Raz Degan in lacrime per la famiglia in Israele: "Risposte dibìverse da mio padre e da mia sorella"

"Sono riuscito a portare via da lì solo la mia sorellastra. Mio padre invece non vuole lasciare il kibbutz": il dramma dell'attore israeliano che ha detto: "Quello che sta succedendo non è umano"

di Redazione

"Quello che sta succedendo non è umano"

Sono le parole preoccupate dell'attore ed ex modello Raz Degan che ha raccontato il suo stato d'animo per quello che sta accadendo nel suo Paese natale, Israele: "Ho paura per i miei cari."

Ospite a Verissimo, ha raccontato che ancora gran parte della sua famiglia si trova lì. "Sono riuscito a portare via da lì la mia sorellastra che ha quattro figli piccoli, ma non mio padre. Ha 80 anni e non vuole lasciare la sua casa".

Un nuovo Olocausto

Degan considera questo momento come il più nero per il suo Paese dopo l'Olocausto: "Hanno trovato bambini senza testa. Ci sono state violenze sulle donne, costrette a chiamare le madri per farle assistere. Molte persone sono sparite, rapite. Non c'è una persona in Israele in questo momento che non sia stata ferita o colpita da questa tragedia".

Cosa è un kibbutz 

Il kibbutz (dall’ebraico: , letteralmente: riunione, comune) è una forma associativa volontaria di lavoratori dello Stato di Israele, basata su regole rigidamente egualitarie e sul concetto di proprietà collettiva. Sono sorte in Palestina per opera del movimento sionista a partire dal 1909-10 e affermatesi poi nello Stato di Israele. In senso più concreto, il terreno su cui ciascuna comunità è stanziata e l’insieme di beni e strutture che ne fanno parte sono proprietà collettiva dei suoi membri.