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Altruismo o senso di colpa?

Altruismo o senso di colpa
di Caterina Steri

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Una certa dose di altruismo non fa mai male, agli altri e a noi stessi. Ma quando diventa eccessivo potrebbe esserci qualcosa che non va, ad esempio una delle possibilità è che scaturisca da un esagerato senso di colpa: la sensazione di essere immorali e riprovevoli, a causa delle proprie azioni, nella trasgressione di norme esplicite, che ha un carattere auto-punitivo dato che induce a punirsi con la sofferenza data dal rimorso, il quale consente una prima espiazione della colpa e una riparazione del danno.

Il senso di colpa torna spesso nei miei post perché molto diffuso e soprattutto perché crea grosse difficoltà nella sua gestione.

Può manifestarsi attraverso il pianto, l’angoscia, l’ansia, l’irritazione per qualcosa che si è detto o fatto, anche se non tutti lo ammettono apertamente perché considerato una mancanza di sicurezza o di adeguatezza alle situazioni.

A volte il senso di colpa è legato ad una scarsa autostima che porta a dare priorità alle esigenze altrui e non alle proprie poichè non degne di essere considerate alla stregua delle prime.

Per far venire meno il senso di colpa vengono usate diverse strategie, come togliersi le responsabilità di dosso, minimizzare, essere eccessivamente altruisti, così da aver perennemente la coscienza pulita.

Altra strategia che viene usata è l’eccessivo altruismo che serve a ripulire la coscienza dal senso di colpa.

A volte, chi è eccessivamente altruista lo è perché è l’unico modo che ha per gestire il senso di colpa. Lo fa per colmare un vuoto o perché vive perennemente con la sensazione di esser colpevole. Oppure perché si lega a persone che più o meno sono consapevoli di questa debolezza e ne approfittano fomentandolo ancora di più.

Il senso di colpa è sempre esistito e in tempi passati, per alcuni anche ora, veniva sfruttato nei metodi educativi. Ad esempio i genitori che dicevano al bambino: “Se non obbedisci noi non ti vogliamo perché non sei un bravo bambino”.

Ora è riconosciuto che sia un metodo disfunzionale e dannoso in quanto induce la persona a subordinarsi alle esigenze altrui senza poter dar peso alle proprie.

Il senso di colpa in taluni casi può diventare immobilizzante. Ci sono persone che agiscono in sua funzione, azzerando totalmente le proprie necessità e ponendo sempre in primo piano quelle altrui. Entrano in un vortice di annullamento di se stesse e rischiano di trascorrere la vita in questo modo. Alcune, fortunatamente, si rendono conto che sia meglio far un tentativo per considerare se stesse e chiedono aiuto agli esperti, perché si rendono conto che da sole non riescono ad uscire dalle solite dinamiche mentali e comportamentali.

Altre arrivano nel mio studio non rendendosi conto del peso che il senso di colpa abbia sulle loro vite, ma lamentano disagi correlati quali ansia, forte irritabilità, frustrazione e umore depresso.

In casi come questi appena citati, la psicoterapia strategica integrata si basa sul cercare di far risalire i livelli di autostima e di colmare i vuoti personali con le proprie risorse, non con quelle altrui.

21/07/2015