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Il caldo anomalo persistente minaccia anche la salute mentale: alterazioni del funzionamento psichico su tre livelli. Come difendersi

Le conseguenze psicologiche del caldo estremo non sono da sottovalutare: così influenza l’equilibrio emotivo, cognitivo e comportamentale

Il caldo anomalo persistente minaccia anche la salute mentale alterazioni del funzionamento psichico su tre livelli Come difendersi

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Gli effetti tangibili del caldo estremo dovuto al cambiamento climatico capeggiano nei notiziari. Il mare diventa verde nel golfo di Napoli invaso dalle alghe. Corsi d’acqua e i bacini sono maleodoranti per via della proliferazione di batteri potenzialmente patogeni. Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai denuda le vette alpine; i raccolti stagionali versano in una sofferenza assoluta e forse irreversibile. E poi bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate come lapidazioni.

Come il clima torrido interferisce sull’equilibrio psicologico

Ma oltre ai danni apocalittici dell’ecosistema, il clima torrido interferisce in più modi con l’equilibrio psicologico ed emotivo della popolazione, con conseguenze già documentate. A lanciare l’allarme in Italia attraverso la comunità scientifica internazionale è il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi: il calore anomalo perdurante rappresenta una minaccia per la salute mentale.

In particolare, l’aumento abnorme delle temperature comporta alterazioni del funzionamento psichico su tre livelli: 

livello cognitivo: peggioramento della concentrazione, della memoria e della capacità logiche con rallentamento dei processi decisionali e maggiore probabilità d’errore, evitamento, peggioramento, procrastinazione o ritiro dalle attività di studio o lavoro;
livello emotivo: maggiore incidenza di disturbi ansiosi e depressivi, con possibili ricadute per persone con episodi clinici pregressi anche se risolti. Aumentate sensazioni di tristezza, fallimento, ingiustizia, frustrazione e rabbia.
livello comportamentale: irrequietezza e irascibilità in contesti interpersonali pubblici e/o privati          che possono sfociare in violenze verbali e/o in aggressioni fisiche estemporanee o raptus.

Secondo studi comparativi tra oltre 50 ricerche scientifiche accreditate, esisterebbe una proporzionalità diretta tra l’aumento delle temperature e la manifestazione di sintomi psicopatologici. Ogni grado centigrado sopra la media mensile comporta un’incidenza del 2,2% dei disturbi mentali (fonte: Enviromental International, 2022).

Sono almeno dieci i gradi centigradi anomali di questo luglio. In linea con i risultati delle statistiche corrispondono almeno a un + 22% della sofferenza mentale collegata all’afa, mentre si registra  un incremento del 30% di richieste in pronto soccorso, spesso correlate a disturbi psichici somatizzati, a crisi di panico ed episodi psicotici con delirio e mania. 

Insieme alle temperature aumenta anche il tasso di suicidi e di tentati suicidi, che diventano del 3,8% più frequenti per ogni grado anomalo secondo una ricerca inglese del 2007 citata dal Guardian.

La minaccia al benessere psicologico

Il caldo record rappresenta una minaccia al benessere psicologico di tutti. Non è possibile quantificarne i danni a breve, medio e lungo termine ma è facile prevedere che le condizioni di stress psicotico e di emergenza continua derivanti dal cambiamento climatico produrrà effetti critici sulla salute mentale della popolazione.

Come difendersi dagli effetti del caldo

Per questo è fondamentale difendersi dagli effetti psicologici delle temperature estreme imparando a monitorare con maggiore attenzione segnali come nervosismo, rabbia, aggressività, scontentezza cronica. Sono i segnali d’allarme psicologici e psico-fisiologici dovuti alla difficoltà del nostro organismo e della nostra mente di adattarsi al drastico shock climatico, segnali che è importante saper ascoltare per stabilire contromisure valide.

Un’importante risorsa per contrastare gli effetti psicologici dell’afa anomala consiste nel cambiare quanto più possibile i propri ritmi e abitudini giornalieri in rapporto all’intensità del calore percepito. Significa limitare le attività all’aria aperta agli orari in cui il clima è sopportabile.

In altre parole, la precauzione principale consiste nel rallentare le cadenze pianificate e ricalibrarle in base alla realtà profondamente cambiata di cui cominciamo ad accorgerci a furia di eventi meteorologici parossistici, anziché ostinarsi a perseguire i propri obiettivi professionali o voler replicare a tutti i costi le abitudini di un’estate fa.

28/07/2023