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Dall'innamoramento all'amore, crisi di coppia o evoluzione?

di Caterina Steri

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Il passaggio dall’innamoramento all’amore che spaventa tante coppie, in realtà non è altro che il passo evolutivo della vita a due. Se all’innamoramento non segue l’amore, allora si parla di cotta, che si basa sulla fantasia, emozioni, immaginazione e che provoca una sorta di perturbamento psicofisico.

L’innamoramento è dato dalle pulsioni, dall’istinto, dall’attrazione. Non è una scelta. E’ un’esperienza temporanea in cui chi ne è coinvolto cerca di fondersi con l’altro e può portare a comportamenti regressivi (basti pensare ai nomignoli con cui ci si chiama). E’ anche sognare e idealizzare l’altro che pare soddisfare e sfamare ogni nostra esigenza. Il cervello si ritrova in un turbinio di produzione di endorfine, che fanno stare bene, ingigantiscono gli aspetti positivi dell’altro e ne minimizzano i difetti. Vi è un distacco per tutto ciò che non riguarda direttamente la persona amata e si è capaci di compiere follie pur di starle vicino.

Poi, gradualmente o all’improvviso, dalla totale fusione, si passa nuovamente ad essere due individui ben definiti. Si ha bisogno di qualcosa di meno coinvolgente, più stabile e tranquillo, in quanto risulta essere pesante vivere a lungo in uno stato d’intenso investimento emotivo. L’altro appare diverso da come lo si era sempre visto; viene avvertito il bisogno di rispettare i propri spazi e tempi, che forse prima sono stati trascurati in favore di quelli del partner.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Pavia e pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology, la fase dell’innamoramento durerebbe solo un anno. Durante la ricerca è stata individuata come causa scatenante le sensazioni dell’innamoramento, la proteina NGF, Nerve Growth Factor (scoperta negli anni ’40 da Rita Levi Montalcini). Nelle persone appena innamorate ci sarebbero dei livelli più elevati della proteina che ritornerebbero a degli standard normali dopo circa un anno.

Quindi, con il passare dell’innamoramento la coppia si trova ad un bivio: iniziare ad amarsi veramente o lasciarsi?

Il primo sentimento che scaturisce è generalmente la delusione perché l’altro non è più perfetto come l’avevamo visto fin’ora. Presi dallo spavento, non ci si rende conto che questo è un passo di maturazione e crescita, il passaggio verso una nuova dimensione di coppia che, include conflitti e tensioni, ma anche adattamenti reciproci. Si può conoscere il vero compagno, per quello che è, non per come lo si è visto.

Si è disposti ad accettare i difetti dell’altro, perché si è profondamente legati e si vive in modo positivo l’evoluzione del rapporto. Oltre alla passione fisica e l’attrazione, subentrano l’attaccamento, nuove esperienze legate al senso di sicurezza, alla serenità, senso di appartenenza e sostegno reciproci. La coppia che si ama conquista tolleranza e collaborazione attraverso l’esperienza quotidiana a due. Non stiamo parlando di automatismi che vengono ereditati dalla precedente fase di innamoramento.

Per evitare la delusione post-innamoramento occorre lasciare l’idea fiabesca dell’amore perfetto che vede la coppia come estrema fusione tra i due; essere propensi alla flessibilità, al cambiamento, alle novità; essere disposti a dare spazio alle discussioni per preservare nella coppia la propria individualità, rispettando quella dell’altro. La coppia è un sistema costituito da qualcosa in più della somma dei singoli individui che la compongono e non equivale alla loro fusione.

08/11/2011