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Genitori svalutanti, un forte danno per l’autostima dei figli

Genitori svalutanti un forte danno per lautostima dei figli
di Caterina Steri

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Vi siete mai chiesti se siete dei genitori che svalutano i figli, o al contrario che li rinforzano in modo positivo?

Svalutare i figli significa criticarli in continuazione, giudicarli, non riconoscerne i meriti, non considerarli abbastanza per quello che fanno e per l’impegno che impiegano.

Ad esempio, vostro figlio porta un bel voto da scuola e voi gli dite che avrebbe potuto fare di più, oppure, si cimenta ai fornelli e criticate il piatto da lui cucinato, magari aggiungendo che a voi viene molto meglio. Oppure fate i paragoni con amici, cugini, fratelli, sottolineando quanto loro siano più bravi e meritevoli. Nei casi più gravi li denigrate apertamente.

Il rinforzo positivo è invece tutto il contrario di quello che vi ho appena descritto. Ovvero, se vostro figlio rientra da scuola con un buon voto gli rimandate quanto sia stato bravo e quanto apprezziate il suo impegno, e se invece il voto non è sufficiente, vi chiedete come mai possa essere accaduto e ne discutete apertamente con lui.

Ci sono insomma diversi modi con cui rapportarsi ai figli, è quindi importante considerare quali possano essere le conseguenze.

Un figlio costantemente svalutato è una persona la cui autostima viene seriamente minata. Perché sentendosi dire ripetutamente quanto sia inadeguata nel fare le cose, prima o poi si convincerà che sia questa la verità e si comporterà in modo da indossare tutte le etichette che le vengono date.

Mi capita in continuazione di lavorare con persone che  non hanno avuto l’appoggio dei genitori, (seppure questi non abbiano agito intenzionalmente), che si trovano a lottare ogni giorno con il senso di inadeguatezza e sfiducia che è stato loro trasmesso. Descrivono un’ombra da cui si sentono ricoperte fatta di tristezza e a volte di rabbia.

Si accompagnano ad un interiorizzato senso di incapacità e alla tendenza a demolire a priori tutto ciò che vorrebbero costruire, o che hanno già costruito, contribuendo a screditare anche se stessi.

Anche i genitori avranno probabilmente subito un atteggiamento simile, ma i figli non devono pagare il peso di altre generazioni che invece hanno la possibilità di affrancarsi da certe malsane dinamiche.

I figli che invece si sentono rinforzati e appoggiati dai genitori saranno più propensi a sviluppare un’autostima tale da potersi sentire adeguati. Le figure genitoriali sono determinanti nell’aiutare la formazione della personalità dei figli, comunicare efficacemente con loro li aiuta a vivere meglio la realtà di tutti i giorni.

Non è una passeggiata, ma è possibile.  Occorre  averne la consapevolezza e lavorare su di se per curare la propria autostima e dimostrare a se stessi di essere validi, senza dover insistentemente aver bisogno dell’approvazione altrui. Certo, se ci fosse sarebbe meglio, ma siccome non è possibile cambiare gli altri, si può decidere di cambiare stessi. Ad esempio, attraverso un percorso terapeutico si lavora per capire che dentro di se ci sono delle sane risorse e motivazioni che permettono di superare le difficoltà della vita, piccole o grandi che siano.

 

01/12/2015