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È il momento di una presidente della Repubblica: tutti i nomi di donna in corsa per il Quirinale

Tra i profili più accreditati c’è quello di Marta Cartabia ma, tra sondaggi, petizioni e retroscena dell'ultim'ora, circolano pure quelli di Bindi, Casellati e Pinotti

 il momento di una presidente della Repubblica tutti i nomi di donna in corsa per il Quirinale
di Redazione

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Mentre la discussione attorno al Quirinale sembra avvitata sulla richiesta di un bis di Sergio Mattarella che invece si ostina a negare la sua disponibilità a una replica, in tanti si chiedono se davvero non ci siano altri profili di uomini, o di donne, meritevoli del colle più alto della democrazia italiana e in grado di non alterare gli attuali delicatissimi equilibri politici.

Dodici uomini, nessuna donna

Da Enrico De Nicola a Mattarella, sono dodici i Capi dello Stato che si sono succeduti in meno di 80 anni e tra loro nessuna donna. A febbraio 2022 ci sarà la votazione per il Presidente della Repubblica e mai come quest’anno sul web impazzano le petizioni per “una donna al Quirinale”, a cominciare dalla quella del Fatto quotidiano per la senatrice Liliana Segre declinata in tempi record ('grazie della stima. Non ho la competenza e ho 91 anni').

Emma Bonino, eterna candidata presidente

Anche su change.org la petizione “Vogliamo una donna come Presidente della Repubblica”, lanciata da Xenia De Luigi nelle scorse settimane ha raggiunto la soglia delle 13mila firme. Fra i tanti nomi usciti da questo mini sondaggio quelli di Rosy Bindi, Letizia Moratti, Anna Finocchiaro e Roberta Pinotti. Ma sono tanti i profili femminili circolanti in questi giorni: da Cartabia, posizionata dai sondaggisti tra il terzo e quarto posto dopo Mattarella bis e Draghi, fino a Emma Bonino il cui nome circola per ogni elezione prima ancora di Mattarella. Come scrive Vanity Fair, già nel 1999 l'istituto demoscopico Swg chiese agli italiani con un sondaggio chi avrebbero eletto come presidente e la maggioranza degli intervistati, il 31%, fece il nome di Emma Bonino. In quell'occasione, per intenderci, Carlo Azeglio Ciampi - poi eletto - ottenne il 20% delle preferenze, piazzandosi al secondo posto. Nel 2015, anno dell'elezione di Sergio Mattarella, Bonino incassò al primo scrutinio ben 25 voti.

Rosy Bindi in pole per il centrosinistra

Insomma, sono in tanti a pensare che per la successione a Mattarella questa volta una presidente 'sarebbe una bella prospettiva', come ha detto nei mesi scorsi Romano Prodi. L'8 marzo il Capo dello Stato esortava nel suo messaggio ad ascoltare le donne perché 'vuol dire rendere migliore la nostra società'. Negli ultimi due secoli 'sono state protagoniste di importanti rivoluzioni sociali e culturali, sono state - spesso e in diversi ambiti - i motori del cambiamento'. Ad esempio il nome di Rosy Bindi è uscito con un appello firmato da un gruppo di donne 'di orientamenti politici diversi', ma tutte 'nell'area del centrosinistra e della sinistra'.

Cartabia la più accreditata

Per il settennato 2022-2029, negli ultimi mesi sono circolati, con insistenza a più riprese, i nomi di altre potenziali presidenti della Repubblica. Come l'attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia, che da quando è entrata nell'esecutivo di Mario Draghi ha cercato di costruire un profilo adeguato alla corsa per il Colle. Si era parlato di lei anche come possibile presidente del Consiglio, prima che la scelta ricadesse su Draghi. Intanto ha già battuto un record: è stata la prima presidente della Corte Costituzionale dopo 45 presidenti uomini. Alla Consulta c'è stata, inizialmente come giudice, per nove anni.

Le altre “candidate”

A Cartabia e Bindi si è unito poi il nome di Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato nonché parlamentare di Forza Italia (molto vicina a Silvio Berlusconi che però il Quirinale lo vorrebbe per sé) e infine Paola Severino, ex Guardasigilli. Ma anche quello dell'ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, e precedentemente della presidente della Rai Annamaria Tarantola. Tanti fanno il nome anche della scienziata Fabiola Gianotti, alla guida del Cern dal 2016, come se la presidenza della Repubblica di questi tempi fosse questione per super cervelli.

10/12/2021