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Nel pozzo nero della cattiveria, il caso 'Angeli e Demoni' e i danni irreparabili ai bambini

Bambini strappati ai loro genitori, vittime di lavaggi del cervello per lucrare sulla gestione dei minori in affido: alcune considerazioni sull'inchiesta 'Angeli e Demoni'

Nel pozzo nero della cattiveria il caso Angeli e Demoni e i danni irreparabili ai bambini
di Caterina Steri

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E’ sempre una vergogna e un enorme fallimento umano sapere che dei bambini vengano maltrattati. E’ assolutamente contro natura sapere che piccole vittime finiscano in pasto a dei mostri che cercano di usarle danneggiandole gravemente per i loro scopi lucrosi.

E’ altrettanto contro natura strappare 'gratuitamente' dei bambini ai loro genitori. E’ una vergogna, nonché gravissimo reato, la notizia che a compiere tutto questo siano stati coloro che teoricamente avrebbero dovuto fare della tutela delle persone e dei minori il proprio mestiere.

Il lavaggio del cervello a scopi criminali

Come professionista rabbrividisco al pensiero che dei miei colleghi abbiano usato le loro 'competenze' per concretizzare intenzionalmente tutto ciò che ho appena descritto modificando disegni a scopo sessuale,  facendo dei veri e propri lavaggi del cervello ai piccoli attraverso tecniche psicoterapiche, stimolazioni elettriche e tanto altro.

Stiamo naturalmente parlando di minori che si trovavano costretti già ad affrontare situazioni familiari particolari, ma non a quanto pare irrecuperabili. Ma si sa, è sempre più facile entrare in situazioni che presentano qualche crepa, piuttosto che provare a farlo con altre ben solide e strutturate.

Non mi spiego mai, se non appellandomi a tutta la mia professionalità, come si possa far del male alle persone, soprattutto ai bambini. Ma se tutto questo viene fatto per meri scopi economici, allora qui non mi sforzo nemmeno a capire cosa sia scattato nella mente di tali criminali.

L'inchiesta 'Angeli e Demoni' della procura di Reggio Emilia

Mi riferisco all’inchiesta denominata 'Angeli e demoni', venuta alla luce qualche giorno fa  dagli inquirenti della Procura di Reggio Emilia che ha constatato un illecito sistema di gestione dei minori in affido da parte di diverse figure che solitamente si occupano di tali casi, tra cui psicologi e psicoterapeuti, che hanno fatto intenzionalmente tutto quello e ancor di più che vi ho descritto di sopra, per affidare dei bambini a chi era disposto a pagare.

Come faranno ora quei bambini?

Ora che il caso è esploso, forse i colpevoli saranno puniti legalmente, ma intanto penso ai familiari che hanno perso troppo dei loro bambini e a questi ultimi che hanno subito traumi estremi, per i quali ci vorranno anni di duro lavoro per superarli, con tutto l’aiuto e la buona volontà di chi sta loro attorno. E come potranno queste creature poter ritrovare la fiducia in chi offre loro assistenza se proprio da questi sono stati gravemente danneggiati?

Solitamente noi esperti del sociale cerchiamo di aiutare le persone mettendo a disposizione la nostra professionalità e le nostre competenze, ma quando queste vengono usate appositamente per danneggiare, rischiamo di trovarci di fronte ad imprese ancor più grosse per trasformare tali capacità agli occhi delle vittime da nemiche ad amiche.

Questo è uno dei particolari che mi addolora di più, oltre al fatto che siano stati dei 'professionisti' del settore a creare tutto ciò. Ma come me, immagino che tanti altri miei colleghi tengano a prendere le distanze da quello che è stato fatto da tali 'demoni' e sono convinta che per ognuno di questi mostri esista un numero spropositato di persone che crede nel proprio lavoro, lo ama e cerca quotidianamente di esercitarlo nel miglior modo possibile.

Quindi spero che da questo tragico avvenimento possa essere narrato tutto l’impegno di altri operatori sociali che faranno di tutto per porvi rimedio.

 

01/07/2019