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Truffa del principe azzurro, come non cadere nella trappola di Mark Caltagirone

Il caso di Pamela Prati è solo uno spunto da cui partire per parlare di tanti casi di persone raggirate online per denaro

Foto Ansa e Instagram

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In questi giorni si parla moltissimo del caso di Pamela Prati e del misterioso Mark Caltagirone che avrebbe dovuto sposare, ma che non ha mai conosciuto di persona. Alla fine le nozze sono saltate ed è emerso che quest'uomo non esiste.

Il caso di Pamela Prati è solo uno spunto da cui partire per parlare di tanti casi di persone raggirate online per denaro. Di questi casi ne ha parlato anche la trasmissione “Chi l'ha visto?” data la gravità e l'espansione che sta avendo questo fenomeno.

Negli Stati Uniti è stata denominata “truffa del soldato americano”, altri ne parlano come della truffa del principe azzurro. In pratica si tratta di truffe o scam affettive, romantiche, sentimentali ai danni di persone che hanno un profilo sui social. 

Come funziona la truffa

La persona viene contattata tramite una richiesta di amicizia con lo scopo di circuirla e impossessarsi di somme di denaro. L'incontro virtuale avviene solitamente sui siti per incontri, ma di recente è stato constatato come questa tecnica di approccio si sia diffusa a macchia d'olio in tutti i Social Network.

La truffa parte già dalla foto del profilo del truffatore o scammer che è rubata da profili di altre persone ignare di tutto.

Lo scammer è sempre un bell'uomo o una bella donna, con foto accattivanti ed apprezzate, che contatta i malcapitati e si dimostra immediatamente disponibile ad una relazione sentimentale. Anche il profilo induce la vittima ad interessarsi. Ad esempio si tratta di una persona vedova con figli, separata, single, che viaggia molto e che vive all'estero.

Il truffatore (di solito si tratta di una rete di persone che gestisce il suo profilo) inizia a chattare con la vittima, corteggiandola, facendole complimenti, instaurando pian piano un legame affettivo, mostrando da subito molto interesse. Lo scammer colpisce il lato più debole e fragile della sua vittima che magari sta vivendo un periodo di solitudine o sta attraversando un momento difficile. Di fatto le parole che vengono usate sono sempre gentili, affettuose, galanti, romantiche. Le frasi usate rimandano al sogno di vivere una vita insieme per sempre e di sposarsi. La relazione a distanza diventa un legame sempre più forte che riempie i momenti di solitudine della vittima che inizia a fidarsi totalmente del truffatore.

Paradossalmente la lontananza rafforza questo sistema di manipolazione, perché la distanza fisica e temporale lascia spazio all'idealizzazione dell'altro, tanto che la vittima si innamora dello scammer, di fatto di qualcuno che non esiste.

La promessa di incontrarsi e di vedersi è sempre rimandata a causa di improbabili e gravi fatti che accadono al truffatore, come incidenti improvvisi, problemi di salute, ecc.

A questo punto scatta la truffa. A seguito di questi episodi segue una richiesta di denaro con la promessa poi di incontrarsi. Gli scammer riescono a farsi mandare ingenti somme di denaro, spesso i risparmi di una vita delle persone oppure le vittime si vedono costrette a fare mutui per soddisfare le richieste dell'amato truffatore.

La tecnica usata prima della richiesta di denaro è denominata “love bombing”, termine utilizzato per spiegare il plagio effettuato nelle sette. La vittima si sente unica, è felice di aver trovato qualcuno con cui condividere sogni e valori di vita, e questo le provoca uno stato di euforia simile all'eccitazione data dalla droga. L'innamoramento attiva le stesse aree del cervello di quando si assumono stupefacenti. In questo modo, anche se razionalmente si capisce che non è possibile che lo scammer non abbia parenti che gli possano prestare denaro, si è comunque “dipendenti”. E così la parte emotiva prevale su quella razionale (Venco, 18 ottobre 2018).

Raggiunto lo scopo, lo scammer può sparire per sempre oppure sono le vittime che scoprono di essere state plagiate e raggirate e che talvolta denunciano e spesso si chiudono in se stesse. Le conseguenze psicologiche sono devastanti, molte persone entrano in depressione e c'è chi ha deciso di porre fine alla sua vita.

Come difendersi

Per tutelarsi è bene prima di tutto:

- diffidare delle persone sconosciute che chiedono l'amicizia sui social e che da subito manifestano l'intenzione di stringere un legame sentimentale;

- fare una ricerca online del nome e cognome della persona e delle foto del profilo e di quelle inviate;

- parlarne con familiari e amici.

Proprio per aiutare le persone vittime di queste truffe sentimentali è nata l'ACTA, Associazione contro le truffe affettive.

La sindrome di Stoccolma

La gravità di questa truffa è che anche quando la vittima viene messa di fronte alla realtà e quindi all'inesistenza della persona amata, spesso non riesce a crederci. Come nella “Sindrome di Stoccolma”, la vittima rimane dipendente e infatuata del suo aguzzino e pertanto aspetta a denunciare rimanendo ancora legata sentimentalmente a qualcuno che poi non esiste.

Coloro che sono coinvolti in questo inganno non sono solo persone semplici, sole o annoiate, come verrebbe da pensare, ma anche laureate, manager, giovani e di bell'aspetto, sia uomini che donne.

Lo schema precostituito

L'elemento su cui fa leva lo scammer è il desiderio di essere speciale per qualcuno, magari dopo una relazione finita male, e di sentirsi dire parole romantiche fino a quel momento solo sognate. Lo scammer infatti studia il profilo della vittima per poi cogliere i suoi punti deboli. Segue poi uno schema precostituito che porta la vittima ad immaginare un futuro romantico che ormai non sperava più.

Il dolore e la delusione di chi scopre di essere stato plagiato equivalgono non solo ad una sottrazione di beni da un punto di vista economico, ma fatto ancor più grave, ad un furto della vita e dell'anima.

 

 

31/05/2019