Quando lui non vuole crescere: come sopravvivere alla relazione con un Peter Pan

Vivono come fossero eterni adolescenti, sprezzanti delle regole, avventurosi ma troppo immaturi per l’età anagrafica

di Caterina Steri

Ci sono uomini affascinanti, simpatici, sempre con la battuta pronta e disposti a qualsiasi tipo di esperienza adrenalinica. Fanno sognare, riescono a portarci sulle montagne russe facendoci vivere in un eterno luna park. Ma quando alla sera le luci dei giochi si spengono e bisogna tornare alla quotidianità non riescono a prendersi responsabilità, decisioni, a ricambiare i sentimenti di chi sta loro accanto. Come fossero eterni adolescenti, sprezzanti delle regole, avventurosi, con la convinzione di avere il mondo in mano, ma troppo immaturi per l’età anagrafica.

Incapacità di prendere delle responsabilità

Non sono capaci di affrontare problemi, rischiare e sacrificarsi perché per loro il sacrificio non è assolutamente contemplabile. Non hanno una progettualità, non riescono a tenere legami stabili, sono egocentrici e presentano tratti narcisisti, considerato che spesso e volentieri sono cresciuti senza regole e iperprotetti da genitori che hanno costantemente evitato di autonomizzarli e responsabilizzarli, di porli di fronte alle delusioni e/o alle frustrazioni. Hanno impedito insomma che diventassero adulti, con tutto ciò che ne concerne. Sono uomini quindi con la cosidetta Sindrome di Peter Pan (o neotenia psichica), nominata così per la prima volta nel 1983 dallo psicologo Kiley nel suo libro “The Peter Pan syndrome: men who have never grown up” in cui racconta di individui che rifiutano di vivere come adulti, anche se non è un disturbo psichico inserito nel manuale diagnostico delle malattie mentali.

A tutte le varie caratteristiche di cui sopra, si possono accostare pure sintomi ansiosi e depressivi, conseguenza del rifiuto del diventare adulti e  di affrontare la quotidianità che sfocia in blocchi psicologici e comportamentali. Ed in terapia finiscono per questi sintomi, non perché consapevoli della loro situazione.

Mentre più spesso ad un terapeuta si rivolgono i partners, consumati dalla frustrazione del non essere ricambiati sentimentalmente o per non poter fare dei progetti insieme.

Il Peter Pan è eccitante

Perché Peter Pan talvolta è davvero eccitante, ma allo stesso tempo non garantisce un minimo di stabilità ed equilibrio, proprio come sulle montagne russe. Egli è una persona gentile, educata, ha tanti amici, ma non riesce ad entrare in intimità con le persone perché rifugge dalle sue stesse emozioni. E’ come se rimanesse eternamente intrappolato nella sua infanzia o adolescenza e questo può creare frustrazione in chi gli sta vicino e vorrebbe investire in una relazione più seria ed impegnativa.

La soluzione

Comunque sia, per poter uscire da tali situazione occorre prenderne coscienza ed iniziare a lavorare su un processo di sviluppo dell’autonomia psicologica, comportamentale ed economica, cosa quest’ultima che spesso viene “rimandata” in modo più o meno consapevole per evitare di prendersi ulteriori responsabilità.