Fra degrado e abbandono: c'era una volta Roma patrimonio UNESCO

di Stefania Elena Carnemolla

“Roma, dove sei?” cantava, nostalgica, Antonella Ruggiero dei Matia Bazar. 

Dov’è Roma, la capitale d’Italia, oggi simbolo del degrado? Un degrado sociale e ambientale che dalle periferie si è spostato nel centro. L’ultimo episodio, con scena di sesso sul marciapiede tra rifiuti, in pieno giorno, sotto i portici di Piazza Indipendenza – dove c’è un palazzo che ospita immigrati clandestini non censiti – a due passi dalla Stazione Termini, ha suscitato nell’opinione pubblica profondo turbamento, come se degrado e abbandono fossero ormai nel destino della città, con politiche accomodanti e distratte additate come la radice di tutti i mali.

Roma non è più quella che un tempo agenzie, enti di promozione turistica e compagnie aeree pubblicizzavano come la mèta da sogno. Un viaggio nella Città Eterna era una conquista. Nell’Italia del dopoguerra, tornato il benessere, Roma era la città che gli sposini sceglievano per la luna di miele: la foto sulla scalinata di Trinità dei Monti e quella tra le antichità. Quando Roma era Roma, la Roma della Dolce Vita di Federico Fellini con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni e delle Vacanze Romane di William Wylder con Gregory Peck e Audrey Hepburn, pellicole che erano anche un omaggio alla bellezza della città. C’è chi si è innamorato di Roma proprio grazie al cinema. Nel 1960, quando ospitò le Olimpiadi, in mondovisione molti poterono ammirarne bellezze storiche, artistiche, archeologiche e ambientali, ciò che contribuì ad accrescerne il mito di Città Eterna. Quando nel 1911 fu sede dell’Esposizione Universale, anche le ferrovie francesi, con poster eleganti in stile liberty, invitarono al viaggio.  

La capitale d’Italia è oggi, invece, al collasso. Un degrado che Roma condivide con altre città italiane, osservando, accanto alle miserie quotidiane, una qualità turistica, con le dovute eccezioni, sempre più scadente, con le aree storiche e archeologiche ridotte a pattumiere se non quando a ricovero di tossicodipendenti, prostitute e clandestini, il tutto sotto gli occhi dei gestori di decoro e ordine pubblico. Roma degrado mundi: con la metropoli, un tempo simbolo del Bel Paese, trasformatasi in uno slum da Terzo Mondo. Non pochi sono ormai i turisti che tornano indietro sconfortati. “Siamo appena tornati da quattro giorni a Roma” così alcuni di loro già nel 2005 “e mentre abbiamo trovato belle l’arte e l’architettura, la città ha bisogno di una grandissima pulizia. Siamo rimasti molto delusi: ovunque c’erano edifici con graffiti e per strada cacche di cane e mozziconi di sigarette. Abbiamo trovato Venezia e la Toscana molto più pulite rispetto a Roma. Roma ha bisogno di applicare le leggi sui rifiuti, di punizioni severe per i graffiti e di sforzi importanti per tornare pulita”. 

Roma non è più il set preferito del cinema mondiale e chi la sceglie, se ne pente. Quando nel 2015 l’attore Daniel Craig vi arrivò per girare Spectre, l’ultimo della serie su James Bond, rimase “scosso e turbato” davanti al suo degrado e dire che era stata scelta come uno dei luoghi delle riprese.

Chi salverà Roma?

Nel frattempo il Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha capito che Roma, sprofondata in uno stato totale di incuria, non può più essere patrimonio UNESCO, svaniti ormai requisiti come l’apporto di “una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà” e l’essere “un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente”, requisiti che “allo stato attuale” denuncia ancora il Codacons “vengono meno, perché l’unica testimonianza che proviene dal centro storico è quella della inciviltà e della totale mancanza di rispetto per l’ambiente”.

“Il centro storico di Roma, che è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1980, non è più simbolo di bellezza, storia, cultura e arte, ma rappresenta oramai solo il degrado, l’incuria e l’abbandono in cui versa la città” così, Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “L’invasione di rifiuti e sporcizia, la presenza di topi e volatili che banchettano tra le strade, auto e moto parcheggiate su marciapiedi e isole pedonali, giardini e aree verdi trasformati in giungle, turisti che fanno il bagno nelle fontane storiche, manichini impiccati appesi dai tifosi di fronte al Colosseo in segno di minaccia, sono solo alcuni dei problemi quotidiani di Roma che fanno venire meno i requisiti per il rilascio del riconoscimento Patrimonio mondiale dell’umanità”. “Per tale motivo” ha aggiunto “ci vediamo costretti a scrivere all’ UNESCO, chiedendo di ritirare il riconoscimento del centro storico come area protetta, allegando una documentazione fotografica che attesta il grave degrado della capitale, ed escludere Roma dai siti Patrimonio mondiale dell’umanità. Una esclusione che dovrà essere temporanea e valere fino a che la città non sarà tornata a rispettare il proprio patrimonio artistico e culturale eliminando il grave degrado che oggi regna sovrano”. 

“Roma, dove sei?”, cantava, nostalgica, Antonella Ruggiero. “Vai, dolce vita che te ne vai sul Lungotevere in festa, concerto di viole e mondanità, profumo tuo di vacanze romane. Roma bella, tu, le muse tue, asfalto lucido, Arrivederci Roma, monetina et voilà, c’è chi torna e chi va”.

 

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Roma Patrimonio UNESCO dell’Umanità Scheda

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