Arctic arts project: il reportage del ghiaccio artico che si scioglie

di Anna Simone

Riscaldamento globale sì, riscaldamento globale no: non sono univoche le posizioni degli scienziati. Eppure, gli indizi che a livello climatico qualcosa stia cambiato ci sono; fra questi spicca il reportage Arctic arts project del fotografo Kerry Koepping, che armato del suo obiettivo fotografico, ha documentato l'impatto del global warming sui paesaggi artici durante gli ultimi tre anni.

 L’artista in 36 mesi si è recato in Canada, Groenlandia, Islanda, Norvegia e Alaska per quindici volte, immortalando ghiaccio, iceberg, tundra e acqua in costante mutamento.
'È importante dare una voce all'Artico, una voce che non nasca da convinzioni politiche o interessi economici – commenta Kerry Koepping –, e le foto che ho scattato in questi luoghi parlano un linguaggio libero da condizionamenti al fine di illustrare l’ambiente, così che ciascuno, osservandole, possa decidere come comportarsi, avendo la consapevolezza che le singole azioni quotidiane influiscono sul riscaldamento globale”.

A titolo di esempio, appaiono significativi alcuni dati che si leggono sul sito internet del progetto: l’estensione dei ghiacci artici lo scorso febbraio ha raggiunto una media di 14,41 milioni di km quadrati, la terza più bassa in quel mese da quando esistono le misurazioni satellitari, cioè 940mila km2 in meno rispetto alla media, riferita agli anni dal 1981 al 2010, di 15,35 milioni di km2 di estensione.
Qualcosa sta cambiando, ma in negativo.


Abbiamo parlato di:

Kerry Koepping: Website Facebook

Arctic arts project: Website Facebook