Sofia non c'è più ma Ilaria continua la sua battaglia: "Io e te siamo un cuore solo". E tu hai una sorella speciale?

Sofia Sacchitelli è morta il 19 marzo a 23 anni per un raro tumore al cuore. La sua volontà era dare ad altri malati le possibilità che lei non ha avuto, per questo a creato la onlus “Sofia” nel cuore”. Il giorno dopo la sua morte, sua sorella Ilaria ha postato un messaggio struggente. Che rapporto hai con tua sorella? Scrivi a redazionemilleunadonna@tiscali.com.

di Claudia Mura

"Ho poco tempo, ma voglio essere utile agli altri”. Sapeva che la sua vita sarebbe stata corta, Sofia Sacchitelli lo aveva saputo appena due anni fa con una brutta diagnosi e proprio per questo aveva deciso che la sua esistenza sarebbe stata breve ma significativa. Prima di morire per un angiosarcoma cardiaco, un tumore al cuore tanto raro da colpire 2-3 persone ogni milione quanto letale, ha quindi sparso i semi che cresceranno in sua memoria. E non si tratta solo della onlus “Sofia nel Cuore” ma dei tanti semi raccolti da chi porterà avanti la sua volontà, quella di un progetto di ricerca per migliorare la qualità di cura per i pazienti affetti dalla sua stessa patologia, l'angiosarcoma cardiaco.

La medaglia d’oro, per la prima volta a una studentessa

Sofia studiava al quinto anni di medicina e non ha mai voluto interrompere gli studi ma nelle ultime settimane le sue condizioni di salute erano peggiorate e il suo impegno è stato portato avanti dai familiari, in particolare dalla sorella Ilaria, che ha ritirato la medaglia d'oro al merito conferita per la prima volta dall'Università di Genova a una studentessa proprio per il suo impegno nella raccolta di fondi per il sostegno alla ricerca. Sofia nel Cuore ha infatti già raccolto quasi 100 mila euro. Nel profilo della fondazione c’è l’immagine di Sofia: quella di una giovane e bella ragazza sorridente, molto diversa dalla fotografie più recenti in cui il corpo della studentessa testimoniava la dura lotta contro la malattia con i capelli corti e il viso provato dalla reazione dei farmaci.

Sorelle nel cuore

Ed è ancora sua sorella la prima a raccogliere il testimone: nel profilo Instagram della fondazione, Ilaria ha aggiunto un toccante post dopo la morte di Sofia, il 19 marzo scorso. “Mia dolce sorellina, stanotte si è cancellato il primo post che avevi fatto tu con tanto amore. Ho deciso di rimetterlo perché so quanto ci tenevi. Ho deciso di rimetterlo perché il tuo progetto deve andare avanti come tu vuoi. Sei entrata nel cuore di tutto il mondo e lì rimarrai per sempre. Tu ed io invece siamo un cuore solo e so che mi sarai sempre vicino”. Una struggente testimonianza ricca di amore, riconoscenza e di un dolore che può forse essere alleviato dal tenero ricordo.

Vivere nel suo ricordo

Il post era quello con il quale Sofia raccontava la sua storia e faceva appello alla generosità di chi può fare una donazione. Una memoria che è anche un impegno a portare sulle sue gambe quel lavoro che Sofia non potrà più fare. Perché sopra ogni cosa Sofia voleva che la sua rarissima malattia smettesse di fare soffrire altre persone dopo di lei, voleva che la ricerca medica progredisse tanto da dare ad altri la possibilità che lei non aveva avuto. Quella di vivere. E chi meglio di una sorella può sapere quante difficoltà ha affrontato Sofia, chi meglio di una sorella può conoscere quanti sogni lasciati a metà. Ci sono i genitori sì, ma con madre e padre c’è sempre quel salto generazionale che impedisce di sceglierli come depositari dei propri segreti più intimi. Le sorelle invece possono essere “un cuore solo”, come Ilaria scrive di Sofia.

La sola che ti è vicina da quando eri piccola

Chi ha una sorella lo sa, sa che quando sei davvero in difficoltà e non puoi dirlo a nessuno c’è solo una persona con la quale puoi violare la consegna del silenzio: quella con la quale sei cresciuta. Quella che c’è sempre stata fin dall’inizio. Perché quando ti giravi a cercare una mano e magari quella di mamma o papà erano troppo in alto, erano le dita paffute di tua sorellina che afferravi. Quella con cui litigavi per i motivi più stupidi ma la prima dalla quale correvi se avevi una gioia o un dolore troppo grande da non essere confidato. Volenti o nolenti, le sorelle sono spesso depositarie dei nostri segreti. Magari glieli raccontiamo dopo anni e lei ci guarda con quello sguardo mutuato da nostra madre e ci dice “L’ho sempre saputo”. Perché le sorelle che hanno lo stesso cuore, come Sofia e Ilaria, sanno anche tacere, e magari aspettare con l’ansia e con la gola contratta da quel consiglio che vorrebbero darti ma che tengono per sé perché sanno che “non è il momento”. E allora aspettano, perché le sorelle sanno aspettare, oppure avere fretta quando è necessario. La fretta di portarti via da un pericolo che potrebbe farti male. 
E voi rapporto avete con vostra sorella? Ne avete una così preziosa? Una persona speciale che avreste scelto anche se non aveste lo stesso sangue? Raccontateci la vostra esperienza a redazionemilleunadonna@tiscali.com.