Latte di patate, la bevanda vegetale dal gusto unico e super sostenibile. Tutte le proprietà e per chi è indicato

Una nuova generazione di latte vegetale che conta sul potere nutrizionale dei tuberi. Ecco la lista degli ingredienti: acqua, patate, piselli, calcio, fibra di cicoria, vitamine, acido folico e maltodestrine

di Anna Simone

Eravamo abituati a mangiare le patate fritte, cotte a vapore, arrosto, al forno o lesse, da oggi possiamo anche berle. È stato ideato, ed è già in commercio, il potato milk, un innovativo latte vegetale che come suggerisce il nome è a base di patate.
Il prodotto nasce dall’intuizione di Eva Tornberg, docente presso l’Università di Lund in Svezia che ha realizzato con questo tubero qualcosa di originale, sano e destinato a fare storia. La vede di sicuro così Veg of Lund, la start up che lo commercializza col marchio Dug. La lista degli ingredienti è abbastanza corta: acqua, patate, piselli, calcio, fibra di cicoria, vitamine, acido folico e maltodestrine. Il procedimento è top secret, ma forse basta sapere che il sapore è invitante, leggermente salato e richiama il gusto delle patate, naturalmente. Inoltre, è adatto a tutti perché è gluten free, senza lattosio, senza soia, senza frutti a guscio ed è anche povero di zuccheri e grassi saturi.

La diffusione delle primissime bevande vegetali, nate inizialmente come alternativa per gli intolleranti al lattosio, è sempre più in crescita sulle tavole degli italiani. Nel Belpaese circa 12 milioni di persone le consumano, raggiungendo un totale di 85 milioni di litri all’anno. Si tratta di una categoria apprezzata soprattutto nella fascia d’età tra i 25 e i 54 anni, più femminile che maschile (58% donne) e con una fascia di reddito medio-alta (dati Nielsen). Anche le prospettive per il futuro sono rosee: questi prodotti continueranno a essere sempre più acquistati e forse il latte di patate farà a breve il suo debutto in Italia.

I plus del latte di patata

 “Deliziosamente cremosa, perfettamente schiumosa, super sostenibile e versatile” è la definizione della bevanda di patate che dà la start up che la commercializza. In termini nutrizionali, il contenuto proteico del potato milk è di 1,3 g ogni 100 grammi, quello di fibre è di 1,1 g e il sale 0,12. I nutrienti non mancano: è fonte di vitamina B12, vitamina D e acido folico. In misura minore sono presenti anche le vitamine A, C, E, K e i sali minerali, come calcio e ferro. Si può scegliere fra tre gusti: original, barista (indicato soprattutto per i cappuccini, perché permette di ottenere una schiuma soffice e voluminosa) e unsweetened, cioè senza zuccheri aggiunti.
Il latte di patata per il momento è in vendita in Svezia e nel Regno Unito, ma ci sono già i presupposti affinché la rete di vendita si allarghi coprendo anche il Belpaese, nel mentre è possibile acquistarlo online.

L’alternativa green

Negli scaffali dei supermercati sembravano destinate a essere incontrastate le bevande vegetali a base di soia, mandorla, riso, cocco. Poi hanno fatto capolino quelle più innovative a base di avena, noci, nocciole, kamut e miglio. Ora è il turno del potato milk che sposa anche i trend della sostenibilità, sempre più diffusi tra i consumatori.
Le patate, ad esempio, hanno bisogno della metà del terreno necessario per la coltivazione della stessa quantità di avena, richiedono un quantitativo di acqua 56 volte inferiore rispetto alla coltivazione delle mandorle e, a differenza della soia, non sono legate alla problematica della deforestazione o alla produzione Ogm per soddisfare le richieste di mercato. Inoltre, se si confronta il latte vaccino con un'alternativa a base di patate, l'impronta climatica di quest’ultima bevanda riduce l'impatto sul clima di circa il 75%.
Aver scelto di utilizzare le patate come materia prima ha permetto di ottenere una bevanda molto sostenibile nonché gustosa, assicurano coloro hanno già avuto modo di berla.