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4 falsi miti maschili da sfatare

di Orietta Matteucci

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Il modello di maschio che ci è stato tramandato e che ancora oggi per molti sembra da imitare, è quello che lo vuole centrato più sulla professione e sul ruolo sociale piuttosto che sullo sviluppo di competenze emotive e sensibilità.

Appare chiaro che in assenza di queste competenze specialmente il dialogo uomo-donna può diventare complicato e causare incomprensioni, frustrazioni, litigi e perfino episodi di violenza, anche gravi.

Sta di fatto che mentre molte donne da sempre esprimono e condividono con molta naturalezza le loro emozioni, molti uomini, invece, parlano di politica, di scienze, di sport e quasi mai di ciò che accade nella loro vita privata e intima.

E questo copione è riprodotto per lo più anche tra padri e figli. E così i ragazzi si trovano ad affrontare da soli la prima emissione di sperma senza che abbiano mai parlato con adulti all'altezza della situazione di sessualità, sviluppo e pubertà con inevitabili ripercussioni negative per una sana crescita e la creazione di un terreno fertile per coltivare dannose credenze tipo 'il sesso è peccato!', 'il sesso è dannoso per la salute!' e i falsi miti.

Quattro sono i più importanti falsi miti associati allo stereotipo di maschio e che di frequente lo obbligano ad aderire ad un copione che può ostacolare la piena realizzazione della sua intelligenza emotiva:

1.Un vero uomo non piange mai! La conseguenza è il disorientamento e la confusione di fronte alle proprie emozioni di dolore, tristezza, disagio con il risultato che fatalmente vengono trasformate in aggressività e rabbia verso se stessi o verso gli altri.

 2. Un vero uomo non deve chiedere mai! Rinforzato anche da una pubblicità. Un mito che costringe inconsapevolmente i maschi a rimanere soli nelle situazioni di emergenza emotiva e magari negandole, con il pericolo di cadere nella prevaricazione e nella violenza a volte anche estrema. Sono quasi all'ordine del giorno i conflitti di coppia che sfociano nella morte della donna.

 3.Un vero maschio è potente sessualmente secondo quante femmine riesce a conquistare. È un mito abbastanza complicato da affrontare primo perché le radici risiedono nella biologia e secondo perché bisognerebbe scardinare i modelli del latin lover e del playboy e lottare contro quelli proposti dalla sessualità pornografica, soprattutto quella violenta.

 4.'Hai successo se hai il potere' è forse il più inquietante, da cui scaturisce il 'bisogno' di dominio e di affermazione spregiudicata sugli altri, soddisfatti attraverso varie forme di prevaricazione dal bullismo, alla violenza, alla corruzione. Purtroppo i media ogni giorno mandano in onda cattivi esempi di politici che cercano di affermare le loro idee insultando a gran voce gli avversari. Oppure di certi conduttori e conduttrici che urlano, oppure ancora di certi personaggi che nei talk show fanno i gradassi, i prepotenti rinforzando inoltre nell'immaginario femminile, il mito del 'bello e dannato' che sembra piacere ancora a molte donne.

 Cosa fare? il compito fondamentale, nonché evolutivo, appare quello di aiutare il 'Bambino Oggi' a crescere con le competenze per la vita, le Life Skills Education indicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel Documento WHO'93, perché significa aiutarlo a diventare 'Uomo Domani', cioè un adulto capace di operare con competenza, sia sul piano individuale che su quello sociale e di costruire un mondo migliore per sé e per noi.

E questa è la missione della Onlus Bambino Oggi…Uomo Domani 'aiutare a capire e a capirsi di più' e intende perseguirla attraverso il Progetto Comunichiamo PositivaMente, strutturato sul Documento WHO'93 e in atto da diversi anni maggiormente nelle scuole dove offre a genitori e insegnanti laboratori gratuiti per apprendere le tecniche per comunicare efficacemente si con i figli, ma anche con il partner e con chiunque.

Orietta Matteucci presidente Bambino Oggi...Uomo Domani Onlus



09/11/2015