Arriva la dieta pianeterranea, cos'ha in comune con la mediterranea e perché riduce del 50% il rischio di infarto
Proposta su 'Nature', è sostenibile e con meno rischi per la salute. L'idea è di un'alimentazione che esporti in un'ottica globale la dieta mediterranea
Dimenticate i regimi alimentari dai nomi esotici come DASH, flexitariana o chetogenica: la dieta migliore del mondo è quella mediterranea. E' questo il risultato di uno studio condotto dal sito statunitense US News & World Report, specializzato nella redazione di classifiche e consigli per i consumatori. "E' sentire comune che le persone che vivono nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo vivono meglio e si ammalano meno di tumore e di problemi cardiovascolari della maggior parte degli americani. Il 'non sorprendente segreto' è in uno stile di vita attivo, nel controllo del peso e in una dieta povera di carni rosse, zuccheri e grassi saturi e ricca di frutta e verdura, frutta secca e cibi salutari", si legge sul sito.
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Foto Ansa
Il nuovo riconoscimento rappresenta, sottolinea la Coldiretti, una risposta ai bollini allarmistici che alcuni Paesi stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. "Un marchio infamante che favorisce i prodotti artificiali e colpisce già oggi ingiustamente le confezioni di olio extravergine Made in Italy, il prodotto simbolo della dieta mediterranea" che, precisa l'organizzazione agricola, "ha vinto la sfida tra 41 diversi regimi alimentari alternativi con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete".
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Foto e fonte Ansa
Al secondo posto della classifica la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), molto in voga negli Usa, basata sull'aumento del consumo di potassio, calcio, fibre e proteine con invece un minimo utilizzo del sale da cucina. Sul terzo gradino, la flexitariana, adottata da molte celebrità e basata su una dieta di fondo vegetariana ma, appunto, flessibile: prevede infatti un consumo anche se contenuto e misurato di proteine animali: "puoi essere vegetariano per la maggior parte del tempo, ma farti un hamburger o una bistecca quando il bisogno preme", spiega il sito statunitense.
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Ma nessuna delle due guida alcuna delle sette sottocategorie di cui si compone il sondaggio, che vanno dagli effetti positivi su cuore e diabete, alla capacità di far perdere peso, fino alla facilità di preparazione. E anche "se non c'è 'una' dieta mediterranea, perché i greci mangiano diversamente dagli italiani, che mangiano diversamente da francesi e spagnoli", seguendo i dettami di questo regime alimentare "puoi anche tenere il peso a bada evitando malattie croniche".
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Nel mondo delle dieta arriva la pianeterranea: una sorta di rivisitazione della classica mediterranea ma a km 0, sostenibile e su misura per chiunque, in tutto il mondo. Riduce del 50% il rischio di infarto e ictus e del 30% il pericolo di diabete. È stata proposta sulle pagine della rivista Nature dalla Cattedra UNESCO di Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile dell'Università Federico II di Napoli, unica in Europa a essere dedicata alla prevenzione dello stato di salute della popolazione, agendo su fattori nutrizionali, ambientali e culturali.
La dieta globale del futuro
L'idea è quella di un'alimentazione che esporti in un'ottica globale, la dieta mediterranea - l'unica ad aver dimostrato scientificamente effetti positivi nella prevenzione di numerose patologie - perché ovunque possano essere applicati con successo i principi alla base del nostro modello alimentare. Potrà comprendere cibi differenti nel Sud-Est asiatico o in America Latina, in base ai vegetali e alle risorse alimentari del posto, e sarà declinata in diverse e nuove piramidi alimentari locali, ma dovrà e potrà attenersi ovunque alle regole della dieta mediterranea, ovvero essere principalmente a base vegetale, con un apporto adeguato di grassi mono e polinsaturi e un consumo moderato di pesce, latticini e carne. È la dieta globale del futuro, l'alimentazione salva-salute che chiunque, nel mondo, potrà fare sua e seguire con la certezza di poter prevenire in maniera efficace la maggior parte delle patologie croniche come molti tumori, il diabete, le malattie cardiovascolari.
Stop a obesità e malattie metaboliche
'Le abitudini alimentari scorrette sono una delle cause principali dell'epidemia mondiale di obesità, anche infantile, e di malattie metaboliche e cardiovascolari; la dieta mediterranea invece ha comprovati benefici per la salute grazie a un notevole profilo nutrizionale - spiega in una nota Annamaria Colao, Ordinario di Endocrinologia e presidente della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) - La dieta mediterranea per esempio riduce del 30% il rischio di eventi cardiovascolari gravi come infarti e ictus, diminuisce di oltre il 50% la probabilità di tumore all'endometrio nelle donne, abbassa del 30% il pericolo di ammalarsi di diabete. Gli elementi che la caratterizzano sono olio d'oliva come fonte di grassi insaturi, noci, legumi, verdure, cereali integrali, frutta fresca o secca, una quantità moderata di pesce, così come latticini, carne e vino rosso. Non ovunque si possono trovare questi prodotti, ma è possibile reperire in ogni parte del mondo frutti, verdure, legumi, cereali integrali e fonti di grassi insaturi con contenuti nutrizionali e caratteristiche simili a quelli tipici della dieta mediterranea, che probabilmente hanno anche simili benefici per la salute delle popolazioni'.
I cibi tipici del luogo
La dieta pianeterranea introduce di volta in volta i cibi tipici del luogo, per esempio portando in tavola l'avocado, la papaya, le banane verdi e le bacche di andaçaí per gli acidi grassi e i polifenoli in America Latina, che invece in Canada si potranno trovare in olio di canola e noci pecan. 'Prodotti subtropicali popolari come i fagioli pinto e l'okra, ricchi di fibre e proteine, sono associati a livelli ridotti di colesterolo LDL e a una minore incidenza della sindrome metabolica o di eventi cardiovascolari - afferma Colao - Le macroalghe marine, come alghe e wakame, e la spirulina sono ampiamente consumate nei Paesi orientali e rappresentano una fonte importante di polisaccaridi complessi, minerali, proteine e vitamine, con proprietà anticancro, antivirali, antiossidanti, antidiabetiche e antinfiammatorie'.