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Gli animali diventano terapeuti con la pet therapy

di Caterina Steri

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La Pet Therapy, è una terapia alternativa a quelle solite che si avvale del supporto di animali domestici. Nel 1953 lo psichiatra infantile Boris Levinson notò come il suo cane, presente mentre lavorava con un bambino autistico, desse a questo la possibilità di uno scambio emotivo e di gioco rendendo più piacevoli le sedute.

Con il tempo si è dimostrato che i pazienti di qualsiasi sesso ed età che usufruiscono di questa speciale terapia sviluppano maggiormente capacità di socializzazione e di benessere psicofisico, rispetto ad altri ai quali non è stato affidato un animale da compagnia. I pazienti infatti si trovano a dover accudire i loro nuovi compagni e allo stesso tempo a godere dell’affetto e del rispetto che ricevono in cambio. Condizione che diventa reciproca e aiuta a risolvere problemi di carattere depressivo e di relazione con raggiungimento di obiettivi di tipo educativo e creativo.

Quasi a tutti, se ci pensate, è capitato almeno una volta nella vita di farsi consolare dal proprio animale.
Portarlo in giro o al parco aumenta anche l’attività di socializzazione con altri individui. Aumentano le chiacchierate per strada, dal veterinario, nel negozio di prodotti per animali.

Il Ministero della Salute distingue tra:
- Attività svolte con l'ausilio di animali (A.A.A.), che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di alcune categorie di persone quali anziani, bambini, non vedenti, malati terminali.
- Terapie effettuate con l'ausilio di animali (A.A.T.), basate su metodi e tecniche scientifiche finalizzate al miglioramento della salute. Vengono usate in presenza di problemi psicologici, relazionali, psicosociali e cognitivi.

La Pet Therapy offre anche fondamentale aiuto ai portatori di handicap fisici e ne migliora l’attività motoria.
Più i disturbi sono profondi più è necessario essere consapevoli che la terapia con animali ha bisogno di essere integrata con altre di tipo farmacologico e psicologico. E’ necessaria quindi la collaborazione di più esperti che integrino varie discipline. Gli stessi animali vengono addestrati ed educati appositamente affinchè rispondano a specifici requisiti.

La relazione che si sviluppa tra animale e uomo diventa molto stretta e viene promossa con attività ludiche: il desiderio e il bisogno di giocare sono attività innate sia nell’uomo che nell’animale.

Oltre all’enorme scambio affettivo, vengono sviluppate la capacità di mettersi in discussione, di conoscersi meglio e di riconoscere le esigenze e i desideri personali. Viene poi accentuato il senso di responsabilità nell’individuo a cui viene affidato l’animale.
Gli animali vengono continuamente monitorati per non rischiare che vengano sottoposti a stress eccessivi che possano minare la loro salute.

Spesso, al paziente viene affidata la cura di una pianta prima che l’animale per capire veramente quanto possa essere responsabile nei confronti di un altro essere vivente.

15/01/2013