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Anomalie difensive: quando le disfunzioni sessuali sono frutto di rabbia e conflitti

La sessualità, quando ci sono molti pensieri negativi, trasforma il piacere in ansia e da quel momento è un lavoro faticoso

Anomalie difensive quando le disfunzioni sessuali sono frutto di rabbia e conflitti

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Nella consultazione sessuologica ci sono casi che dimostrano come, in assenza di problemi organici, uomini e donne presentino sintomi sessuali resistenti che esprimono problemi intrapsichici o relazionali. Esaminiamo la disfunzione erettile e l’anorgasmia femminile come disfunzioni sessuali che con più facilità esprimono conflitti e difese.

I precedenti che fanno paura

La disfunzione dell’erezione ha come caratteristica negativa che, dopo che il problema si è presento in modo ripetuto, si innesca, in aggiunta al problema, l’ansia da prestazione e l’anticipazione: l’uomo pensa, sia preparandosi all’atto sessuale, sia svolgendolo, che il problema accadrà di nuovo. La sessualità quando ci sono molti pensieri negativi trasforma il piacere in ansia e da quel momento è un lavoro faticoso e non più l’espressione di un desiderio.

La sfiducia per pesa sula rapporto

Le parole dovere, impegno, paura, ansia, si collocano nei pensieri e rendono impossibile realizzare l’atto sessuale. E’ come se un cattivo consigliere si fosse posto dentro la testa, mandando messaggi di squalifica e di sfiducia. La partner stessa anche se collaborativa o gentile, finisce per aumentare l’ansia del partner soprattutto se non sa cosa fare o se diventa eccessivamente accudente.

Un caso esemplare

La partner è fondamentale per abbassare l’ansia e creare calma, ma potrebbe essere la causa del problema. Prendiamo per esempio il caso della disfunzione erettiva di Tommaso. Tommaso ha scoperto il tradimento della moglie e hanno avuto un confronto forte ed ostile. Nella prima fase essendo per sua natura dolce e capace di accudire ed amare, Tommaso ha mostrato una forte aggressività e ha chiesto di fare sesso esprimendo che non sarebbe stato più disponibile a subire rifiuti sessuali. Gaia lo asseconda perché riconosce di avere sbagliato e prova ad esprimere affetto e disponibilità. La sua riconciliazione è nata anche dal fatto di essere stata delusa dalle esperienze esterne: è felice di aver ritrovato il suo matrimonio e la sua famiglia.

La ricerca della causa

Improvvisamente, quando tutto sembra essere rientrato nella normalità, Tommaso ha una perdita dell’erezione e questo problema si ripete molte volte, innescando sgomento e tensioni forti. Nella consultazione di coppia si chiarisce che dopo una fase a caldo Tommaso ha realizzato, in modo inconscio, il desiderio di una rottura o di una ostilità, come se volesse essere lasciato o avesse bisogno di dichiarare il danno irreparabile nonostante una riconciliazione cercata e sofferta. Tommaso è stato il primo ad essere sorpreso dalla disfunzione, ma il problema di cui deve prendere atto è che sta esprimendo un rifiuto inconscio, che sta lottando contro una pace realizzata troppo presto.

Il solco scavato dal tradimento

Visite diagnostiche hanno confermato l’assenza di problemi organici, i farmaci hanno prodotto effetti discontinui, fino a quando Tommaso non è andato a vedere cosa il suo corpo esprimeva per lui e non ha accettato di valutare con Gaia i danni e le possibili riparazioni al problema del tradimento. C’era bisogno di capire cosa era stato perso e cosa poteva essere riparato in modo costruttivo perché solo la rabbia e solo la riconciliazione non avevano permesso di creare il tempo e lo spazio necessario per avere il coraggio di non perdere gli aspetti buoni della relazione e di avere consapevolezza degli errori che avevano prodotto la crisi.

L'impossibilità di provare piacere

Simona invece ha un problema di anorgasmia che non si risolve. In passato aveva una sessualità gioiosa e frequente. Nell’ultimo anno ha costruito una storia con un uomo sposato che le piace molto e che la tratta come una principessa, ma solo quando è libero dai doveri familiari. Simona dice che non si può lamentare perché in modo onesto lui le ha dichiarato, fino dal primo giorno della loro storia, iniziata in ambiente di lavoro, che non avrebbe mai lasciato la moglie e il figlio piccolo. Una volta che avevano fatto l’amore piacevolmente come sempre, Simona spinta dalla sua paura di non essere abbastanza importante, gli ha chiesto se faceva all’amore con la moglie e lui, in modo frettoloso, ha risposto di no.

La ferita che cambia tutto

Un giorno lui è molto turbato, Simona chiede cosa ha e lui confessa che la moglie è incinta e che hanno deciso di continuare la gravidanza. Simona che è stata capace di accettare la regole del suo ruolo di amante sente che questo è troppo. Protesta debolmente, non riesce ad esprimere divieti anche perché pensa di non averne il diritto. Nei successivi incontri per la prima volta Simona sente una mancanza di desiderio che fronteggia accettando la sessualità, ma non riesce più a provare l’orgasmo. Capisce che questo problema sta danneggiando la loro storia che si è espressa prevalentemente nella sessualità. Consulta preoccupata, con lui disposto a fare tutto il necessario perché lei possa ritrovare il piacere, ma è la rabbia che Simona ha bisogno di elaborare: è come se la gravidanza avesse evidenziato la mancanza di futuro, la complicità di lui con la moglie, la certezza che fanno sesso.

L'estrema difesa dal torto subito

L’orgasmo che non c’è racconta cosa manca di altro, i giorni, il progetto, il suo posto nella vita di lui. Questi sintomi esprimono un bisogno di difesa di Tommaso e Simona e il loro bisogno di essere nemici, di guardare in faccia la realtà.  I sintomi raccontano il dolore, l’incredulità, la delusione e solo l’accettazione di una elaborazione attenta può permettere la ripresa della sessualità, ma solo dopo la comprensione e condivisione del trauma.

22/01/2020