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Lilli Gruber: “Il potere alle donne. Basta con la politica del testosterone”

La giornalista, a 'Che Tempo Che Farà' con il suo nuovo libro, lancia una sorta di manifesto femminista: “Gli uomini devono essere rieducati”

Lilli Gruber Il potere alle donne Basta con la politica del testosterone
di Redazione

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Che il potere, a livello nazionale e internazionale, declinato esclusivamente al maschile non stia dando ottimi risultati è sotto gli occhi di tutti. Che le donne sappiano fare di meglio è tutto da dimostrare, ma se è vero che “squadra che vince non si cambia”, quella che perde dovrebbe di buon grado farsi da parte e lasciare tentare le altre. Il problema è che i “perdenti” non si fanno da parte spontaneamente e quindi tocca alle donne prenderselo il potere. È questo il senso del discorso di Lilli Gruber quando dice “è urgente che le donne capiscano che dobbiamo svegliarci”.

E adesso “Basta!”

Ospite della puntata di domenica scorsa di Che tempo Che farà su Rai2, Lilli Gruber ha usato parole forti: 'Le giovani donne devono andarsi a prendere quello che loro spetta: il potere di decidere, perché solo così possono fare i rispettare i diritti delle donne'. La giornalista e conduttrice televisiva si è raccontata nel salotto di Fabio Fazio e ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone”, edito da Solferino. Un libro scritto appositamente per dare una scossa all’opinione pubblica, ma anche per rilanciare un messaggio di natura “femminista”.

Femminista o no?

In realtà, intervistata da Io Donna, la conduttrice di “Otto e mezzo” aveva rivelato: “Da tempo avevo l’idea di scrivere qualcosa a tema donne, anche se non mi sarei mai definita “femminista”, anzi sono stata sempre molto critica nei confronti delle quote rosa”. L’ispirazione, ha rivelato, è nata dopo una chiacchierata con il leader leghista: “Mi ha ispirata Salvini: basta con tutto questo testosterone mi sono detta. Ho capito che era il momento giusto per scrivere”.

Il potere delle donne

Così è nato il libro in cui Lilli Gruber se la prende non solo contro l’Italia, ma contro un approccio internazionale verso il mondo delle donne: “Non è più tollerabile che così tanti paesi nel mondo, dagli Usa al Brasile, siano in mano a un’internazionale di bifolchi misogini che fanno danni non solo alle donne, ma a tutti. Per me era urgente che le donne capiscano che dobbiamo svegliarci. I maschi al potere stanno lasciando un mondo a pezzi: debito pubblico, tasse, fuga dei talenti, disoccupazione, mancanze di servizi, disuguaglianze, scuole e ponti che crollano, il territori che si disgrega”.

“Gli uomini imparino ad essere più femminili”

Lilli Gruber è convinta di una cosa, come ha dichiarato a Io Donna: “Gli uomini devono essere rieducati. Abbiamo letto tanti libri sulle donne che amano troppo o lavorano troppo. Ecco, è ora che anche gli uomini, che amano troppo poco o lavorano troppo poco, riprendano a studiare. Che imparino a essere più femminili”. Qualcosa però sta cambiando come le nuove generazioni e se ne è accorta anche la giornalista: “lo vedo anche nella mia redazione, dove è normale che un giovane padre si occupi dei figli quando la mamma lavora. Noi sessantenni siamo arrabbiate perché dopo le chiacchiere vogliamo i fatti, le ventenni hanno un atteggiamento più friendly e diplomatico verso i loro coetanei”. Magari le 40enni sapranno mediare: è il loro momento.

28/10/2019