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Cinque semplici regole per chiudere definitivamente una relazione sentimentale

Cinque semplici regole per chiudere definitivamente una relazione sentimentale
di Caterina Steri

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Essere lasciati fa male, ma anche lasciare può essere difficile, nonostante porre fine ad una relazione infelice possa essere occasione di rinascita e nuove opportunità. Ciò non toglie che la paura del cambiamento annebbi spesso tale concezione rispetto alla fine della relazione a due.

Il solo rendersi conto  di dover chiudere con il partner è molto difficile e il concretizzarlo può esserlo ancora di più.

A volte, per mancanza di coraggio nel dare un taglio netto e avere la certezza che l’altro manchi davvero si chiede un periodo di pausa di riflessione. Ma questo è solo un modo per rendere agonizzante una scelta che in realtà è già stata presa. Sarebbe un po’ come giocare al gatto con il topo quello di chiedere all’altro di aspettare per vedere cosa possa succedere.

Meglio non attendere l’occasione giusta per farlo. Questa non arriverà mai da sola, senza la personale volontà. Ogni momento potrebbe essere giusto o sbagliato, dipende dalla prospettiva da cui lo si osserva.

Le emozioni possono prendere il sopravvento, ma se la relazione finisce perché viene a mancare l’amore e quindi non in modo conflittuale, è sempre meglio trovarsi in una situazione equilibrata, di rispetto e pacifica per limitare la sofferenza e rendere definitiva la separazione.

Proprio per questo sarebbe meglio non chiudere d’impulso dopo un litigio, ad esempio, ma che la decisione a farlo venga ben ponderata. La rabbia potrebbe far mancare di lucidità e dire o fare cose di cui poi ci si potrebbe pentire.

Anche se l’istinto dice il contrario, sarebbe opportuno non parlare di colpe, ma concentrarsi sul fatto che quella vita a due sia diventata infelice.

Una volta comunicata la decisione di separarsi, meglio non farsi sentire con messaggi di buongiorno/buonanotte o come stai? Contatti che vengono tenuti solo per pietà, senso di colpa, affetto o perché si ritiene di dover aiutare l’altro in qualche modo.

Servirebbe riflettere invece sul rispetto del dolore altrui  e sul concedergli l’occasione di avere il tempo e lo spazio per viversi appieno la situazione. Non può essere chi lascia ad aiutare l’ex, se ci pensate, poiché potrebbe essere vissuto come la causa del dolore. Lo so, è pesante sentirselo dire, ma in realtà è ciò che spesso rispecchia il pensiero di chi viene lasciato.

Tenere contatti può inoltre dare la speranza che si possa recuperare il rapporto, fomentando false aspettative. Il silenzio infatti può essere una delle migliori armi per chiudere una relazione.

Va bene dare delle spiegazioni quando si lascia una persona, ma nel caso è meglio mostrarsi convinti di ciò che si dice, altrimenti l’altro nutrirà sempre delle speranze e difficilmente farà andare via senza repliche.

Il senso di colpa o di fallimento spesso possono essere forti, si tende a pensare che tutto il tempo passato sia stato sprecato, o che se non si è riusciti a tenere in piedi la relazione, non sarà possibile farlo nemmeno in futuro. In realtà non è così. Se una relazione è finita è perché ci sono stati vari motivi per non farla andare bene, ciò non deve escludere la possibilità che succeda con un’altra persona.

Quando si riuscirà a vedere in modo più oggettivo la situazione, ci si renderà conto di aver fatto un favore a se stessi per aver attuato un cambiamento così forte nella propria vita, ma anche all’altro che è stato liberato dalle catene di una relazione infelice. E prima o poi se ne renderà conto pure lui.

15/12/2015