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Il figlio salva-coppia, caricato di grosse aspettative già prima della nascita

Il figlio salvacoppia caricato di grosse aspettative già prima della nascita
di Caterina Steri

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Spesso l’apparente soluzione alla crisi di una coppia può essere la nascita di un figlio “riparatore” che, come per magia, si pensa possa permettere di ri-donare armonia alla vita coniugale. Mi riferisco ad un figlio che viene caricato di grosse aspettative già da prima della sua nascita.

Una tale situazione non solo non risolve le problematiche, ma potrebbe anche dare conseguenze sul nascituro che ha avuto indirettamente l’incarico di riparare la disarmonia di coppia, come fosse responsabile di riempire il vuoto tra i due coniugi. In realtà ciò non è possibile.

Innanzi tutto la nascita di un figlio è di per se un evento critico, in quanto rivoluziona totalmente la vita familiare, quindi non fa altro che spostare l’attenzione da quello che era il problema di coppia alla crisi che può scaturire dall’avvento di una terza persona. E’ questa una delicata fase nella coppia che presenta l’esigenza di una totale riorganizzazione della quotidianità e spesso non coincide con le aspettative iniziali o con ciò che si era immaginato quando si è deciso di avere il figlio. Rappresenta un periodo in cui la madre obbligatoriamente dedicherà molto più tempo al figlio che non al marito, che potrebbe sentirsi escluso o approfittare per allontanarsi ulteriormente dalla partner, se già da prima si era creato un distacco.

In tale situazione i figli potrebbero essere usati come alibi per non vivere la coppia. Pensiamo ad esempio a chi decide di far dormire i bambini nel letto coniugale, spesso per evitare momenti di intimità con il partner.

 Inevitabilmente, appena passerà la fase iniziale e si raggiungerà una nuova routine quotidiana, i problemi della coppia torneranno a galla, in alcuni casi anche in modo più accentuato.

Come genitori, si potrebbe essere adeguati, ma come coppia i problemi possono persistere. Di conseguenza la scelta di rimanere insieme potrebbe derivare dal legame nei confronti del figlio, non dell’altro componente della coppia. cui la coppia entra in una fase di monotonia e per  trovare stimoli adeguati per andare avanti serenamente, il figlio, in un modo o nell’altro, avrà la responsabilità della qualità della vita coniugale e rischierà di venire

La decisione di avere un figlio non può essere una “strategia” per risolvere le crisi. Si dovrebbe desiderare un bambino non per riempire il vuoto della diade coniugale, ma per arricchirla.

Quando si decide di diventare genitori nei momenti in usato come arma di difesa o attacco fra i due componenti.

E’ fortemente necessario quindi, riuscire a discernere tra la dimensione della coppia coniugale e quella genitoriale, che possono esistere anche sole. Molti invece fanno l’errore di pensare che debbano convivere insieme, e nonostante vari problemi e malesseri, non contemplano alternative.

18/01/2016