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E' possibile perdonare un tradimento?

di Caterina Steri

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Il filosofo francese Jankélévitch dice che non è meritevole di perdono quel tradimento in cui si vuol far credere al tradito e a se stessi che niente sia cambiato. Non potrei essere più d’accordo in quanto già il tradimento è di per sé un grosso cambiamento, una grossa frattura.

Il perdono del tradimento richiede una vera e propria elaborazione come quella di un lutto e un tempo parecchio lungo per poter essere superato. E’ comunque possibile, se entrambi i componenti della coppia hanno la volontà di farlo. Se si riesce a perdonare e a superare l’evento la coppia potrebbe uscirne più matura di prima.

Perdonare richiede un lungo lavoro e un grosso impiego di energie. E’ inutile pretendere di poterlo fare subito dopo la scoperta. Bisogna sicuramente vivere per bene la rabbia e la delusione: si è di fronte infatti ad un enorme sconvolgimento emotivo.

Solo una volta elaborata la fase emotiva o che almeno i toni si siano ridotti, si potrà affrontare nella coppia il motivo per cui sia avvenuto il tradimento. A volte occorre arrivare alla consapevolezza che il tradimento sia stata la conseguenza di una problematica della coppia che non è stata affrontata, tantomeno risolta. Ciò non esclude che il partner infedele debba prendersi la responsabilità delle sue azioni.

Non penso si possa dire rigidamente che sia giusto o sbagliato perdonare un tradimento.

Forse bisogna chiedersi se siamo in grado di farlo, ovvero se riusciremmo a continuare la relazione potendo viverla serenamente e senza il patema d’animo che prima o poi riaccada.

Infatti, molti confondono il perdono con la sopportazione. Ma quest’ultima può solo portare ad uno stato di logorazione in cui pur di stare con l’altro si soffocano i propri vissuti, o almeno si prova a farlo. Continueranno invece a viver male, a controllare l’altro e ad avere sempre dubbi. Questo è un apparente perdono che è più indirizzato a prevenire un ulteriore tradimento.

Perdonare inoltre, non significa dimenticare, ma riuscire a ricordare senza provare ogni volta quel logorante dolore che si è avuto al momento della scoperta.

Non significa nemmeno restare per paura di perdere l’altro. A volte si viene traditi perché l’amore è finito o non c’è mai stato. Chiedetevi quindi se valga la pena stare con una persona che non vi ama.

Perdonare non significa vantare un credito a vita con l’altro (alcuni cercano di pareggiare i conti con un altro tradimento), recriminando sempre l’evento e rinfacciando in eterno il torto subito.

Perdonare non è un atto di clemenza, ma la messa in discussione di tutto ciò che è stato fino ad allora.

Il vero perdono implica il riuscire a fidarsi nuovamente dell’altro. Lo si può fare concentrandosi più su se stessi e sui propri sentimenti, sulle aspettative e le delusioni. Sul fatto che possa valerne davvero la pena ricominciare con un’altra prospettiva, non facendo finta che nulla sia successo. Occorre infatti trovare un nuovo equilibrio per il rapporto che ha pur sempre subito una grossa ferita.

Nel momento in cui i membri della coppia hanno la volontà di stare insieme il terapeuta può lavorare con entrambi o singolarmente. L’obiettivo della terapia non è però quello di stare insieme a tutti i costi, ma decidere se rimanere insieme perché ne vale la pena ricominciare dopo la terribile rottura e con importanti cambiamenti o separarsi senza mancarsi più di rispetto.

14/07/2014