Estate con Fufi e Fido: come proteggerli dai pericoli del caldo e del sole

di Stefania Elena Carnemolla

Parcheggio estivo e assolato: un’auto con finestrini chiusi e, sul sedile, un cane che chiede aiuto graffiando il vetro. Amici a quattro zampe come peluche. Amici che con il caldo rischiano. I loro nemici, come per gli esseri umani, si chiamano, infatti, colpo di calore e colpo di sole. Il primo scatenato da temperature e umidità elevate, scarsa ventilazione, stress – gli animali soffrono se costretti a vivere in piccoli spazi o se sottoposti a sforzi –, il secondo da una diretta e prolungata esposizione al sole sia perché impossibilitati a muoversi a causa di gabbie o catene o perché vi sostino spontaneamente.

Il colpo di calore affatica l’animale con la sua temperatura fisiologica che supera i limiti, innalzandosi fino a 43° C. Se gli esseri umani si liberano del calore in eccesso grazie alla sudorazione, non così, ad esempio, cani, gatti, uccelli, cavie, criceti, conigli, furetti e cincillà, che per ventilarsi fanno passare con frequenza l’aria attraverso le superfici umide del cavo orale. Un sistema di termoregolazione che con il caldo eccessivo va in tilt. Come proteggere pertanto gli amici animali, in particolare a quattro zampe, durante la stagione calda? Un aiuto arriva da un manuale del  Ministero della Salute, curato da Rosalba Matassa, pensato per “garantire un’estate serena” agli animali domestici. 

Scopriamo, allora, le regole d’oro.

Cani, gatti e altri animali non vanno mai lasciati in macchina. Né aiuterà parcheggiare l’auto all’ombra o lasciare i finestrini leggermente aperti: con il gran caldo, infatti, gli abitacoli si riscaldano rapidamente con la temperatura interna che s’innalzerà anche a causa dell’iperventilazione dell’animale. Vietato, inoltre, lasciare gli animali legati in luoghi dove batte il sole. 

Se dopo un esercizio fisico l’animale necessita di acqua fresca, una cattiva idea sarà, invece, costringerlo a passeggiate nelle ore più calde. Cani in spiaggia? Sì, solo se le condizioni sono favorevoli, come ombra o ventilazione.

Cosa fare se si sospetta un colpo di calore? Il manuale consiglia di spostare l’animale dal luogo dove ha contratto l’ipertermia, portandolo immediatamente in “ambiente fresco e ventilato”, raffreddandone il corpo con “acqua di rubinetto, docce o panni bagnati sopra il collo, la testa, le orecchie, le ascelle e la regione inguinale”, evitando, tuttavia, impacchi con ghiaccio e acqua ghiacciata e di farlo “bere a forza”. Consultare un veterinario e monitorare la situazione per almeno 48 ore aiuterà la sua ripresa. 

Altre sono le regole per un’estate in salute del proprio animale. Nelle ciotole, ad esempio, non vanno mai lasciati residui di cibo poiché il caldo favorisce la proliferazione dei batteri che, decomponendoli, possono causare “tossinfezioni alimentari” anche gravi. 

Altra regola: dopo una passeggiata è consigliabile ispezionare mantello, orecchie e zampe per verificare la presenza di spighe di graminacee come i forasacchi. L’animale segnalerà la loro presenza scuotendo la testa, starnutendo o con ripetuto lambimento di parti del corpo. In tal caso, consiglia il manuale, sarà bene rivolgersi a un veterinario. Ispezionare il mantello servirà anche a verificare che non vi siano parassiti come zecche e pulci. Fondamentali, in tal senso, i trattamenti antiparassitari, efficaci anche contro le punture del flebotomo o pappataccio e che con zecche e zanzare sono veicolo di malattie come ehrlichiosi, rickettsiosi, leishmaniosi e filariosi. Particolare attenzione dovrà essere prestata durante le passeggiate, in particolare in campagna, dove l’animale può entrare in contatto con terreni “concimati o trattati con sostanze tossiche” come diserbanti e lumachicidi, senza dimenticare l’eventuale dispersione nell’ambiente di “cibo avariato o esche avvelenate”.

Prima di partire per le vacanze ottimo un check-up per assicurarsi, grazie a un veterinario, della salute dell’animale e verificare “correttezza dei richiami vaccinali e dei trattamenti antiparassitari”. Evitare, inoltre, di viaggiare nelle ore più calde: una ciotola per l’acqua e un’asciugamano aiuteranno in caso di necessità. Così come sarà importante regolare la temperatura dell’abitacolo: né troppa calda, né, per via dell’aria condizionata, troppo fredda. Gli animali, così come gli esseri umani, soffrono, infatti, gli sbalzi di temperatura.

Così come soffrono di mal d’auto, in particolare i cuccioli. Negli animali il mal d’auto o cinetosi, spiega il manuale, si manifesta con “agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e infine vomito”. Se il proprio animale ne soffre, prima della partenza il veterinario potrà prescrivere “farmaci efficaci, sicuri e privi di effetti indesiderati” da somministrare prima del viaggio. Una guida dolce aiuterà, pertanto, il loro benessere. 

In caso di viaggi lunghi sarà bene compiere “soste regolari” per “fare scendere l’animale dalla macchina per sgranchirsi i muscoli” e “fare i suoi bisognini”, senza dimenticare di “raccoglierli con gli appositi strumenti”. Se si viaggia, invece, in treno o in aereo, in particolare all’estero, informarsi in tempo su profilassi sanitarie e documenti necessari.

 

Per maggiori informazioni

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