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Aggressività al Volante

di Orietta Matteucci

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Aggressività al Volante. Nell’auto spesso si trasferiscono frustrazioni che possono generare rabbia e litigi, ma imparare a comunicare efficacemente è possibile.

Capita che nell’auto alcuni possano vivere paure importanti capaci di mettere in contatto con i sentimenti di sofferenza sepolti nel tempo, che, quindi, possono riaffiorare inaspettatamente generando rabbia incontrollata, per esempio, di fronte a un sorpasso, una precedenza non rispettata, perché vengono percepiti come minaccia o prevaricazione.

A volte si diventa trasgressivi in auto, perché non è possibile fare altrettanto in altri settori della vita.

Altre volte, alcuni automobilisti sembrano volersi stordire con la musica a tutto volume. Eppure si dice che a Guantanamo, durante i terribili interrogatori per convincere i detenuti a confessare, sparino musiche a tutto volume!

Insomma, uomini e, sempre più spesso anche le donne, in auto manifestano le loro insicurezze che potrebbero essere state generate magari nell'infanzia.


Le reazioni possono essere diverse da soggetto a soggetto. C'è chi aumenta rabbiosamente la velocità facendo ruggire il motore, chi sorpassa spericolatamente, chi si incolla dietro un’auto con gli abbaglianti accesi, chi suona il clacson a tutta forza, chi inveisce e chi, perfino, arriva ad uccidere.

Sta di fatto che l’aggressività ostacola i sani rapporti umani minando la sicurezza personale e quella manifestata al volante rende le strade molto pericolose. Gli incidenti gravi e meno gravi sono molti e si verificano ogni giorno, ovunque, quelli più gravi avvengono sulle strade extraurbane, dove l’indice di mortalità raggiunge il livello di 4,94 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti non rappresentano solo un dramma umano, gli incidenti stradali gravano anche sull’economia italiana: il costo sociale dei sinistri nel 2007 è stato pari a 30,4 miliardi di euro, ossia circa il 2% del Pil (dati Ania su base Istat-Aci).

Come fare per abbassare il livello di aggressività, rendere migliori i rapporti sociali, le strade più sicure, riducendo, cosa non trascurabile, i costi sociali? Potrà apparire semplicistica come soluzione, tuttavia una strategia percorribile è quella di apprendere le tecniche utili a gestire frustrazioni, incomprensioni, conflitti che fanno parte della normale vita quotidiana.

'Litigare è inevitabile...saper litigare è possibile!' Tuttavia, nella società attuale, non è prevista, né a scuola, né in famiglia, l’educazione a interagire con gli altri, a riconoscere le emozioni, a gestire in modo costruttivo le divergenze e i litigi, che a lungo andare potrebbero diventare irrisolvibili e causa di fenomeni di disadattamento, di prevaricazione corruzione compresa, e di violenza.

La consapevolezza delle proprie emozioni così come la difficoltà a comunicarle, è uno dei grandi temi dello sviluppo dell’individuo (Documento Life Skills WHO ’93 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità assunto dalla Comunità Europea e dal Ministero dell’Istruzione, Università, Ricerca).


Riconoscere e gestire le emozioni, dunque,  costruire sane relazioni interpersonali, iniziando dalla relazione di coppia, da quella di genitori-figli, insegnanti-allievi, costituisce una sfida complessa nel contesto della società attuale.
 
La Onlus Bambino Oggi…Uomo Domani ha accolto la sfida e ha ideato, seguendo le linee guida indicate dal Documento WHO’93, il Progetto Comunichiamo PositivaMente per offrire, gratuitamente nelle scuole, a genitori e insegnanti l’opportunità di accrescere, facendo esperienza pratica, le proprie competenze comunicative da trasmettere, poi, ai bambini. Missione


Orietta Matteucci

Presidente Bambino Oggi...Uomo Domani Onlus

10/02/2015