potesse avere obiettivi differenti, come attività di sostegno gratuito e di intervento in contesti nei quali, per via della mancanze di tutele, i cittadini potessero desiderare di rivolgersi a noi. 

Tra gli altri, un aspetto sul versante dei diritti negati che ci proponiamo di affrontare in questo modo, anche a scopo di denuncia, è quello del mobbing. L'Italia ha da poco introdotto una legislazione adeguata sul tema, ma dimostrare mobbing e reati connessi resta molto difficile. Per questo motivo, con l'ausilio di giuristi, avvieremo anche un progetto sull’uso della gentilezza nei contesti di mobbing. Quello che immaginiamo è che la gentilezza possa essere dunque uno strumento di conciliazione sociale.

L’Osservatorio collaborerà con organizzazioni pubbliche e private, il comitato scientifico in costruzione sarà diretto dal dottor Salvino Marcello Vitaliti, direttore dell’Unità terapia intensiva neonatale dell’Arnas Civico di Palermo.

Foto pixabay

 

13/11/2023