L’ansia da prestazione colpisce soprattutto chi ha aspettative troppo alte e severe nei propri confronti
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Chi soffre di ansia patologica è costretto a vivere sempre una vita al di sotto delle proprie potenzialità perché investe troppe energie e troppo tempo a cercare di evitare le situazioni che potrebbero scatenare la crisi e vive costantemente nella paura che questa si ripresenti.
L’ansia può manifestarsi in diversi modi. Oggi vi parlerò dell’ansia da prestazione che colpisce soprattutto chi pensa di dover raggiungere obbligatoriamente dei risultati di un certo livello. E’ legata ad una scarsa autostima e alla paura di non essere all’altezza per raggiungere determinati risultati.
L’ansia da prestazione è molto diffusa e si ripercuote in varie sfere della vita da quella riguardante la scuola, gli esami, i rapporti sessuali, le prestazioni sportive.Ne sono vittime quelle persone che hanno delle aspettative molto alte, a volte troppo severe nei propri confronti e non si accontentano di risultati buoni perché aspirano alla perfezione (che naturalmente non esiste), a volte in modo ossessivo. Sono individui che vivono sempre sotto pressione e inevitabilmente vengono fagocitati dall’ansia.
Paradossalmente, la strategia migliore per guarire da questo disturbo sarebbe quella di abbassare la soglia delle aspettative in modo tale da far vivere con più “leggerezza” e tranquillità le proprie esperienze.Raggiungere il successo porta a delle enormi soddisfazioni, ma se ci si concentra solo sugli obiettivi e non sul percorso che viene fatto per raggiungerli si perde di vista una parte molto importante che non fa godere appieno ciò che si fa.
L’ansia a livelli non patologici, può aiutare ad essere più concentrati ed attenti così da favorire risultati positivi.
Prendiamo ad esempio uno sportivo che deve affrontare una gara. L’ansia da prestazione sportiva se non controllata può causare problemi nel rendimento dell’atleta. Durante gli allenamenti gli sportivi sono sicuri di se stessi, ma quando si trovano in gara, sentono il peso della competizione, del risultato da raggiungere, degli occhi del pubblico puntati addosso e del fatto che in una prestazione devono dare il meglio di se e rappresentare tutti i frutti del proprio lavoro. Se l’atleta non riesce a superare e gestire tutti questi fattori di stress quasi sicuramente non riuscirà a rendere al meglio. Occorre quindi che diventi padrone della situazione che sta vivendo.
Un’ottima strategia da utilizzare sarebbe quella di trasformare lo stress in alleato e non concepirlo come un nemico, in quanto nelle giuste dosi può riuscire a dare la spinta e la concentrazione per affrontare al meglio la situazione. Ci sono diverse tecniche per farlo. Bisogna capire anzi tutto se l’ansia riguarda solo la prestazione sportiva o se riguarda anche le altre situazioni di vita.
Può essere affrontata con il resto della squadra o singolarmente attraverso l’apprendimento di tecniche e strategie specifiche.
C’è chi si rivolge a me per risolvere il problema e lo fa attraverso delle consulenze psicologiche o chi si rende conto di aver bisogno di qualcosa di più e inizia un percorso vero e proprio di psicoterapia.
Qualsiasi sia il caso, comunque, non mi stancherò mai di dirlo, l’ansia è un problema risolvibile, basta trovare la strategia giusta per farlo, a volte bastano poche sedute dallo psicoterapeuta.