logo tiscali tv

Asili nido si, o no? Alcuni spunti per prendere la decisione migliore

Asili nido si o no Alcuni spunti per prendere la decisione migliore
di Caterina Steri

Leggi più veloce

Finite le ferie si torna a lavoro e quindi ai ritmi quotidiani che impongono organizzazioni certosine del tempo, soprattutto quando si hanno figli piccoli, entrambi i genitori lavorano e non possono contare sul prezioso aiuto dei nonni.

Per tanti il dilemma è se far uso, quando necessario degli asili nido o meno?

I genitori, soprattutto le mamme, si trovano a dover affrontare il primo vero distacco dai figli dopo mesi di continuo contatto dalla loro nascita e le sensazioni sono le più differenti, dal senso di colpa per paura di abbandonarli e trascurarli all’entusiasmo di poter usufruire di un prezioso aiuto, alla voglia di riprendersi un po’ di spazio per se stessi e di aiutare il bambino ad inserirsi in un mondo che non sia solo composto da mamma, papà e persone molto vicine a loro.

Ci sono poi i dubbi se sia meglio affidarsi ad una baby sitter o ai nonni, quando disponibili.

Certo è che ognuna di queste soluzioni può avere i pro e i contro. I nonni ad esempio sono a costo zero e spesso senza limiti di tempo, ma inevitabilmente possono più o meno consapevolmente dare un’impronta educativa ai nipoti che a volte non coincide con quella dei genitori.

La baby sitter costa e può avere limiti di tempo, ma potrebbe avere un’energia maggiore di quella dei nonni e  le si può chiedere esplicitamente di rispettare certe indicazioni senza correre il rischio di creare” incidenti diplomatici” familiari.

Sia i nonni che la baby sitter sono poi disponibili anche quando i bambini si ammalano.

Per il nido così non è, senza contare che costituisce un vero è proprio focolaio di germi e batteri che i bambini inevitabilmente si contagiano tra loro. Per quanto riguarda il riscontro di malattie, non essendo un pediatra ritengo opportuno non esprimermi. Certo è che serve sempre avere un piano b, nel momento in cui il bambino si ammali e non possa andare al nido. Ad esempio la sicurezza di poter chiedere senza particolari problemi un congedo parentale a lavoro, oppure una baby sitter sempre reperibile o altri adulti di riferimento nel caso non ci si possa assentare dal lavoro.

Un altro svantaggio del nido potrebbe essere che un bambino molto piccolo possa sentirsi abbandonato, ma questo è un problema passeggero se ben affrontato da tutti gli adulti che hanno a che fare con questa esperienza.

La scuola inoltre potrebbe avere orari poco flessibili o applicare una chiusura festiva che spesso non coincide con le ferie dei genitori.

Il rovescio della medaglia è che favorisce il processo di autonomia dei bimbi, lo sviluppo della creatività,  della manualità e fisicità, le competenze linguistiche, la capacità ad addormentarsi da soli non avendo l’attenzione esclusiva di un adulto, della condivisione e socializzazione con i coetanei, fortemente necessario soprattutto quando in casa si sta sempre o quasi prevalentemente con persone adulte.

Un altro vantaggio è quello che il bambino imparerà a gestire la frustrazione di non avere sempre e comunque un’attenzione esclusiva da parte di chi si prende cura di lui.

Ogni scelta ha quindi i pro e contro, bisogna capire cosa può esser meglio per i genitori e i bambini. Le situazioni personali giocano sicuramente un ruolo importante in tutte le scelte, anche in quelle di questo tipo. Io, come professionista, mi sento a favore della decisione di far frequentare l’asilo nido ai bambini.

19/09/2016