Sindaco e assessora fanno un figlio, l’opposizione insorge e indovinate chi si deve dimettere?

A Terricciola, nel Pisano, il sindaco Mirko Bini e l'assessora Bandecchi si innamorano nel bel mezzo del mandato e fanno una bambina. L'epilogo chiama in causa anche Giorgia Meloni

di Redazione

Quello che stiamo per raccontarvi è un caso intricato in cui ciò che importa sottolineare, è che ancora una volta è la donna a dover subire le conseguenze di una gravidanza. Siamo a Terricciola, nel Pisano. Il sindaco Mirko Bini e l'assessora Giulia Bandecchi, si innamorano nel bel mezzo del mandato e fino a qui nulla di strano. Il problema nasce con l'arrivo di una figlia. Ed è infatti ora che scoppia il caso politico.

La questione dell'incompatibilità

L'opposizione non ci sta e contesta la violazione del testo unico degli enti locali in cui si precisa che "un sindaco non può nominare il coniuge, gli ascendenti, parenti e affini entro il terzo grado", e anche lo statuto comunale che stabilisce "l'incompatibilità per i membri della giunta comunale in caso di rapporti di parentela e di affinità con il sindaco". La donna però non si dà per vinta e scrive alla premier Giorgia Meloni: "Chiedo tutela: la mia colpa è essere mamma e avere in comune con il sindaco una figlia". 

Le dimissioni diventano un caso politico

La polemica è esplosa a pochi mesi dal voto amministrativo di giugno e ha spinto Bini a dirsi pronto a ricandidarsi. "Non volevo ma ora sto invece pensando di farlo". E ha aggiunto: "La norma non cita la parola conviventi o genitori ma parla di coniugi e affini dove per affini si intende, secondo la nostra interpretazione le unioni civili. Non avendo la possibilità di sostituire Giulia con un'altra figura femminile saremmo dovuti restare senza l'assessora che stava seguendo il piano operativo". E ancora: "Non credo che ritirare le deleghe a una persona solo perché è diventata madre sia il modo corretto di amministrare un Comune. Giulia è disposta a dimettersi e lo ha fatto. Valuterò cosa fare nel rispetto del ruolo di madre e di persona eletta in democrazia. Se qualcuno deve dimettersi sono io. Magari accetto le dimissioni e poi la nomino di nuovo"

Ma è diventata assessora prima di diventare madre

"L'opposizione sostiene - afferma l'amministratrice- che sono incompatibile con il ruolo di assessore, perché ho in comune con il sindaco una figlia nata a ottobre 2022, quindi successivamente alla mia nomina del 2019: io e il sindaco non abbiamo vincolo di coniugio non siamo affini, si tira in ballo una bambina di quasi 18 mesi, in vista delle elezioni amministrative. Come mamma e donna ho scritto al presidente Meloni per chiedere di fare chiarezza e tutelare di più le donne che rappresentano le istituzioni e hanno un ruolo politico". La replica di Matteo Arcenni, consigliere di opposizione: "Chiediamo solo il rispetto della legalità e alla prefettura abbiamo chiesto se è stata violata la legge, perché a nostro avviso non è stato rispettato il regolamento comunale. Non tiriamo in ballo le famiglie e i bambini".


Foto Facebook