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Le cinque regole anti spreco per pranzi e cene di Natale

Questo Natale sarà meno consumistico per carenza di risorse ma anche per una maggiore attenzione alla sostenibilità e agli sprechi

Le cinque regole anti spreco per pranzi e cene di Natale
di Redazione

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Gli antipasti si sprecano, i primi e i secondi devono essere almeno due se non tre per non scontentare nessuno. I contorni non possono mancare anche se non li mangerà nessuno perché tutti hanno ecceduto con le pietanze precedenti e poi vogliono conservare uno “spazietto” per il dolce che, in realtà, verrà solo assaggiato e quasi sempre lasciato a metà sul piatto per correre a farsi un bicchiere di bicarbonato per digerire il lautissimo pasto. Insomma lo spreco alimentare è dietro l’angolo, ma ecco un vademecum in cinque mosse per prevenire quello tra pranzo di Natale e cenone di Capodanno. A firmarlo il promotore del movimento e della campagna Spreco Zero, Andrea Segrè.

Le 5 regole

Prima di tutto il check in. Ovvero fare la spesa passando in rassegna frigorifero, dispensa e cantina, per chi c’è l’ha, tenendo contro del numero dei commensali. Secondo: chek-out. Evitare le sirene del marketing: il 3x2, gli sconti e il sottocosto non servono se ci si mette in viaggio per le feste. Terzo: weight&waste watchers. Pesare gli alimenti e tenere contro degli invitati prima di cucinare quantità che si adattano meglio a una caserma. Quarto: day after sharing. Recuperare tutto ciò che rimane di pranzi e cene della festa per creare un superpasto del giorno dopo, da condividere con gli altri. Quinto: #zerowaste #sprecozero. Differenziare nei bidoni o nei sacchi dedicati della spazzatura tutto ciò che resta a tavola e sotto l’albero, dagli avanzi agli imballaggi.

Giù i consumi e più sostenibili

Questo Natale sarà comunque meno consumistico per carenza di risorse ma anche per una maggiore attenzione alla sostenibilità e agli sprechi. L'indagine di Confesercenti e Swg racconta feste più sostenibili, soprattutto per la maggiore attenzione alla spesa delle tante famiglie. Nel 2019, per la prima volta nell'ultimo decennio, la percentuale di chi sente come insufficiente il proprio reddito supera chi lo ritiene adeguato.

23/12/2019