Come curare il raffreddore e l’influenza dei bambini?

È vero che il brodo di pollo è un toccasana contro il raffreddore? Lavaggi nasali e aerosol si possono fare? Che termometro usare per misurare la febbre?

di Stefania Elena Carnemolla

Il raffreddore è un’infezione delle vie respiratorie superiori causata da alcuni virus e che colpisce naso e gola, mentre le infezioni virali delle vie respiratorie inferiori interessano trachea, vie aeree, polmoni. Il raffreddore insorge dopo aver toccato le mani di una persona infetta dopo che questa si è soffiata il naso; dopo aver toccato oggetti toccati da chi aveva un raffreddore; dopo aver inalato il virus dopo uno starnuto o un colpo di tosse di una persona infetta; dopo aver pulito il naso, ad esempio, di bambini con il raffreddore. Nei bambini veicolo dei virus del raffreddore è, in particolare, il muco di bambini malati con i bambini sani spesso vengono in contatto, salvo toccarsi naso e bocca, da qui l’importanza del lavaggio delle mani. 

BAMBINI E RAFFREDDORE: COSA NON FARE

Per il trattamento del raffreddore nei bambini non è infrequente commettere degli errori. Il più diffuso è pensare che un raffreddore possa essere curato gli antibiotici: gli antibiotici, infatti, servono a curare le infezioni batteriche. La Società Italiana di Pediatria ha allora pensato ad una piccola guida su come curare il raffreddore dei più piccoli. Un classico è il brodo di pollo che secondo la tradizione cura il raffreddore. In realtà, spiega la Società Italiana di Pediatria, non esistono certezze sul fatto che il brodo di pollo, per quanto delizioso, possa migliorare le condizioni di salute del bambino.

Che dire, invece, della vitamina C? Assumerla nella fase acuta aiuterà ben poco, mentre una “assunzione regolare” settimane prima può “ridurre” l’incidenza del raffreddore, alleviandone i sintomi. Lo zinco è un aiuto? In realtà, spiega la Società Italiana di Psicologia, la comunità scientifica non è “unanime” nel considerare l’assunzione dello zinco utile nella “prevezione e gestione del raffreddore”. Se, in genere, ben tollerati dagli adulti spray e gocce nasali sono, invece, sconsigliati per i più piccoli a causa della loro azione vasocostrittrice per la presenza, ad esempio, di fenilefrina o ossimetazolina. Allo stesso modo sono sconsigliati gli sciroppi mucolitici, in particolare sotto i 2 anni di età.

BAMBINI E RAFFREDDORE: COSA FARE

Contro il raffreddore dei bambini ci sono, viceversa, cose che si possono fare come i lavaggi nasali a base di soluzioni fisiologiche per eliminare il muco. Questi lavaggi, spiega la Società Italiana di Pediatria, “possono essere utili soprattutto per i neonati e i bimbi piccoli che non riescono ancora a soffiarsi il naso in modo corretto, in particolare prima dei pasti e prima di andare a dormire”. Indicato anche l’aerosol grazie al vapore che “aiuta a sciogliere le secrezioni”. Con alcune raccomandazioni: seguire le indicazioni del pediatra e non utilizzare con l’aerosol farmaci senza prescrizione medica.

Nel caso in cui il raffreddore si accompagni a febbre si possono utilizzare antipiretici come paracetamolo o ibuprofene per “alleviare il malessere”. Per la misurazione della febbre i pediatri consigliano i termometri digitali ascellari – per i più piccoli indicati quelli auricolari –, mentre da evitare sono i termometri rettali.

In caso di raffreddore anche per i bambini è importante l’idratazione: “Bere liquidi, possibilmente tiepidi” spiega, infatti, la Società Italiana di Pediatria “rende fluido il muco e libera il naso e ripristina eventuali perdite di acqua”. Infine, importante il riposo a casa, anche se “non necessariamente a letto”, evitando di uscire e frequentare altri ambienti chiusi, ciò che contribuirà “a non diffondere il contagio e a ridurre l’esposizione ai germi”.

INFLUENZA

In caso di influenza la Società Italiana di Pediatria consiglia, oltra al vaccino, il frequente lavaggio delle mani; di non far scambiare ai bambini ciucci e posate; di garantire ai bambini una buona idratazione, nonché una dieta a base di frutta e verdura; di optare, a seconda, per i lavaggi nasali; di evitare ai bambini ulteriori contatti con persone influenzate; di areare gli ambienti e purificare l’aria; di vestire i bambini in modo adeguato, né troppo, né poco; di somministrare le vitamine. 

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